Lascia discutere la notizia (?) del quadro donato come dono di nozze ad un… cieco, seppur per una volta tutt’altro che povero.
La news, a metà tra la semplice curiosità e la marchetta pubblicitaria, è stata data con risalto dalla collega Maria Paola Cancellieri su Cronacheancona.it e riguarda, appunto, il creativo concittadino Giacomo Moresi (autore del quadro) e il discusso (dalla critica) tenore di romanze celebri Andrea Bocelli.
Taglia corto in argomento Riccardo Muti che sull’argomento è tranciante: “Bocelli? Ognuno dovrebbe fare il proprio mestiere. Io ho molto rispetto per le canzonette o la musica pop ma è appunto un altro mestiere”.
Quale che possa essere definito il mestiere principale di Bocelli (tenore o cantante?), resta il fatto che il nostro di strada ne ha fatta. Dalle vittorie ai Festival di Sanremo ad essere considerato uno degli artisti italiani più capaci di vendere musica, la strada percorsa è certamente molta.
Narrano i bocelliani che parte del merito, specie iniziale, è da ascrivere al tenore anconetano Franco Corelli, questo si tenore senza alcun dubbio, a cui il toscano ipovedente dalla nascita deve gli anni iniziali di perfezionamento vocale e anche il tramite per l’incontro decisivo con quella che sarà sua seconda moglie, Veronica Berti, di Offagna.
Alla coppia, unitasi in matrimonio il 21 marzo di tre anni fa, il nostro concittadino – definito figlio di musicisti, pittore enfant prodige, fotografo, autore, regista e docente di teatro di successo – ha avuto modo di regalare, in occasione del si, un quadro auto prodotto, accompagnato da una poesia in versi che interpreta l’opera.
“Molti anni fa, partecipando ad un mio spettacolo – spiega l’art director Moresi – ho avuto modo di conoscere Veronica. Da teatro è nata una buona amicizia ed oggi ho l’onore e il piacere di collaborare con lei su interessanti progetti, tipo la Fondazione Andrea Bocelli o il sito. Mai avrei immaginato – si dice sorpreso Moresi – che il mio dono di nozze sarebbe finito sopra il caminetto della loro casa vacanza di Miami, in Florida”.
Resta il fatto che forse il dono di un’opera tattile, viste le circostanze, sarebbe risultata più gradita e più vicino ad una parvenza di notizia.
Mi rammarico che non posso ora partecipare alla discussione. Ma l’argomento mi interessa molto.