Pasquinelli e Catena ufficializzano in Consiglio l’uscita dalla maggioranza
“SUONO LA CAMPANA A MORTO
PER L’AMMINISTRAZIONE PUGNALONI”
Documento ospedale approvato. “Un selfie dell’Amministrazione sulle macerie”

Pasquinelli e Catena ufficializzano in Consiglio l’uscita dalla maggioranza “SUONO LA CAMPANA A MORTO PER L’AMMINISTRAZIONE PUGNALONI” Documento ospedale approvato. “Un selfie dell’Amministrazione sulle macerie”

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“Suono la campana a morto per l’ospedale, per l’Amministrazione regionale, per la politica fallimentare dell’Asur e per l’Amministrazione comunale”.

Un sinistro rintocco di campana (clicca qui per ascoltare i rintocchi dellla campana a morto) è effettivamente rimbombato nei padiglioni auricolari degli unici che potevano ascoltarla, ovvero il Sindaco il tutto orecchi Pugnaloni e ciò che resta della maggioranza, ridotta a 12 voti contro 12.

Alla sinistra del sindaco Pugnaloni il Direttore generale dell’area vasta 2 Maurizio Bevilacqua, il Direttore generale della Asur Marche Alessandro Marini, il Direttore sanitario dell’Asur Nadia Storti e il Direttore generale dell’INRCA Gianni Genga.
– Un banale refuso dovuto alla fretta di confezionare il giornale di giovedì 2 marzo ha portato alla perdita della corretta citazione la fonte fotografica (Cronacheancona.it) da cui è stata tratta l’immagine sopra riprodotta. Di ciò ci scusiamo anche con l’interessata Giusy Marinelli e i lettori.

Atteso campanaro della situazione Fabio Pasquinelli de L’Altra Osimo con la Sinistra (o viceversa l’Altra Sinistra per Osimo, mistero non chiarito) che alle ore 21.13, motivando il no del gruppo al documento sull’ospedale presentato dalla maggioranza, ha ufficialmente staccato la spina all’Amministrazione ufficializzando il passaggio, suo e del consigliere Carlo Catena, alla minoranza.

Minoranza, attenzione ai numeri, che d’ora in avanti non sarà più tale. 12 i superstiti in quota a Pugnaloni (10 Ds oltre ai 2 voti di Energia nuova) e 12 i voti in possesso all’insieme delle minoranze (7 per le liste civiche, 2 per il movimento Cinque stelle, il voto della Mariani, a cui andranno ad aggiungersi i 2 voti della Sinistra estrema).

Decisivo per mandare avanti l’Amministrazione fino alla naturale scadenza della primavera 2019 sarà il voto che lo Statuto concede allo stesso Sindaco; soprattutto a decidere saranno i mille mal di pancia, politici e/o fisici, a cui i Ds andranno incontro da qui al momento del prossimo voto di Bilancio.

Un solo mal di pancia politico, infatti, equivarrà al pericolo di un mal di pancia fisico per qualsiasi dei 12 superstiti; una sola assenza farà inevitabilmente diminuire ancora il gradimento politico da 12 braccia alzate a 11 e a quel punto anche il voto a favore di Pugnaloni risulterà inefficace o – per dirla alla Pasquinelli – a morto.

Ma non anticipiamo troppo i tempi della politica. Qualche settimana (fine marzo) o mese (entro maggio o giugno) separano ancora l’Amministrazione dalla verifica delle braccia alzate sul voto di Bilancio.

A sinistra i banchi, vuoti per protesta, delle liste civiche.
– Un banale refuso dovuto alla fretta di confezionare il giornale di giovedì 2 marzo ha portato alla perdita della corretta citazione la fonte fotografica (Cronacheancona.it) da cui è stata tratta l’immagine sopra riprodotta. Di ciò ci scusiamo anche con l’interessata Giusy Marinelli e i lettori.

Le variabili in gioco possono ancora essere tante, compreso un dietrofront strategico di Pasquinelli e Catena al momento di formalizzare un voto decisivo; evento, questo, che inevitabilmente farebbe abbassare i votanti da 25 a 23 e il conseguente quorum necessario da 13 a 12 voti, ancora raggiungibili dalla maggioranza.

Non a caso lo stesso Pasquinelli, candidato a Sindaco nel 2014, accettò all’epoca di apparentarsi al ballottaggio al solo scopo di battere l’altro candidato Dino Latini, obiettivo centrato dopo mille conteggi e sentenze per 2 soli voti di scarto.

Possibile dunque che i due esponenti de l’Altra Osimo restino critici sull’operato di Pugnaloni dei prossimi mesi evitando però di prendere parte al voto e quindi di consegnare la città al Commissario e alle elezioni anticipate. Evento inedito nella storia di Osimo.

Ma torniamo alla drammatica serata di ieri contrassegnata dall’annunciata assenza polemica di tutti i sette componenti le liste civiche. E dire che l’assemblea, durata circa tre ore, seguita da un pubblico non particolarmente numeroso visto l’importanza teorica della discussione, è corsa via in maniera cavalleresca tra le opposte faziosi che, non risparmiandosi, non se la sono mandata a dire, gettando ognuno sull’altra più veleno possibile, ma sempre in senso rude ma cortese.

Insomma una bel pomeriggio di lezione civica, da proporre nelle scuole osimane, come raramente è capitato di ascoltare da molti anni a questa parte. Ci fosse stata la televisione lo share avrebbe premiato gli interventi di praticamente ognuno di quanti hanno preso la parola.

Persino il Sindaco, con il suo accento pesantemente improntato all’osimano schietto di campagna (ma Pugnaloni c’è o ci fa? Osimo non si è salvata una sola volta, sempre trasformata in Osimu provincia di Macerata!) avrebbe strappato qualche consenso…

Ma i Consigli comunali (a cui il Governatore Ceriscioli ha ovviamente dato forfait demandando la brutta figura ad anonimi tecnici della squadra Asur) non vanno in tv, a volte non vanno nemmeno sulla carta stampata ma decidono pur sempre molto della vita di una città.

Così quando Pasquinelli ha preso la parola per motivare il proprio no all’ordine del giorno… in pochi sono rimasti sorpresi che il no alla fumosa dichiarazione di intenti sul futuro del SS. Benvenuto e Rocco, fosse solo l’antipasto.

“Noi voteremo contro questo ordine del giorno – ha scandito le parole Pasquinelli in una Sala Gialla attenta anche alla pur minima inflessione che non c’è stata – perchè costituisce l’ennesimo imbarazzante selfie che questa Amministrazione comunale si scatta sopra le macerie. Noi non accettiamo di condividere la responsabilità con questa Amministrazione e pertanto esprimiamo un no netto all’Amministrazione Pugnaloni e al suo programma. Usciamo da questa maggioranza per non tradire il mandato che abbiamo ricevuto dai cittadini. Già lunedì – ha concluso Pasquinelli – formalizzeremo la nostra fuoriuscita con il passaggio formale dagli incarichi di presidenza delle commissioni consiliari dove siamo stati nominati. La nostra collaborazione con questa Amministrazione si chiude qui”. Incassata la sfiducia virtuale, Pugnaloni ha replicato brevemente confermando che seppur il traguardo del 2019 appare lontano e pieno zeppo di difficoltà, continuerà a tenere alta la barra di navigazione cercando di “tagliare quanti più nastri possibili” nell’interesse dei cittadini e di Osimo.

La volontà di spendere, finchè ce ne sarà il tempo, la ricca rendita costituita dai milioni derivanti dalla vendita delle quote di Astea Energia, è apparsa chiara all’intero consiglio, prima che il Sindaco glissasse per passare al voto.

13 quelli espressi a favore (1o Ds, 2 Energia nuova e il Sindaco) e 12 i contrari (i sette virtuali dei consiglieri assenti per protesta, quello della Mariani, i due di Cinque Stelle e i voti di Pasquinelli e Catena. Il Consiglio approva. Forse per l’ultima volta.

Don!

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