A giudizio a Macerata un’altra operazione del Radiomobile di Osimo. Tre etti di cocaina incastrano una banda di dilettanti extracomunitari. Incensurato anche l’italiano che preferisce cantare e mettere a frutto, col patteggiamento, il massimo dello sconto
Un buon avvocato e soprattutto una condotta collaborativa, prima con i Carabinieri e quindi di fronte al giudice, sono valsi un sostanzioso sconto all’unico italiano di un quartetto di incensurati, improvvisati spacciatori.
A beneficiarne, rispetto ai tre colleghi albanesi – condannati tutti a 4 anni di reclusione grazie allo sconto di pena previsto per il rito abbreviato – un giovane operaio di Portorecanati, 36 anni, Alessandro DOTTORI.
L’uomo, ammanettato con i tre complici extra comunitari, lo scorso 2 maggio, era considerato il “notaio” della struttura malavitosa, nonchè disponibile a prestare la propria opera quale “staffetta” nelle fasi di intermediazione e acquisto della cocaina.
I primi accertamenti sul conto dei quattro avevano avuto inizio, da parte dei Carabinieri del nucleo Radiomobile diretti dal Capitano Luciano ALMIENTO, in vista del ponte dei Lavoratori, lo scorso maggio, con giorni e giorni di osservazioni, pedinamenti e decine di intercettazioni telefoniche.
Insomma ad indagini concluse, prima di intervenire, i militari osimani sul conto di Hation AGOLLI (33 anni), Elton HOTI (37) e Lijriam CERENI (47), tutti residenti tra Loreto, Recanati e Portorecanati, sapevano vita, morte e persino di qualche raro miracolo. C’era solo da attendere la prossima, sostanziosa, compravendita, attesa proprio per il ponte dei Lavoratori a rifornire il ricco mercato della Valmusone.
Equo il prezzo fissato dagli albanesi al “notaio”: 14.500 euro in cambio di tre etti di cocaina da cui ricavare, per l’esattezza, come a leggere un libro contabile a partita doppia, ben 932 dosi e porre all’incasso per un valore di mercato, lavorazione e taglio compreso, dai 100.000 ai 120.000 euro.
DOTTORI, però, non aveva mai letto OSIMO OGGI e non aveva messo in debito conto, oltre al normale rischio di impresa, le capacità, le intuizioni e le tecniche in uso ai Carabinieri di Osimo per stanare dall’anonimato tipi come lui, privo di precedenti.
Insomma, messo di fronte alle proprie responsabilità, consigliato ad una condotta ragionevole dal proprio avvocato Massimiliano COFANELLI, il notaio ma imprenditore mancato ha pensato bene di pentirsi di quanto ideato e collaborare con Carabinieri e giudice per restituire qualcosa alla società.
Sono uscite fuori, in tal modo, utili informazioni aggiuntive, per chiudere un cerchio del quale gli uomini di ALMIENTO avevano ormai compreso anche i meccanismi minori. In cambio di tanta buona volontà l’avvocato difensore è così riuscito a spuntare, con il pubblico ministero Vincenzo CARUSI, la pena, ritenuta congrua dal giudice Claudio BONIFAZI, di un anno, sei mesi e venti giorni di reclusione, pena sospesa ad Alessandro DOTTORI.
Scelte diverse ed esiti processuali diversi per i tre venditori albanesi: sostenuti in aula dai legali Mirela MULAJ e Giancarlo GIULIANELLI, i tre hanno chiesto di essere giudicati col rito abbreviato che propone comunque, in caso di esito infausto, uno considerevole sconto, fino ad un terzo della pena prevista. I 6 anni di reclusione edittali sono così stati alleggeriti di un biennio ma pur sempre quattro anni sono rimasti sul groppone dei venditori contro il nulla, di fatto, inflitto all’acquirente… dopo la lezione appresa, ormai ex “notaio”.