Marcia indietro anche sull’ex Consultorio e i terreni. Mistero sulla chiesa di San Pietro
Votare a Sinistra, nella fattispecie indicando la preferenza per se stessi (conte Pier Stefano Gallo Perozzi) e la collega Maria Grazia Mariani, sostenitrice in Consiglio comunale del progetto “Pugnaloni-Sindaco” del 2014, se proprio non può far del bene alla città può almeno risultare indolore.
E vista l’aria, assicuriamo, può già essere un gran bel risultato.
A far proprio questo ragionamento, visto il passo indietro della settimana scorsa con cui l’Inrca ha deliberato la restituzione alla Asur – da dove provenivano – di diversi beni, tra cui l’ex ospedale Muzio Gallo, possono ben figurare i discendenti del lascito voluto negli anni ‘80 dalla compianta contessa Ida Fregonara Gallo.
L’ospedale e il suo ricco parco di contorno erano stati donati alla collettività per perseguire un esclusivo fine ospedaliero e almeno a tal scopo sulla carta sono tornati ad essere dopo circa tre mesi di “esproprio”, stile proletario.
Sommessamente sarebbe appena il caso di ricordare che senza il decisivo apporto dei 37 voti, regalati alla causa pugnaloniana dal nobil candidato discendente dalla casata Gallo, Osimo avrebbe goduto, a cascata, di cinque-anni-cinque a guida di un diverso Sindaco (Latini al posto di Pugnaloni), la città avrebbe ancora, malandato, un ospedale pubblico a cui far riferimento (al posto della cosa malandata che ci ritroviamo) e – solo per restare negli interessi della famiglia Gallo – la casata non avrebbe subito l’affronto di vedersi trattata come una qualsiasi agenzia immobiliare, su beni sui quali vantava esclusivo utilizzo, a chiedere o restituire le chiavi di casa.
Ma a tutto questo ormai, scritto nel libro del passato, non si può metter rimedio; importante sarebbe che ciascun protagonista abbia digerito la lezione, fatto ammenda, almeno in privato, dei propri peccati e promesso solennemente a se stesso di astenersi da un perseverare che – se protratto – risulterebbe addirittura diabolico.
Le prime avvisaglie, in campo Centro-Destra, indicano chiaramente, sullo scorta vieppiù del risultato del 4 marzo, che le forze ex berlusconiane – oggi sotto le insegne del nuovo leader Salvini – hanno sposato le causa delle liste civiche appoggiando il terzo mandato di Latini a guida della città.
Resta, tornando a bomba e ai 37 peccati di gioventù del Conte Pier Stefano Gallo Perozzi, se la lezione del 2014 sarà risultata ottima e abbondante e digerita (ovvero compresa) o se invece si preferirà appoggiare di nuovo la creatività deleteria della Mariani in una impossibile rivisitazione fai-da-te di Fratelli di Osimo.
In quel caso il significato politico della restituzione pubblica e quindi all’Asur del Muzio Gallo e del suo parco, pur graditi, resterebbe un mero episodio amministrativo… a metà tra il casuale e l’atto dovuto.
P.S. Per la cronaca nel medesimo documento sottoscritto dall’Inrca si restituisce alla casa madre dell’Asur, oltre il citato patrimonio di casa Gallo, anche l’ex Consultorio di piazza Giovanni XXIII e anche diversi terreni agricoli.
Resta inspiegabilmente al patrimonio Inrca la settecentesca chiesa barocca di San Pietro, forse – ma è solo una ipotesi – in quanto fisicamente annessa all’ospedale.