REGIONE, PIOVONO CONSULENZE… MA SOLO SE SEI DEL PD!
DA CERISCIOLI INCARICHI FIDUCIARI PER 55.000 EURO L’ANNO
Il Presidente distribuisce “mance” ai trombati di marzo, a Sturani e al giornalista Socionovo
Incarichi fiduciari da 39.000 a 55.000 euro l’anno distribuiti come acqua fresca ai soliti noti e agli amici degli amici, purchè rigorosamente in quota Partito Democratico.
Con i soldi pubblici, è cosa nota, non è bello praticare sconti. E a Ceriscioli, Presidente Regionale Pd a fine mandato – tra 20 mesi si voterà il rinnovo di una Amministrazione che dopo mezzo secolo dovrebbe vedere i Dem all’opposizione – c’è veramente poco o nulla da insegnare… al punto che se un Giudice qualsiasi della Repubblica dovesse, una mattina, alzarsi male dal letto e sull’esempio del Procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio mettersi a caccia di facile pubblicità, ecco che potrebbe ricavarne facili titoli di giornale. E magari qualche possibile colpevole più possibile di Salvini.
“Ceriscioli indagato per una gestione privatistica della propria carica istituzionale”; oppure: “Il Presidente della Regione nel mirino della Procura per conflitto di interesse” o anche: “La Regione nella bufera per incarichi a disoccupati eccellenti decisi su basi privatistiche”.
Insomma ci sarebbe di che spaziare sul Codice penale. Tranquilli, compagni, nessun Giudice sprecherà un solo minuto di tempo per comprendere se i 55.000 euro l’anno (a valere fino al 2020) devoluti come compenso alla ex Senatrice pesarese del Pd Camilla Fabbri, trombata a marzo nel collegio della Camera di Fano, saranno ben spesi oppure no.
Del resto vacci a capire: l’ex Senatrice andrà a guadagnare, a partire dal 1° settembre, uno stipendio di 5.000 euro al mese (meglio di niente se paragonato all’appannaggio di Palazzo Madama) per suggerire soluzioni a Ceriscioli in fatto di imprese ed economia. Chi può dire, meglio del diretto interessato, quale stipendio è più congruo di 55.000 euro e spiccioli l’anno? Nessuno, ovviamente. Anzi, a ben vedere, se i suggerimenti da casa della Fabbri dovessero risultare rivoluzionari dell’economia marchigiana, noi per primi propenderemmo per una sensibile rivalutazione dell’appannaggio.
Del resto, è noto da sempre, le consulenze non hanno prezzo. Sono impagabili o pagabili con molti zeri. Come sa bene l’ex Assessore regionale (Giunta Spacca) la maceratese Sara Giannini.
Esaurito l’incarico politico nel 2015, la piddina non si è persa d’animo ottenendo dalla Regione incarichi di cinque mesi alla volta, puntualmente rinnovati, come “esperta in economia”. Costo delle prime tre “cinquine” tra il 2015 e la fine del 2016? Circa 72.000 euro. Non male se consideriamo che eventuali spostamenti in auto, dalla natia Morrovalle, hanno determinato altri costi a carico dell’ignaro contribuente marchigiano.
Per il futuro passato, infine, niente più incarichi a cinque mesi ma annuali a valere 2017, 2018 e fino al 2020 per l’inezia di 55.168,92 euro l’anno, cioè appena 4.597,41 euro oltretutto lordi!
Un pò meno e questo è una autentica ingiustizia, pioverà a tasca all’ex Sindaco di Ancona Fabio Sturani che, a chiamata di boss Ceriscioli come gli altri, tornerà a portare del pane a casa. Per Sturani il ruolo di capo della segreteria del Presidente il che sta a significare che, probabilmente, a differenza delle colleghe Fabbri e Giannini che possono aspettare a casa il bonifico mensile, dovrà presenziare a qualche incontro.
Probabilmente il fatto di essere anconetano su Ancona ha giocato contro Sturani; quello che non si comprende è il motivo per cui, dovendo oltretutto accollarsi la responsabilità di una intera segreteria, Ceriscioli abbia praticato la cresta sul suo compenso: non 4.597,41 euro al mese, come alle donne, ma appena 3.250 euro da fame pura!
Come a dire, maschietti, che è tempo ormai suonato di richiedere a gran voce la par condicio con le femminucce! Sarà un obiettivo difficile da conquistare ma non più rimandabile. Non è possibile, riteniamo, continuare ad essere discriminati sui luoghi di lavoro (e non solo) per la banale circostanza di essere nati fiocchi azzurri anzichè rosa!
Tanto è vero che Sturani, sottopagato ma ripieno di responsabilità, sarà attorniato da sole donne: Margherita Rinaldi, Eliana Maiolini, Debora Buoncompagni, Maura Pesarini e la mitica Paola Bonacorsi, recordgirl di incarichi reginali (per ben 37 anni!) nonchè mamma dello sfortunatissimo Onorevole Emanuele Lodolini, altro trombato di marzo.
Dulcis in fundo. Visto che 55.168,92 euro lordi l’anno, Sturani a parte, non si rifiutano a nessuno, ecco che a beneficiarne sarà anche un collega di lungo corso in Regione, Simone Socionovo, 50 anni di cui 30 anni passati a tutti i livelli nel mondo del giornalismo, fino ad approdare pure lui in Regione con Spacca e restarci, dal 2004 al 2008 e dal 2011 al 2015 quale dirigente della struttura informativa del Consiglio.
Per Socionovo un salto di qualità nel prendere il posto di Thalassa Vona, portavoce di Ceriscioli fino al 2020 quando tutti questi signori, si spera, saranno mandati a casa dai marchigiani. Nel frattempo niente paura per la Vona: la simpatica ex portavoce non è stata abbandonata a se stessa… anzi. Spedita d’imperio all’ospedale di Pesaro, non da utente ma nel settore comunicazione del nuovo nosocomio denominato Marche Nord, la Vona dovrebbe finire col guadagnarci nel cambio avendo il suo capo Presidente Luca Ceriscioli barattato l’Assessore alla Sanità Ceriscioli Luca (ok, con se stesso…) un incarico a termine (quello di portavoce) con un incarico a tempo indeterminato, inquadrata nell’Area vasta 1.
Come dire? Ok capo, ci posso stare…
E tutti vissero un altro anno e mezzo molto felici e tanto contenti.
A margine degli incarichi fiduciari da registrare la nota, con protesta, della Lega in Consiglio regionale.
“La seduta dell’Assemblea legislativa delle Marche – si legge in una nota di lunedì mattina – si è aperta con la protesta del gruppo Consiliare della Lega nei confronti dell’ennesimo incarico affidato dal Presidente Ceriscioli ad un “disoccupato” del Pd, l’ex senatrice Camilla Fabbri.
Lo striscione esposto in aula dai consiglieri della Lega: “Assunta la Fabbri, manca solo Lodolini” è espressione del dissenso nei confronti di un ennesimo incarico affidato in maniera clientelare e secondo esclusive logiche di partito a membri del Pd rimasti “fuori” dal Parlamento alle ultime elezioni politiche.
“Un’escalation di assunzioni a cui assistiamo da mesi – ha osservato il capogruppo Sandro Zaffiri – con incarichi che vengono affidati privilegiando il criterio dell’appartenza politica piuttosto che quello delle accertate competenze ed esperienze in specifiche materie, magari maturate dai tantissimi disoccupati marchigiani”.
Ironicamente – ma non troppo – nello striscione viene citato un altro ex parlamentare del Pd, l’anconetano Emanuele Lodolini… profetizzando per il sosia di “Formaggino Mio” di buona memoria, anni ‘70, che non possa davvero essere lui, per competenze inequivocabili, l’esperto beneficiato dal prossimo incarico regionale! Chi vivrà vedrà. Scommettiamo?