Tragico investimento questa mattina alle 8 a Filottrano
INVESTITO ALL’INCROCIO
MORTO MICHELE SCARPONI!
L’autista del furgone: “Non ho visto nulla… non ci posso credere”
Morto Michele Scarponi. 37 anni, il campione di Filottrano ha perso la vita questa mattina alle 8 investito da un furgone ad un incrocio. Denominato da sempre “L’Aquila di Filottrano”, il campione di ciclismo si allenava allenando in vista del Giro d’Italia.
Proprio ieri sera Scarponi, reduce dall’ultima vittoria ottenuta lunedì al Tour des Alps (ex Giro del Trentino), aveva fatto ritorno a casa, da moglie e figli gemelli, per prepararsi al meglio in vista del Giro – vinto nel 2011 – in cui avrebbe sostituito il capitano infortunato della Astana Fabio Aru.
Per Scarponi purtroppo non c’è stato nulla da fare. Inutile ogni soccorso.
Il campione, noto ad Osimo anche per farsi curiosamente accompagnare, sulla spalla, nei primi chilometri di allenamento, dalla fedele pappagallina Frankje, è stato centrato in pieno da un autocarro Fiat ‘Iveco’.
L’autista del mezzo, a quanto pare un 57enne di Filottrano, non gli avrebbe dato la precedenza. Per questo l’ipotesi a carico dell’uomo è di omicidio stradale.
Sulla dinamica dell’incidente indagano comunque i carabinieri di Filottrano in collaborazione con i colleghi di Osimo.
L’appuntamento con una morte prematura si è materializzato sulla ex statale 362 che collega Jesi a Macerata, in un tratto cittadino denominato via dell’Industria, all’altezza di un incrocio.
L’investitore ha più volte confermato ai Carabinieri di non aver affatto visto la sagoma del ciclista impegnare l’incrocio e quindi di non essersi reso conto di cosa è poi tragicamente accaduto.
Il tutto sotto gli occhi di decine di automobilisti che hanno potuto solo assistere, impotenti, alla disperazione che si è fatto ben presto consapevolezza di aver perso in modo banale non solo la vita di un uomo ma anche quella del campione di Filottrano.
La salma di Scarponi, che lascia la moglie, sua coetanea, e due gemellini in tenera età, è stata trasferita nell’obitorio dell’ospedale regionale di Torrette, su disposizione del magistrato di turno.
La carriera
Michele Scarponi vinse il Giro d’Italia 2011 dopo la squalifica dello spagnolo Alberto Contador e solo qualche giorno fa, il 17 aprile, dopo 1.334 giorni di attesa, l’Aquila di Filottrano era tornato alla vittoria.
Aveva alzato le braccia al cielo al termine della prima tappa del rinnovato Giro del Trentino, ora denominato Tour of the Alps, 142 chilometri in terra austriaca, da Kufstein ad Hungerburg, piccolo borgo collegato alla vicina Innsbruck da una nota funicolare.
Il 37enne Michele Scarponi era diventato professionista nel 2002 e gareggiava da qualche anno per la società kazaka Astana, con cui si preparava ad affrontare il prossimo Giro d’Italia; dopo l’infortunio di Aru, che non parteciperà alla corsa in Rosa, sarebbe dunque stato Scarponi il capitano del team.
Oltre al Giro, a cui aveva partecipato 11 volte, Michele Scarponi vantava ben 25 successi da professionista in una carriera lunga tre lustri. Lo scorso anno il suo apporto da gregario, come ricordano bene tutti gli sportivi italiani delle due ruote, è risultato fondamentale per il successo al Giro del siciliano Vincenzo Nibali.
Estroverso e scanzonato, Michele Scarponi come poteva faceva ritorno a Filottrano per stare insieme alla sua famiglia e ai numerosi amici di Cantalupo che lo hanno sempre sostenuto, fin dai primi anni di dilettantismo, promessa del ciclismo.