CADE L’ULTIMA SPERANZA I CORPI DI MARINA E DOMENICO ESTRATTI PER ULTIMI DA RIGOPIANO

CADE L’ULTIMA SPERANZA I CORPI DI MARINA E DOMENICO ESTRATTI PER ULTIMI DA RIGOPIANO

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Ad una settimana dalla tragica slavina che ha travolto l’hotel Rigopiano, l’annuncio che mette fine all’ultima esile speranza: ritrovati tutti morti anche gli ultimi dispersi sepolti vivi dalla valanga. Tra le 29 vittime, ad essere estratti per ultimi proprio i coniugi teatini Marina e Domenico Di Michelangelo, 37 e 41 anni, residenti a San Paterniano.
La coppia – in sovrappiù beffata anche dalla sorte venerdì scorso quando, a due giorni dagli avvenimenti, il Sindaco Pugnaloni aveva dato per certo i coniugi come in salvo, insieme al piccolo Samuele, 7 anni, con tanto di scampanio a festa del Campanone civico – è probabilmente deceduta già a poche ore dall’esplosione della bomba di neve.
Sarà l’autopsia a rivelare le cause esatte della morte, se avvenuta per ipotermia, trauma o asfissia come tragicamente toccato in sorte alle altre 27 vittime.
Nativi di Chieti ma ormai osimani di adozione, lui poliziotto al Commissariato di Piazza Marconi, lei commerciante di corso Mazzini, qualche decina di metri a separare le due attività, si trovavano da qualche giorno in vacanza a Rigopiano con il figlio Samuel, per festeggiare i 7 anni appena compiuti del piccolo.
Pochi giorni di stop, per “ricaricare le batterie” e tornare ad Osimo, anzi a San Paterniano, dove la famiglia Di Michelangelo abitava e dove Marina, Domenico e Samuele erano attesi per il 19 gennaio.
Poliziotto come il fratello Alessandro a Cinisello Balsamo (Mi), qualche anno fa Domenico chiese di avvicinarsi a casa. Ottenuto il trasferimento in servizio nelle Volanti della Questura di Ancona, da un anno e mezzo Di Michelangelo ricopriva il medesimo incarico nel reparto del nostro commissariato.
Tifoso del Chieti e della Juventus, appassionato di biciclette, Domenico è stato anche uomo dal profondo senso civico; lo stesso che, prima di dedicarsi al lavoro, lo aveva spinto anche a candidarsi con una lista cittadina per il Consiglio comunale di Chieti.
Otto anni fa, infine, il matrimonio con Marina, pure abruzzese, donna creativa e amante della famiglia, nonché a sua volta benvoluta tra la comunità dei commercianti del centro storico. Non a caso la Serraiocco nel 2014 aveva coronato la propria passione trasformando l’interesse per l’artigianato in un lavoro.
“La bomboniera di Marina”, attivo in corso Mazzini, era una bottega punto di riferimento, frutto dell’amore per l’uncinetto, il punto e croce e la capacità innata di Marina di donare nuova vita a qualsiasi oggetto, in particolare attraverso immagini di carta da ritagliare, incollare e vetrificare.
Quella nuova vita che, nonostante sette giorni e sette notti di sforzi e tentativi di impagabili soccorritori, il destino ha impedito di veder rinascere.

OSIMO VAL BENE UNA MESSA
Passatempo - Campane della Parrocchia di S.Giovanni Battista

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