Nelle Marche, risultati alla mano, nessun politico Dem ha fatto meglio negli ultimi 7 anni. Il rinnovamento in corso nel Pd dovrebbe incoronare il Sindaco a big regionale, in poule per un seggio romano nel 2023
Da Sindaco del Bene (assoluto) a miglior Sindaco (limitatamente al Pd) ma pur sempre migliore!
Non si può certo dire che la maggioranza degli osimani – l’intero mondo del Centro Sinistra supportato da transfughi leghisti più i traditori Marianani e sommati gli opportunisti Ginnettiani, pari al risicato 50.01% dei votanti – non siano stati baciati in fronte dalla dea Fortuna.
Già non capita tutti i giorni (e men che meno ad ogni elezione) di poter scegliere tra un comune politico e la riuscita incarnazione, addirittura con qualche chilo in più, del Bene in terra.
Se poi a tanta grazia abbiniamo la circostanza storica della caduta della Regione Marche e delle città simbolo di Macerata e Senigallia, con i rossi in fuga disordinata da ogni postazione di potere occupato da sempre, ce n’è quanto basta e avanza per ringraziare il buon Padre Eterno di averci fatto nascere Osimani!
In tutta la regione, pare strano a dirsi ma risponde a pura verità, nessun esponente Democratico può oggi dirsi più vincente del nostro PUGNALONI! Non può ambire a tanto l’abbonato a vita su Rete4 RICCI, Sindaco di una città propaggine a pieno diritto della Romagna e rossa di suo da sempre.
Ancor meno può sperare di sopravanzare PUGNALONI in gradimento nonna MANCINELLI, pur fenomeno e autentica attrazione della politica vincente da spiegare.
Pur porto di Osimo da sempre, Ancona nell’ultimo secolo ha denotato pochissimo della natia osimanità, sposando una autonoma quanto chiarissima collocazione politica a Sinistra, frutto del gradimento di quella strana quanto particolare forma di marchegianismo chiamata anconatesimo.
Troppo facile, dunque, per il candidato Pci-Pds-Ds-Pd di turno prevalere con percentuali, sino a soglie bulgare, di compiacimento.
Ciò detto, come esaminato nell’articolo di ieri, non restano sul territorio marchigiano altri Sindaci capaci di riscuotere consenso e di vincere come ha ripetutamente dimostrato di essere capace di fare Simone nostro.
Portare a casa, due volte su due, altrettante vittorie colte nell’ex regno del civismo marchigiano, battendo in entrambe le occasioni un campionissimo del consenso quale si è sempre dimostrato LATINI (l’ultima volta dieci giorni fa portando al successo persino una scatola vuota come l’Udc 2.0) significa essere dotato di poteri e soprattutto contro poteri particolari!
Già celebre per essersi auto ribattezzato campione del Bene che sfida, combatte e vince (sia pur grazie all’appoggio di Casa Pound o dei più moderati leghisti e degli addirittura pacifici e pacifisti ginnettiani) anche i pesi massimi dell’evidente Male avversario, PUGNALONI può oggi ambire a prendere il posto di MANGIALARDI ed incarnare il nuovo Pd che, se non avanza, quantomeno spera di non retrocedere.
Peccato che in questa prospettiva di carriera a cui fin d’ora auguriamo ogni successo, PUGNALONI non potrà giovarsi del miglior cavallo di battaglia, può volte collaudato e dimostratosi, sia pur in concorso di molte altre concause, vincente!
Il famoso “dialogo istituzionale”, vanto e prestigio di PUGNALONI ogni qual volta c’era da esaltare il confronto locale con le povere Liste civiche, senza Santi in Paradiso e abbandonate a se stesse, stavolta non potrà esser più invocato.
Dialogo con chi quando da Pesaro a San Benedetto del Tronto PUGNALONI si ritroverà a colloquiare con colleghi di partito battuti e stra battuti in loco? Per poter scambiare due parole costruttive PUGNALONI, promosso da Bene a Meglio, potrà sperare solo nel congresso nazionale e nelle direzioni romane di partito a cui presto, esaurita in fretta l’esperienza amministrativa in corso (2024, NdR.), PUGNALONI si dedicherà studiando da Onorevole, come nei sogni innocenti ma già sintonizzati di bambino, già immaginati tanti anni fa.