NUOVE TASSE, AGLI SCAMPATI DAL VIRUS
PUGNALONI RICHIEDE 500 EURO IN PIÙ!

NUOVE TASSE, AGLI SCAMPATI DAL VIRUS PUGNALONI RICHIEDE 500 EURO IN PIÙ!

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Per recuperare i mancato introiti di Astea Energia, previsti in bilancio balzelli triennali a famiglia da record

Quasi 500 euro a famiglia di nuove tasse e gabelle comunali! Ecco, mediamente, quanto pagheranno – alle sole casse comunali – le 14.389 famiglie osimane nel periodo 2020-2022!

La previsione ovviamente non è la nostra ma chiaramente indicata nel Bilancio che l’Amministrazione Pugnaloni si appresta a farsi votare, senza emendamenti, dal Consiglio comunale in programma mercoledì mattina.

Come si arriva statisticamente, in tre anni di gestione, a spendere un intero bigliettone viola per pareggiare gli esborsi comunali in maggiori tasse (Tari), nuove imposte (Imu), addizionale Irpef (+0.8 per mille uguali per tutti), autovelox a raffica (+1.791.000 euro) e recupero crediti (+2.100.000 euro) invocati da Pugnaloni?


L’Assessore al Bilancio, Mauro PELLEGRINI, silente

Basta sommare con pazienza tassa con tassa, ammenda su multa, imposta su imposta e si arriva alla bella cifra, euro più, euro meno, di 5.691.000 di introiti previsti cui sommare ancora l’incidenza della cosiddetta nuova Imu (valevole ad Osimo il massimo possibile consentito, ovvero lo 10.6 per mille).

Insomma i 500 euro a triennio, pari a circa 160 euro l’anno di media, potrebbero anche non risultare sufficienti; fermo restando che l’esborso – come i polli di Trilussa – è quantificato in media… per cui a fronte di aumenti reali contenuti per famiglie al minimo faranno da contraltare esborsi, per quasi tutti gli altri osimani, capaci di far saltare quel che resta, in tempo di virus, delle vacanze che furono.

A tutto questo, come non bastasse, l’Amministrazione comunale aggiunge inediti storici come il ricorso alla cassa integrazione per l’80% dei dipendenti collegati attraverso le aziende Asso, Osimo servizi e soprattutto Astea. In tutto circa 400 famiglie che fino a luglio (questa la previsione attuale) rischiano la decurtazione dello stipendio.

Ma guardiamo, nel particolare, gabella per gabella, la via crucis degli aumenti ideati dal Partito democratico e suoi cespugli.

Partiamo dalla famigerata Tari la quale, anzichè decrescere fino a scomparire (visto che osimani lavorano per realizzare il 78% del prodotto differenziato rivenduto da Astea) registra un ulteriore aumento! Quanto? 200.000 euro l’anno (600.000 nel triennio) pari a 14 euro annue a famiglia.

Non va meglio per le lampade votive nei cimiteri dove, inspiegabilmente, a fronte di un costo annuo netto di 54.000 euro il Comune chiede agli osimani di contribuire pagando il servizio quattro volte (avete capito bene) in più: 230.000 euro.

Purtroppo, se possibile, le cose andranno peggio alla voce addizionale Irpef dove la sorpresa negativa, in barba a tante promesse elettorali, sarà doppia: via allo scaglione per fascia di reddito, tutti gli osimani si troveranno a calcolare e pagare una addizionale Irpef dello 0.8 per mille uguale per tutti: belli o brutti, alti o bassi, ricchi o poveri. Previsioni di incasso? Maggior gettito di 1.200.000 euro a triennio, pari a circa 28 euro l’anno per famiglia.

Infrazioni stradali. Pugnaloni e soci, effettivamente, si attendono molto da autovelox e dagli altri marchingegni capaci, su strada, di produrre soldi facili. Solo per questo capitolo sono previsti a bilancio triennale ben 1.791.000 euro pari ad un esborso annuale di ulteriore 42 euro per capo famiglia.

Ancora poco rispetto alle previsioni derivanti dall’afflusso di denaro fresco in fatto di recupero crediti. Qui le aspettative si fanno addirittura golose! Peccato che metter mano al portofoglio, fino al 2022, saranno i soliti osimani chiamati a coprire un’attesa di 2.100.000 euro: tradotto quasi 50 euro l’anno a nucleo familiare.


Bilancio triennale 2020-2022, previste nuove tasse a famiglia per quasi 500 euro

Se tutto non bastasse ancora, Pugnaloni ha studiato, per gli incontentabili, anche il ricorso alla cosiddetta nuova Imu che, dal 1° gennaio, sostituisce la vecchia Imu inglobandola con la Tasi. In questo caso lo Stato, bontà sua, concede la possibilità, ai Sindaci virtuosi, da abbassare fino ad annullare a quota zero la nuova tassa. Ovviamente per i Sindaci meno capaci lo Stato prevede anche l’esatto contrario, ovvero l’applicazione di un tetto massimo pari al 10.6 per mille.

Quale strada avrà intrapreso il Sindaco virtuoso del Bene? Azzerata la nuova Imu? Nient’affatto. In considerazione che in cassa inizieranno a mancare i circa 6-7-800.000 euro che Astea energia mediamente produceva di utili nel settore energia (quota svenduta al privato di Rimini in una delle operazioni più inaudite, seconda per gravità alla sola rinuncia ad avere un ospedale Asur!) ecco che l’Amministrazione a guida Pd ha scelto di mettere a bilancio la tosatura massima consentita! 10.6 per mille su seconde case e terreni edificabili. E tutti contenti.

E si perchè, virus a parte, nessuno dei provvedimenti che Pugnaloni mette oggi a bilancio, nero su bianco, può dirsi inedito.

La ancor recenti campagne elettorali delle varie opposizioni, come si ricorderà, avevano quasi tutte messo gli osimani sull’avviso di prepararsi ad un triennio da lacrime e sangue se la strategia dell’allora candidato Pugnaloni di buttare tutto sulle spalle dei cittadini, fosse risultata vincente.

La spaccatura del 2014, confermata esattamente nel 2019, ovvero una città radicalmente divisa in due parti uguali, distaccate l’una dall’altra da una manciata di voti, non ha portato l’Amministrazione a coinvolgere la controparte all’opposizione almeno nelle scelte di fondo, creando barriere anzichè favorire ponti.

Il risultato è una città in ostaggio; una città preda di gruppi di potere; una città tartassata che anzichè essere sostenuta verso una difficile ripresa, viene subissata in silenzio di gravami sempre più insostenibili. Come a settembre (se non prima) gli osimani toccheranno con mano presto.

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