Abile e arruolati Pirani, Luna e Persiani. No familiare per Mengoni che rimedia con una testa di legno.
Dieci settimane al voto e Pugnaloni, dato in grosso crescita sino alla mattina del 1° maggio, momento in cui toccherà l’apice dei consensi virtuali attorno al 30%, spinge per mettere a punto la gioiosa macchina da guerra Occhettiana rispolverata dopo un quarto di secolo.
La prima, triplice mossa, ideata dal Sindaco Pd – diconsi Sindaco Pd in pieno 2019! – è quella di arruolare col compito di trainare voti tra i beneficiati della politica con un posto di lavoro, quanti sono a capo delle società riconducibili alla macchina comunale.
Qualche normale resistenza iniziale, alla fine domata dalla sedmplice osservazione, che non fa una piega sul piano della logica, che qui o si vince o si va a fondo. Tutti insieme.
Insomma per i vari galoppini del Centro-Sinistra, dal ruolo di Colonnello fino a soldato semplice, l’ordine impartito è risultato forte e chiaro: o Pugnaloni vince e passa alla Storia cittadina come il Torero della Liste civiche o le Liste civiche faranno carne di porco della meteora pugnaloniana, spedendo Pugnaloni fuori dalla politica e tanto altri fuori dal mondo del lavoro pubblico.
Di fronte alla drammatica prospettiva di vincere o morire tutti si sono arresi all’evidenza di dover organizzare una sorta di “linea del Musone” per vendere cara la pelle e fronteggiare il nemico fino all’ultimo uomo.
Anche Francy Mengoni, nonostante le assicurazioni a pieni mani spese con OSIMO OGGI di volersi occupare, unicamente, della propria (vicina?) pensione e di non essere interessato a fare politica fino alla fine dei propri giorni, è stato li li per giurare nuovamente fedeltà eterna a Pugnaloni.
Solo il provvidenziale intervento della moglie, l’unica capace di far ragionare Mengoni, ha convinto l’ex civico a disertare le urne, pena le promesse pesanti conseguenze familiari.
Detto che il solo Natalucci, carta di identità e marchette versate, ha quindi potuto rispondere all’appello pugnaloniano col motto sempre in auge “me ne frego”, andiamo a scoprire, tra le alte sfere, chi sono i primi tre abili e arruolati nelle liste di contorno al Partito democratico.
In ordine alfabetico troviamo così Massimo LUNA attualmente al vertice della Tpl; Luigi PERSIANI, amministratore di Astea servizi; Cristiano PIRANI, pari grado in Osimo Servizi.
Tutti questi signori, dunque, in prima linea nelle varie liste del sottobosco della Sinistra, si cimenteranno nell’impresa impossibile di salvare se stessi e il capo attraverso una campagna elettorale spesa essenzialmente sul posto del lavoro… ai danni dei poveri dipendenti che – delle due l’una – o sono già stati persuasi abbastanza da Pugnaloni negli anni scorso o ne hanno già subite abbastanza da decidere, da tempo, che non voteranno mai il Torero di via San Giovanni.
Ultima possibilità degna di nota? Il tentativo, sotto camuffate spoglie, di Gianky Mengoni di salvare capra e cavoli. Come? Ricorrendo ad un “presta nome”, come si fa negli affari non alla luce del sole, capace – se eletto – di rispondere signo si.
Trattasi di tale Massimo Iaconisi che dovrebbe trovare spazio nella lista Udc targata Gardoni. Votare Iaconisi = votare Mengoni. Ammesso e non concesso gli ex democristiani riescano nell’impresa di gggiudicarsi un seggio. Praticamente impossibile.