Stasera, ore 21.30, le liste civiche danno appuntamento agli osimani in piazza
INUTILI GIROTONDI ATTORNO LA FONTANA
PER PROTESTARE CONTRO LA MORTE DELl’OSPEDALE
Ci si prenderà per mano… ma al massimo potrà nascere qualche amore…
Mentre questa sera le liste civiche daranno vita ad un inutile e – si teme – assai circoscritto girotondo (di morettiana memoria) attorno la fontana di piazza Boccolino, per protestare contro la chiusura anche di Pneumologia (come se le parole sussurrate nel tepore di una notte estiva abbiano mai prodotto risultati significativi!) smantellatore Ceriscioli, forte della delega alla Sanità che si tiene stretto da sempre, compie i fatti.
Riteniamo più utile chiudere gli occhi e mettersi a sognare, come ci è capitato una sera, stravolti dal lavoro, sbattendo le palpebre sulla tastiera, sognando di scrivere questa cronaca.
“Hanno urlato l’ospedale non si tocca per il l’intero tragitto, bloccando mezza Ancona fino a palazzo regionale. 1.000/1.200 osimani fuori da ogni grazia di Dio, per una volta sostenuti da 3/400 castellani decisi a farsi sentire, ora o mai più. In tutto, secondo il comitato, oltre 2.000 cittadini hanno invaso Ancona, stretta d’assedio da Polizia, Carabinieri e Vigili urbani fin dalle prime ore del mattino.
Al grido di “guai a chi me lo tocca” i manifestanti – particolarmente arrabbiate si sono distinte le donne, presenti di ogni età – sono stati fatti scendere dai pullmann a piazza Cavour e da qui, lentamente, hanno guadagnato la strada in salita verso la Regione.
Nonostante il gran caldo che ha indotto qualche anziano a rinunciare alla protesta, il corteo ha proseguito la marcia pacifica contrassegnata da urla, striscioni, fischi, musica, canti e persino balli… i più giovani, accompagnati da tamburelli e fisarmonica, hanno dato vita al tipico saltarello dei nostri avi avanzando festosi verso via Gentile da Fabriano e Palazzo Raffaello preventivamente abbandonato da Ceriscioli, accampando una scusa dell’ultimo momento.
“Ci avevano fatto intendere già ieri – chiariscono i promotori della protesta “giù le mani dal S.S. Benvenuto e Rocco” che il Governatore sarebbe rimasto a casa, trattenuto a forza a Pesaro per più importanti impegni istituzionali. Dovrebbe esserci la vice Presidente Anna Casini e qualche dirigente Asur. In ogni caso, chi ci sarà ad ascoltarci dovrà mettersi in testa che gli osimani stavolta fanno sul serio… la rabbia accumulata in 30 di promesse a vuoto è troppa da contenere”.
Sulla stessa riga i manifestanti di Destra autonominatisi “Avanti tutta, indietro a mani vuote non si torna”, intenzionati a riprendersi l’ospedale “in qualsiasi modo”.
Poco più indietro i Sindaci di Polverigi, Numana e Offagna che hanno accompagnato i Primi cittadini di Osimo e Castelfidardo.
Ad un segnale prestabilito, tutti i cinque Sindaci si sono tolti la fascia Tricolore e – dopo averla piegata con cura – l’hanno riposta giurando di non indossarla mai più fintanto che il problema non si fosse risolto a lieto fine.
C’erano poi i più giovani, gli studenti – dalle elementari accompagnati dalle mamme, alle medie con i professori e fino alle scuole superiori.
Coperchi di pentola, fischietti, slogan ad effetto urlati a squarciagola per oltre mezz’ora fintanto che una delegazione di manifestanti non è stata ricevuta a Palazzo Raffaello.
L’aria fredda del ventilatore a palla, mescolata alla frescura della notte mi risveglia all’improvviso. Il computer è sempre acceso e ora mi sembra di legger meglio. Mi stropiccio gli occhi e scopro che la manifestazione di popolo sognata si è verificata! Dunque anche gli osimani, sussurro tra me e me – hanno attributi… quando vogliano mostrarli.
La soddisfazione per il ritrovato orgoglio cittadino è purtroppo breve. Il tempo di avvicinarmi di più al video, togliermi gli occhiali (da vicino leggo meglio senza nulla) e scoprire che il popolo in rivolta non era quello osimano… ma quello abruzzese di Popoli… “invasore” il 1° aprile di Pescara con l’obiettivo di salvare l’ospedale.
Ce l’avranno fatta? L’articolo cita qualche promessa più concreta del solito e di un popolo… anzi Popoli, pronto a tornare subito a Pescara se non dovesse essere così.
Delle due l’una: o gli osimani si scelgono come interlocutore Pescara (purtroppo dobbiamo tenerci Ancona) oppure a protestare con Ceriscioli mandiamo avanti… il popolo di Popoli!
Intanto gli osimani fanno girotondi…