Non pago, l’imprenditore di Campocavallo (Osimo Futura) ha anche messo in fuga un’ambulanza e tenuto sotto scacco i Carabinieri per due ore. Decisivo l’intervento di un amico
Avvertiamo subito che la politica e il clima surriscaldato di questi ultimi giorni, con la violenta lite familiare che ha visto protagonista assoluto Carlo Coppari, non c’entrano.
Lunedì sera, alla presentazione ufficiale della lista “Osimo Futura” che porta il dottor Achille Ginnetti quale candidato a nuovo Sindaco di Osimo, era apparso decisamente su di giri, teso a tirare la volata al proprio medico e politico.
Addirittura la giornata del 1° maggio era stata organizzata, da “Osimo Futura” e “Progetto Osimo”, entrambe liste ginnettiane, presso gli spazi all’aperto antistante la propria azienda, a Campocavallo.
Insomma la notizia che l’altra sera, mercoledì, Carlo Coppari, 55 anni, conosciutissimo imprenditore osimano, abbia animato una serata familiare ad alta tensione, rincorrendo il fratello al culmine di un furioso litigio e ambulanza di soccorso, ha davvero sbalordito e lasciato senza parole un pò tutti.
Certo si sono vissute quasi tre ore da film, dalle 21 fin quasi mezzanotte, quando Coppari, esausto, ha finalmente ceduto alla paziente opera di un amico, unico tra familiari, medici del 118 e carabinieri intervenuti, capace di farlo tornare a ragionare.
Motivi di interesse immobiliare, sembrerebbe, alla base della sfuriata, con il candidato di “Osimo Futura” a rimproverare il fratello minore di non essersi speso abbastanza.
Una parola tira l’altra fin quando dalle parole si è passati alla lite vera e propria che ha messo in apprensione i due nuclei familiari; una telefonata al 118, per far intervenire una ambulanza e provvedere ad un primo risultato sedando Coppari, ha invece prodotto nell’imprenditore l’effetto contrario.Accortosi del lampeggiare nel proprio spazio, i soccorritori sono stati accolti da Coppari nientemeno che a colpi di chiave inglese, colpendo ripetutamente l’auto medicalizzata proveniente da Loreto danneggiandola ai finestrini e ai fari, finiti in frantumi.
La pioggia di vetri, inevitabilmente, ha raggiunto medico e autista ancora all’interno del mezzo, per fortuna senza ferirli ma comunque impauriti dall’approccio; tra le urla di un Coppari in preda all’ira, l’autista si è giustamente impaurito pigiando sull’accelleratore per una via di fuga dal piazzale a tutta velocità.
Nel buio (i fari erano già stati messi ko dai colpi di chiave inglese mulinati dal 55enne imprenditore) l’ambulanza è così finita fuori strada, impantanata nel terreno fangoso e con e autista e medico pure sotto choc!
I presenti alla vicenda, per fortuna numerosi, richiamati dal trambusto, hanno testimoniato di attimi di puro terrore fino a quando i soccorritori sono stati a propria volta soccorsi da un’altra automedica scortata da ben tre pattuglie dei Carabinieri guidate dal Maggiore Luigi Ciccarelli in persona.
E dire che Coppari mercoledì sera era atteso a cena fuori, con il proprio gruppo di amici, i quali non vedendolo all’appuntamento sono giunti per primi sul posto, senza peraltro poter far molto.
Anzi, con l’arrivo dei Carabinieri Coppari, ormai completamente fuori di se, ha scelto stavolta la strada di barricarsi all’interno del proprio negozio vivaistico minacciando di uccidersi e comunque di fare del male a chiunque si fosse intromesso.
Sono stati lunghi momenti di trattative, quasi due ore addirittura, alla fine risolte dall’iniziativa di un amico stretto il quale, utilizzando ogni possibile leva, alla fine è riuscito a far ragionare Coppari e convincerlo a salire in macchina con lui alla volta dell’ospedale di Torrette.
La macchina privata, scortata a debita distanza dai Carabinieri, ha effettivamente raggiunto l’ospedale regionale dove l’imprenditore, decisamente molto provato nonostante un fisico prestante, si è consegnato volontariamente ai medici.
Tutto da quantificare l’ammontare dei danni subiti dalla prima ambulanza e lo specifico dei possibili reati commessi dall’uomo nel corso di quasi tre ore di follia.