LATTANZI COORDINATORE NAZIONALE GUS
E DELEGA WELFARE IN SEGRETERIA CON RENZI!
L’evidente incompatibilità di incarico passata sotto silenzio dalla stampa nazionale
Gus, senza fini di lucro ma con obiettivi di partito!
L’incredibile (ma vero) si è materializzato a Macerata, la scorsa estate, nell’indifferenza generale dell’opinione pubblica.
Capita che tale Giovanni Lattanzi, coordinatore nazionale del Gus di Macerata (gruppo umana solidarietà) intitolato alla memoria del giornalista Guido Puletti, venga nominato nella ristretta segreteria nazionale del Partito Democratico, alla voce responsabile del welfare.
La notizia è datata 24 luglio 2016 e onestamente, tranne pochissimi maceratesi in dentro con le cose del Gus, nessuno poteva immaginare che Lattanzi fosse stato prescelto dal segretario Renzi in forza di qualità dimostrate sul campo, alla guida del Gus.
Per rendere più evidente il conflitto di interessi (ricordiamo che il Gus incassa 38 euro al giorno per ogni asilante assistito) è come se il dirigente della Juventus Giuseppe Marotta fosse stato nominato, contemporaneamente, nell’indifferenza assoluta, responsabile dell’associazione italiana arbitri!
Eh si perchè Lattanzi, da quanto risulta, da luglio ad oggi non ha minimamente avvertito l’opportunità di rinunciare ad uno dei due incarichi, come se fosse normale prendere parte, con la mano sinistra, alle decisioni politiche suggerite dal Pd al Governo e contemporaneamente usufruire dei frutti, con la mano destra, quale coordinatore nazionale del Gus!
Onestamente non sappiamo se è da considerarsi più grave la faccia tosta del Partito Democratico o la mancata presa di posizione degli italiani i quali, a proprio esimente, possono portare solo la mancata risonanza che la stampa e gli altri partiti, nazionali e locali, hanno osservato sul doppio incarico a Lattanzi come fosse la cosa più normale del mondo!
Si smaschera definitivamente, allora, la pelosa solidarietà di tutti i partiti di Sinistra verso tutte le “risorse” possibili: consentire l’invasione dell’Italia scambiandola per un futuro riconoscimento di massa in cabina elettorale… e nell’attesa fatturare decine di milioni l’anno a pro dei propri amici e amici degli amici.