MERCATO DEL GIOVEDÌ ABBANDONATO A SE STESSO?
CENTRO STORICO IMPREPARATO DI FRONTE A VERO ALLARME!
Per 2 volte in un mese ambulanza bloccata dalle bancarelle. Come andrà la prossima volta?
Mercato del giovedì, urge una inaugurazione rapida di un nuovo modo di operare.
Più rapida del 26 maggio (quando gli osimani premieranno e puniranno in base a quanto offerto negli ultimi cinque anni) e più rapida, possibilmente, dell’eventualità, affatto remota, del verificarsi di un incidente grave. Vale a dire a rischio di vita.
Le possibilità che un accidenti improvviso, caschi tra testa e collo all’Amministrazione e giù giù, passando di responsabilità, transitando fino ad Assessori e Vigili urbani arrivi e ancora più in basso di gerarchia fino ad inquadrare il colpevole materiale… è ormai chance discretamente concreta.
Statisticamente si direbbe nell’ordine delle cose possibili come ordinarie.
Soltanto negli ultimi tre giovedì, per entrare nella notizia, si sono verificati due momenti di rischio potenziale che solo la governance benevola del caso ha determinato non doversi trasformare in episodi di cronaca.
Il primo giovedì del mese ha registrato l’allarme della casa di riposo Bambozzi, in coincidenza con il massimo afflusso di persone e soprattutto mezzi sempre più ingombranti lungo la sempre più stretta via Matteotti.
Risultato? Un mezzo incastrato tra le bancarelle e l’ambulanza impossibilitata a proseguire costringendo medico e barellieri a scendere e proseguire a piedi fino alla vicina, fortunatamente, meta.
Lo stesso episodio si è verificato ieri mattina, questa volta all’altezza di metà corso Mazzini, quando un’anziana, sentendosi male, è rovinata a terra lamentando la frattura di un braccio.
Situazione di allarme e nuova impossibilità dell’ambulanza a procedere.
Stavolta sembra che l’autista del 118 abbia avuto maggiore fortuna e non trovando mezzi lungo la propria strada sia riuscito ad avvicinarsi… più possibile al luogo dell’infortunio, ovvero dichiarare impossibile l’impresa di avvicinarsi oltre Piazza Dante.
Da qui medico e barelliere con una volata a cui sono ormai abituati sono arrivati fino alla poveretta distesa a terra e caricarla in barella alla volta dell’ambulanza in attesa, 200 metri più su.
L’anziana, poveretta, nel rovinare a terra, si era provocata una frattura all’altezza del gomito e di conseguenza non è mai stata in pericolo di vita: di certo alla donna – e a qualsiasi altro – sarebbe potuta accadere di tutto, dalla più banale alla più grave eventulaità, e il risultato sarebbe stato lo stesso: pregare Gesù e tutti i Santi che nessuna bancarella fosse stata posizionata… più fuori posto del solito!
Fatti salvi dei commenti degli osimani a questo modo, nuovo e a grande rischio di prestare soccorso (immaginate solo il disagio fisico per i sobbalzi della barella sul pavè e il disagio da privacy violata per gli sguardi indagatori dei passanti su quel lettino di prima emergenza) non resta che puntare il dito alla ricerca del responsabile di tutto questo.
Detto come ormai il centro storico, sulla scorta delle misure anti terrorismo, sia vaccinato a fronteggiare dal grande avvenimento (festività patrionali di San Giuseppe) passando per qualsiasi evento minore (in termini di pubblico) tipo sagra, convegno, serata o appuntamento di eccezione; e sottolineato come questo successo organizzativo ricada in capo a strutture extra comunali – dalla Prefettura alla Protezione civile – in grado di fronteggiare, senza rischi particolari, anche eventi impegnativi… su chi ricade la responsabilità, lasciata all’organizzazione comunale, del mercato settimale?
Ovviamente sugli uomini, mezzi e responsabilità in capo al Comune.
Un minor controllo, sulle vie di fuga, gli itinerari, i mezzi abilitati ad occupare lo spazio che parrebbe lasciato alla bizzarria del caso o all’impegno di uomini non qualificati a tale compito.
Fin’ora il buon Dio, volgendo un sguardo dall’alto, ha vegliato affinchè la città non conoscesse anche questa umiliazione sotto forma di una emergenza vera da fronteggiare,immancabilmente, in ritardo.
In caso però di autentici allarmi i rischi di mostrarsi incapaci, indolenti e menefreghisti cadrebbero come macigni su tutto e tutti.
E’ probabilmente vero che Osimo necessiti, come l’aria, di nuovi uomini al comando, più attaccati al dovere e in definitiva veramente innamorati del proprio compito.
Agli osimani l’ultima parola.