FALSI GREEN PASS, IL RECORD SPETTA A CHIARAVALLE
NESSUN OSIMANO COINVOLTO NELL’INCHIESTA

FALSI GREEN PASS, IL RECORD SPETTA A CHIARAVALLE NESSUN OSIMANO COINVOLTO NELL’INCHIESTA

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Chiuso dalla Squadra Mobile di Ancona il cerchio sull’inchiesta delle false vaccinazioni al centro Paolinelli. In totale, tra arrestati e sottoposti a misure di controllo, sono 90 i personaggi destinatari del provvedimento della Procura di Ancona: contestati i reati di corruzione, peculato e falso ideologico aggravati dal concorso. Solo Osimo e gli osimani, tra le province di Ancona e Macerata investite dalla vicenda, indenni dalla “cura Luchetti”


La paura del vaccino fa 90! A tanto, tra arrestati e sottoposti all’obbligo di dimora, ammontano gli indagati della Squadra Mobile di Ancona nell’ambito dell’operazione “Euro green pass” iniziata il 10 gennaio scorso.
Cinque gli ultimi personaggi sottoposti ad indagine e deferiti all’Autorità giudiziaria del capoluogo dorico. Si tratta di una cittadina della Repubblica Ceka – una 46enne residente a Recanati – e poi Silvia PALMIERI, 43 anni, pure recanatese ma residente a Civitanova Marche, Jessica PENNESI, 31 anni, residente ancora nel maceratese a Sant’Angelo in Pontano ed infine di una coppia di coniugi chiaravallesi, ricorsi alla soluzione ideata dall’infermiere falconarese Emanuele LUCHETTI.
Con la notifica agli ultimi 5 clienti, tutti gravati dall’obbligo di firma quotidiana e dal divieto di lasciare le rispettive abitazioni dalle 21 alle 6 del mattino, si chiude ufficialmente una delle indagini più “popolate”, da sempre, affrontate dalla Questura di Ancona.

Green pass falsi in vendita a 500 euro l’uno tramite falsa vaccinazione

Con la fine ormai imminente dello stato di emergenza e l’archiviazione, promessa dallo Stato, dell’utilizzo del green pass, cessa di interesse indagare oltre su un fenomeno che si è rivelato ramificato, esteso e con forti interessi, al di la delle personali convinzioni no vax (o di mero interesse) di ciascun protagonista.
Protagonisti che la Polizia, segnatamente la Squadra mobile di Ancona e Macerata, hanno stanato con pazienza e abilità in tre diverse tranches, metttendo a segno rappresentanze in gran parte dei Comuni, piccoli e grandi, tra Ancona e Civitanova Marche, con diverse e numerose puntate anche fuori regione.
Al riguardo da sottolineare il fatto come l’inchiesta, pur prendendo informalmente avvio dall’episodio con l’avvenente osimana capace di barattare il Codice verde con una prestazione orale (baratto accettato ben volentieri da LUCHETTI che proprio sulla scorta di quell’episodio toccò con mano la facilità di aggirare il sistema, ideando la lucrosa messa in scena della falsa certificazione) non ha toccato altri Senza Testa!
Ancona, la Riviera del Cònero, Castelfidardo, Loreto, Recanati, Porto Recanati, Porto Potenza Picena, Civitanova Marche e Macerata ma nessun osimano rimasto impigliato nella paziente rete tesa dal dottor Carlo PINTO.
Bravi gli osimani a rispettare i passaggi di legge, pur contestati, legati al superamento del Covid o solo casualità? Propenderemmo per la seconda ipotesi, valsa comunque a risparmiarsi cattiva pubblicità, rotture di scatole legali, avvocati da pagare e gravi accuse da fronteggiare come corruzione, peculato e falso ideologico, reati continuati aggravati dal fatto di essere stati commessi in concorso.
Si assottiglia, frattanto, il bottino messo insieme dal falconarese Emanuele LUCHETTI a forza di mancate vaccinazioni corrisposte da 300 a 500 euro, a seconda del momento. Una ulteriore tranche di 4.500 euro, nella disponibilità dell’istruttore, tra le altre cose, di zumba, è stata in queste ore posta sotto sequestro cautelare.
Per l’uomo, detenuto in carcere dal 10 gennaio scorso in forza della misura emessa dalla Procura della Repubblica di Ancona e principale indagato della vicenda corruttiva, le porte del carcere non si sono ancora aperte.

Per Emanuele LUCHETTI quasi tre mesi di carcere preventivo

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