OLTRE 600 GIORNI PER UN BONIFICO DI POCHI MINUTI!
SAMUEL, ALLA FINE PUGNALONI SI ARRENDE ALL’EVIDENZA
OSIMO OGGI porta all’incasso una prima battaglia; non era vero che a Samuel non mancasse nulla
Donata al tutore la raccolta fondi a favore di Samuel! Giustizia è fatta, anche grazie alla battaglia in solitaria pro Samuel sostenuta da OSIMO OGGI.
Dunque i fatti hanno evidenziato almeno due o tre argomenti interessanti, triti e ritriti, ma ormai consegnati alla ufficialità della triste vicenda.
Certezza numero 1: NON ERA VERO che a Samuel non mancava nulla. A differenza di quanto per anni ha affermato lo zio paterno, il tutore Alessandro Di Michelangelo, a Samuel mancavano all’appello i 137.167 euro finalmente elargiti.
Per l’esattezza a Samuel ne mancavano 137.527 e spicci ma l’inerzia del tutore, sommata a quella di Pugnaloni, ha nel tempo giustamente portato uno dei 600 benefattori, la portorecanatese Lorena Cittadini, a richiedere indietro e incredibilmente ottenere i 360 euro oggi mancanti.
Pazienza. Ce li metterà lo zio o forse, con un poco di coscienza, Pugnaloni stesso o meglio ancora divideranno in parti uguali, 180 euro a testa; oppure Samuel farà senza e buonanotte. Ormai poco importa.
Certezza numero 2: NON ERA VERO che non esisteva un tutore, nel pieno dei suoi poteri. Il tutore di Samuel, immediatamente nominato già a marzo 2017 dal Tribunale di Ancona era, è e probabilmente continuerà provvisoriamente ad esserlo, ovvero fino ai 18 anni di Samuel o altro, lo zio di cui sopra, ovvero il tutore Alessandro Di Michelangelo.
Certezza numero 3: per compiere un banale bonifico e fare una normale telefonata o lettera di conoscenza al giudice Nicola Valletta, invece di un tempo ordinario di circa 6 minuti, l’Amministrazione Pugnaloni è riuscita a far passare il tempo record di oltre 600 giorni (!) durante i quali la città è stata dipinta, in tutta Italia, in tutti i modi possibili facendo appello alla farraginosità ad una burocrazia per una volta senza colpe.
Non era davvero necessaria un’arte particolare per comprendere che, una volta bonificati i soldi e avvisato il giudice competente, il tutore avrebbe potuto fare solo tre cose, di cui una sola saggia: avvisare lo stesso giudice dell’arrivo di una somma rilevante e attendere la decisione del dottor Valletta sul da farsi; esattamente l’evento che si è verificato seppur ad inerzie invertite.
Essere riusciti a fare di un bimbo di 7-8 anni come Samuel, dopo quanto patito a Rigopiano, un esempio della mala giustizia italiana (nella vicenda assolutamente incolpevole) e costretto il Consiglio comunale ad occuparsi a più riprese del caso del “bonifico impossibile”, con tanto di strascico giudiziario a carico della collettività osimana (!), costituiscono invece elementi di gravità di cui si è macchiato un Sindaco inetto rivelatosi, alla prova dei fatti, incapace anche di spostare soldi a fin di bene.
E ora giù per sempre il sipario, si spera. Con l’augurio a Samuel e alla sua nuova famiglia, di riavere indietro dalla vita, con gli interessi, quanto dolorosamente perduto.