MISTERIOSO PACCO CON INNESCHI ELETTRICI ABBANDONATO SUL CANCELLO DI VILLA COLOSI
INTERVENTO DEGLI ARTIFICIERI, DALL’IMBALLO SALTANO FUORI DELLE RICETRASMITTENTI

MISTERIOSO PACCO CON INNESCHI ELETTRICI ABBANDONATO SUL CANCELLO DI VILLA COLOSI INTERVENTO DEGLI ARTIFICIERI, DALL’IMBALLO SALTANO FUORI DELLE RICETRASMITTENTI

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Quattro ore di interrogativi in via Bernini. Corrono Carabinieri, Polizia e Vigili del Fuoco. Alla fine la decisione di aprire il collo. Tra le ipotesi al vaglio la più accreditata vorrebbe il gesto opera di un folle o un burlone


Un pacco ben sigillato, dal cui interno fuoriuscivano però alcuni strani fili elettrici e led luminosi, è stato abbandonato ieri mattina, ad Osimo, sul cancello di “Casa Stella” una villetta al 30 di via Bernini (zona Fonte Magna), abitata dalla famiglia del ragionier Ferdinando COLOSI, 62 anni.
Poco dopo mezzogiorno è stato lo stesso proprietario – volto e voce nota in città per essere speaker di Radio Serena ed operatore ecologico presso Astea – a dare l’allarme ai Carabinieri, preoccupato di uno pacco inatteso, oltretutto recapitato di domenica, depositato da qualcuno sulla cancellata, solitamente chiusa, di ingresso all’abitazione di campagna.
Un pacco – non si è compreso se destinato effettivamente alla famiglia COLOSI o se abbandonato casualmente nei pressi del cancello – che ha immediatamente incusso timore all’uomo proprio per quei filamenti elettrici che fuoriuscivano, lasciando temere qualsiasi ipotesi, tra cui quella di una possibile esplosione.

Pomeriggio di suspense in via Bernini per l’arrivo delle forze dell’ordine

Per provare a capirci qualcosa, in una vicenda che potrebbe anche essere opera di qualche mente provata dal caldo, sarà determinante comprendere se chi ha confezionato e fatto ritrovare il pacco minaccioso all’ingresso della villetta – zona tranquilla e poco frequentata, posta sul limite di via Bernini – lo ha fatto con l’intenzione di danneggiare Ferdinando COLOSI o se invece il destinatario della possibile minaccia è stato scelto a caso, favorito unicamente dal luogo estremamente riservato.
Di certo il contenuto del misterioso pacco – alla fine aperto sul posto, con mille accortezze, dal nucleo Artificieri della Polizia attorno alle 16.30, a distanza di circa tre ore dal lanciato allarme – non poteva danneggiare nessuno dal momento che il contenuto ritrovato è stato un paio di vecchie quanto innocue rice trasmittenti.
Almeno tre le ipotesi di scuola su cui i Carabinieri, titolari delle indagini, hanno posto attenzione:

Ferdinando “Nando” COLOSI, 62 anni, a Radio SERENA

1) le ricetrasmittenti potevano effettivamente essere destinate a COLOSI, provetto ex Cb in passato, da qualcuno che voleva effettivamente disfarsene ma anche farle transitare attraverso le mani di un possibile amatore delle apparecchiature;
2) in tema di rifiuti, al contrario, sempre conoscendo l’attività del padrone di casa, qualcuno ha potuto pensare di liberare la soffitta da vecchi strumenti non più utilizzati affidandoli ad un “addetto ai lavori”.
3) Se per entrambe le ipotesi le possibilità appaiono ragionevolmente deboli, non maggiormente degna di attenzione pare anche la terza pista investigativa che vuole addossare la responsabilità del gesto dimostrativo a qualche mente destabilizzata, come purtroppo non mancano in libera circolazione. Vedi il recente caso di Jesi.

Il Nucleo Artificieri della Polizia di Stato corso al 30 di Via Bernini

Saperne di più, al momento, non è dato conoscere neanche cercando spiegazioni direttamente dal protagonista, suo malgrado, della vicenda.
Richiesti di commentare lo strano pomeriggio vissuto, i COLOSI si sono frettolosamente limitati a dire di non avere nulla da dichiarare, minacciando altresì di richiamare al lavoro i Carabinieri, appena usciti, per la pretesa violata privacy!

Casa STELLA, qui COLOSI ha ritrovato il minaccioso pacco rivelatosi burla

Di fatto con la stretta e ripida stradina interdetta anche all’unico passaggio possibile pedonale e con lo snocciolarci dell’arrivo dei numerosi mezzi di soccorso (ad un certo punto abbiamo contato almeno due autobotti dei Vigili del Fuoco, l’auto dei Carabinieri, un paio del Commissariato, soprattutto il furgone Artificieri della Polizia di Stato e numerose auto civili dei vari funzionari operanti) il quartiere da dietro le tapparelle ha iniziato a mormorare di tutto, variando a caso specie tra le possibilità più inverosimili: dalla rapina all’omicidio, dal furto finito male ad un cruento suicidio, fino al gran finale della bomba… tesi effettivamente avvalorata dall’arrivo degli specialisti e dall’invito, discreto ma severo, dato dalla Polizia ai residenti di non uscire dalle proprie abitazioni!

In una foto di repertorio, artificieri al lavoro su casi simili di allarme bomba

Tutti, però, sono rimasti senza soddisfazione per lo stretto richiamo al riserbo sull’operazione impartito agli uomini operanti, quasi tutti ligi al dovere.
Rincasando cose fattem l’nica saggia osservazione dei più, mancando nel lungo corteo dei soccorsi in fila indiana sia i mezzi delle pompe funebri che delle ambulanze, è che comunque in via Bernini sangue non dovrebbe esserne corso…
Tornado alla vicenda, l’impressione di fondo è che qualcuno, ben conoscendo la zona (priva di telecamere pubbliche e private, oltre che ombrosa e poco frequentata) abbia deliberatamente scelto di animare una domenica di luglio, altrimenti noiosa e senza brividi, inventandosi una esperienza a basso costo e a poco rischio; un diversivo da raccontare o semplicemente da seguire di nascosto per vedere l’effetto che fa…

Specialisti in azione per aprire senza danni un pacco sospetto

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