PRIMAVERA 2034, GINNETTI SCENDE IN CAMPO!
L’ULTIMO DEGLI UMANI SE LA VEDRÀ
CON IL PRIMO ROBOT CANDIDATO A SINDACO
Il multi ex Achille, come anticipato, conferma la propria candidatura ma… tra 16 anni!
Lanciato il sasso nello stagno con un anno abbondante di anticipo, la politica osimana non sembra interessata a fare la fatica di specchiarsi nell’acqua torbida dove invece il multi ex Ginnetti – come vedremo – pare sguazzare a piacimento.
Nessuna reazione da parte di partiti e movimenti che evidentemente (leggi qui), da Destra a Manca, passando più volte per il Centro della politica cittadina, hanno già liquidato la profferta dei 250/252 voti dei Ginnetti boys come troppo poco interessante per aprire un tavolo di confronto.
Disco rosso in casa Dem (leggi qui) dove, nonostante gli sforzi della Andreoni e di Pellegrini di liberarsi di Pugnaloni, il multi ex ha trovato la porte chiusa a chiave, con molte mandate e toppa incatramata dallo stesso Sindaco, a scanso di equivoci.
E disco rosso fuoco, della serie “puri e duri si, giocondi no”, anche nella casa virtuale grillina dove invece si registrano le prime gomitate sullo stomaco e i primi sgambetti tra papabili della prima e dell’ultima ora per accaparrarsi la pregiata candidatura a Sindaco 2019.
Visto che nessuno partito, movimento o candidato ritiene decisivi i 252 voti di apporto massimo garantiti da Ginnetti, tanto vale prendere atto della situazione e far da se sperando di fare per tre. Coinvolgere Mirco Gallina a capolista del PDT (leggi qui) e sperare nell’apporto della terza T, Gianchy Mengoni, per quadruplicare il consenso, arrivare a 1.000 voti e rendere molto più difficile lo scontato ritorno in sella di Latini.
Fin qui la strategia ginnettiana, destinata però a rimanere sulla carta perchè come in un libro giallo rimasto aperto basta scorrere le pagine finali per arrivare ad individuare il colpevole nel solito maggiordomo.
Con un colpo di scena degno di miglior causa, gli osimani scopriranno solo a pochi giorni dalla ufficializzazione delle candidature… che il PDT resterà in grembo a Dio avendo Ginnetti preferito, al termine di un percorso di serrato confronto, rinunciare al mortificante risultato di una discesa in campo in prima persona.
Una precisa quanto pertinente scelta politica (leggi qui) chiamata “desistenza” (si usava molto all’alba della Seconda Repubblica mentre oggi, con il ritorno al proporzionale di fatto, la rinuncia a farti da concorrente nella stessa area di pesca ha pochi estimatori in giro per l’Italia).
Chiaramente ogni atto, ogni decisione, ogni svolta in politica presuppongono dei costi a cui far fronte in qualunque modo, lecito o meno non è particolarmente importante.
La fattura che Ginnetti spera di emettere nel 2019 (ma di incassare nel 2020) appare già intestata al movimento civico a cui, solo nei trascorsi tempi di vacche grasse, il multi ex ha militato, per più mandati da colonnello di lungo corso).
Oggetto della fattura, emessa dal PDT al movimento civico, un sostanziale via libera alla ricandidatura alle tempestose Regionali 2020 dove, grazie al dissolvimento del PD, i marchigiani ne vedranno per la prima volta delle belle!
Richiesta manco a dirlo irricevibile volendo Osimo e il suo territorio, non a caso l’unico non assoggettato al feudo grillino in tutta la Regione lo scorso 4 marzo, farsi carico della possibile riscossa del Centro-Destra, dopo mezzo secolo di partito comunista in tutte le salse possibili.
Che fare allora dei 252 voti congelati, ammesso arrivino tutti sani e salvi agli appuntamenti del futuro? Detto che il 2024 proporrà un interessante cambio di guardia al vertice – Latini con la Bordoni – e che il 2029 dovrebbe vedere il secondo mandato dell’attuale capogruppo liste civiche, la prima data utile a far ricicciare le ambizioni del PDT a governare finalmente Osimo (leggi qui) ci porta direttamente nel 2034 quando, però, anche Osimo dovrebbe essere pronta ad eleggere il primo Sindaco robot della propria storia…