MESSAGGI SUBLIMINALI PER FAVORIRE IL GOLPE
6 GIORNALISTI CONDANNATI ALL’ERGASTOLO!
Morte della stato di diritto in Turchia. Il mondo libero non abbassi l’attenzione
Riteniamo che tutti i giornali del mondo, dal più grande all’appena nato, debbano reagire all’ergastolo aggravato inflitto dalla dittatura turca a sei tra giornalisti ed intellettuali rendendo viva la notizia pubblicandola ogni volta possibile.
Questo affinchè la memoria del mondo libero, dopo lo sdegno della prima ora, non releghi questa infamia a sopruso di serie B.
Sono tutti accusati di aver avuto un ruolo nel fallito colpo di Stato del 15 luglio 2016.
Tradotto in pratica ergastolo aggravato significa che i sei condannati dovranno restare 23 ore su 24 in isolamento al giorno, detenuti a vita, essendosi resi responsabili di conoscere persone che conoscevano a propria volta gli artefici del tentato golpe.
Massima pena, quella emessa da una Corte di Istanbul, comminata in relazione all’accusa di tentata eversione dell’ordine costituzionale attraverso l’uso della forza e della violenza, agendo per conto di Fetullah Gulen, ritenuta mente del fallito rovesciamento.
Sono stati condannati Nazli ILCAK (noto volto televisivo), i fratelli Ahmet e Mehmet ALTAN, rispettivamente scrittore ed accademico e l’altro giornalista economico.
Stessa sorte per tre cronisti Yakup SIMSEK, Fevzi YAZICI e Sukru TUGRUL OZSENGUL.
Ahmet Altan, principale accusato, si è difeso chiedendo alla Corte di “abbandonare pratiche che con il diritto non hanno nulla a che fare”, ricordando ai giudici di Istanbul che personalmente era giù comparso dinanzi ad una Corte, ventuno anni fa, nel 1997, quando al potere in Turchia c’erano i militari.
Nulla da fare. Il 16 febbraio 2018 verrà ricordata come la giornata più buia per la libertà di stampa in Turchia, ovvero la morte dello Stato di diritto.
Per ciascun imputato – responsabile di inviato messaggi “subliminali” nei giorni precedenti il tentato golpe – la colpa di aver fatto il proprio mestiere!
Imputazioni talmente ridicole che non meriterebbero neanche una difesa seria e che potrebbero costare la vita a più di un condannato se il mondo libero non farà sentire, per tutto il tempo necessario, la pressione della propria voce.