LATINI: “RACCOLTI FRUTTI AMARI TROPPO A LUNGO COLTIVATI”

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LATINI: “RACCOLTI FRUTTI AMARI TROPPO A LUNGO COLTIVATI”

“Solidarietà a parte – attacca duro il candidato a Sindaco – trovo l’episodio inevitabile”

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Sulla vicenda delle presunte minacce di morte alla famiglia Pugnaloni in cambio di posti di lavoro (!), registriamo il duro commento dell’ex Sindaco ed ex avversario al ballottaggio 2014 Dino Latini.

“Parafrasando,  molto ma molto umilmente, quello che scriveva Pasolini sul “Corriere della Sera”… “Io so” che il clima che è maturato, specie nella Osimo negli ultimissimi anni – attacca l’ex Sindaco 2009 e candidato 2019 – è il frutto amaro di quanto troppo è stato promesso a ogni persona in questi anni.
Non si è trattato di dare la giusta speranza per un futuro migliore a tutti coloro che avevano, hanno e continueranno ad avere esigenze di lavoro, ma di proporre la solita scorciatoia per i più furbi; una sistemica furbata a vantaggio esclusivo di chi si sarebbe dichiarato più vicino, politicamente e personalmente, alla causa.
Sono state ingrossate a dismisura (e temo si continuerà a farlo fino all’ultimo giorno di mandato) le file di pubblici dipendenti oggi lasciati ad incrociare le braccia per esubero di personale.
Anche conoscere in anticipo tutto questo non è bastato; si è andato a sollecitare continuamente l’istinto più sensibile delle persone… giurando e spergiurando che il posto sicuro era in arrivo. Di lì a poco. Sarebbe bastato aspettare e in attesa restare fiduciosi.
Si è arrivato persino a tagliare lavori affidati a cooperative sociali di tipo B (la cui ragion d’essere è sinonimo di aiuto a persone povere o in grave difficoltà), per fare la conta di nuovi e maggiori voti!
Ad ogni nuovo posto promesso, in sostituzione di quello tagliato, scatterebbe automatico una preferenza in più e magari il sostegno in cabina dell’intera famiglia.
Non tutti ci hanno creduto; molti però si. Parola di Sindaco che 20 anni si ritrovò a fronteggiare le macerie di un altro Centro-Sinistra, meno organizzato forse ma non meno sprovveduto dell’attuale.
Hanno sempre pensato: solo dalla fonte della politica scaturisce l’acqua che irrora il posto sicuro.
Invece non è mai così; di certo per molti anni non è più stato così, almeno ad Osimo grazie alle nostre passate Amministrazioni.

Perchè per 1 che entra, 99 rimangono delusi, si sentono giustamente presi in giro e addirittura oggi anche derisi, grazie alle piazze virtuali offerte dai nuovi social, daa quei pochi privilegiati che possono, anzi devono, pubblicamente sbandierare la propria appartenenza all’invidiata categoria degli intoccabili.
Ma c’è un ma. E c’è un 2019 alle porte che dovrebbe indurre a riflessione. Simili sistemi medioevali, oggi si direbbe la “bolla speculativa” creata, non può più sperare di perpetuarsi in eterno senza subire alcun risvolto negativo di chi chiede ed è invece rimasto fregato dal sistema-politica.
Certo in modo illegale e qui davvero la solidarietà non può mancare; ma il rispetto della promessa ricevuta, che invece di essere concretizzata verso il più debole viene moltiplicata come i pani e pesci di Cana?
Tutte motivazioni che, se fossero confermate come le confermiamo, troverebbero la prima causa in chi ha pompato costantemente sul pedale delle promesse a chiunque quale unico mezzo per il viatico elettorale!
E certo non tenendo a mente il bene supremo della città o almeno gli interessi di chi deve comunque risolvere il proprio lavoro.
In un futuro assai vicino, passata la sbornia elettorale, finite le minacce, vere, presunte o simulate, resteranno a carico degli osimani le macerie di tante società, aziende e strutture che avranno difficoltà a mantenere le ondate di assunzioni, pena il sovraccarico di un peso economico extra, per anni, sulle spalle dei cittadini osimani.
Si tratterebbe, Dio non voglia – conclude Latini – del quarto dono che in così poco tempo la città riceve: dopo la dismissione dell’Ospedale, la vendita dell’Azienda e il deserto del centro storico”.