Il cacciatore, ex dipendente del mattatoio, protagonista di anni di liti col vicino, pure deferito. La Polizia sequestra armi e licenza di caccia
Per quei continui litigi col proprio vicino, rischia di non vedere più il patentino di cacciatore e – per sovrappiù – una probabile condanna penale.
Innocenzo Trillini, circa 70 anni, è stato denunciato nei giorni scorsi dagli agenti del Commissariato per aver minacciato di morte la persona con cui si dovrebbe, auspicabilmente, di più andare d’accordo: il proprio dirimpettaio di casa.
Mentre da moglie e marito ci si può facilmente dividere, non è il caso di sperare che il proprio confinante venda casa per evitare ulteriori animati confronti. Tanto vale dar vita a rapporti cordiali.
Il protagonista della vicenda, nelle campagne osimane sopra Campocavallo, esattamente al 39 di via Cagiata, non l’ha certamente pensata a questo modo. Detto che per litigare occorre sempre essere almeno in due e che è dunque possibile una responsabilità dell’altra parte (non a caso anche il vicino è stato denunciato dagli agenti di polizia), non è possibile arrivare a minacce di morte! E/o per avvertimento sparare in aria con il proprio fucile, allo scopo di spaventare i cani che ringhiano sulla rete che divide le proprietà.
Insomma i due contendenti – nel tempo, parliamo di anni – hanno accumulato una lunga sfilza di segnalazioni a Carabinieri e Polizia, praticamente in fotocopia, l’uno accusante l’altro.
L’ultimo episodio, però, non poteva passare in cavalleria trattandosi di una minaccia seria dell’utilizzo di armi, oltretutto con tanto di spari notturni, per fortuna in aria, per spaventare e far tacere i cani del vicino.
Vicino non immune da difetti e problemi relazionali se, a quanto pare, ha fatto costruire un percorso obbligato che porta i propri cani ad arrabbiare proprio dirimpetto all’abitazione del “nemico” Trillini!
In un simile stato di “guerra latente” è stato semplice per gli agenti del Commissariato portarsi in casa dell’ex dipendente comunale in pensione (addetto all’allora mattatoio) e pizzicarlo con i quattro fucili non correttamente detenuti nel luogo di sicurezza deputato.
Innocenzo Trillini ha inutilmente fatto presente ai poliziotti che le armi si trovavano fuori della custodia in quanto oggetto di pulizia in corso; una giustificazione difficile da accettare specie dopo aver incautamente appena ammesso di farne “uso alla bisogna” sparando in aria contro l’abbaiare notturno!
A queste parole gli agenti – intervenuti un via Cagiata nei giorni scorsi – hanno immediatamente fatto scattare il sequestro cautelare di tutti i fucili, ritirati insieme alla licenza di caccia, per l’incauta custodia contestata.
Bilancio di giornata: denunciati entrambi i contendenti, con la doppia aggravante contestata a Trillini.