MAXI PARCHEGGIO, PIOVONO PUGNI IN TESTA
E SPUTI SULLE DIVISE DELLE POLIZIOTTE!
Inaugurato il mandato del dottor Todaro con il primo arresto e la prima denuncia
Pugni in testa e sputi sulla divisa delle poliziotte! L’arrivo del nuovo Commissario Giuseppe Todaro – che sembra coincidere con una rinnovata fiducia dei cittadini verso la Polizia di Stato – registra i primi fatti di cronaca e i primi provvedimenti.
Teatro delle vicende, tra sabato e domenica, la zona del maxi parcheggio, sempre più zona nevralgica del traffico automobilistico, pubblico e pedonale da e verso il centro.
“Vittime” inaspettate in entrambe le vicende due poliziotte, capo pattuglia di volanti giunte in soccorso, trovatesi a fronteggiare energumeni fuori di testa che stavano già importunando i passanti.
Nel primo caso, registrato nel primo pomeriggio di sabato, la Polizia è stata ripetutamente allertata dai passanti in zona, più volte infastidite con reiterate richieste aggressive di elemosina.
L’uomo, un osimano 48enne – vecchia conoscenza delle forze dell’ordine per un passato contrassegnato da episodi contro il patrimonio e la persona, oltre che per fatti di droga – si è opposto alla identificazione richiesta dagli agenti al punti di sferrare due pugni in testa alla donna poliziotto.
Senza farsi prendere dallo sgomento per la reazione incontrollata, il capo pattuglia con sange freddo ha chiamato rinforzi prima di farsi vedere in pronto soccorso dove le sono stati diagnosticati sette giorni di prognosi.
L’osimano L.F., al contrario, è stato ammanettato con la duplice accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, inaugurando di fatto l’era del nuovo vice questore Todaro con il primo arresto.
Neanche ventiquattro ore dopo, stesso posto, l’allarme si è manifestato a bordo di un pulman della tratta Osimo-Ancona. Tre giovani camerunensi erano salito a bordo privi di biglietto e affatto intenzionati ad acquistarlo. Un episodio purtroppo molto comune tra gli extra comunitari ospitati in Italia (in altri Paesi non ci pensano proprio a non pagare il biglietto) che stavolta ha cozzato contro la reazione dell’autista il quale ha prima chiesto loro di regolarizzare la presenza a bordo e – al netto rifiuto – non ci ha pensato due volte a far intervenire il 113.
Risultato? Due dei tre componenti hanno abbandonato spontaneamente il mezzo preferendo saggiamente non avere noie; il più ottuso, invece, un 29enne, è rimasto al proprio posto convinto che il pulmann, prima o poi, partisse.
Invece della messa in moto si sono invece materializzati due agenti che, con santa pazienza, hanno provato a convincere con le buone che in Italia il biglietto andrebbe pagato.
Stando alla pazza politica fatta propria dal Governo – vedi i fatti di Rimini di questa estate dove qualche esponente è giunto ad affermare che prima di punire occorre informare questa gente che nel nostro Paese stuprare ragazze e trans non è normalmente consentito – i poliziotti, esaurite le buone maniere, hanno preteso i documenti del camerenunse riuscendo in qualche modo a farlo sloggiare dal mezzo pubblico.
Il ragazzo, risultato rifugiato in Italia e pertanto in regola con il permesso di soggiorno rilasciato dalla Questura di Roma, continuando con fare arrogante ha così sfogato la mala parata sputando due volte verso il capo pattuglia donna, centrando entrambe le volte il bersaglio all’altezza della giacca.
Il rifugiato politico, in questo modo, ha arricchito il capo di accusa di una terza imputazione – oltre al rifiuto di fornire le generalità e all’interruzione di pubblico servizio – concludendo la bravata con l’ulteriore denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale.
Per la cronaca il bus, allontanato il camerunense dall’area, è finalmente potuto partire per Ancona, seppur con un accumulo di ritardo di circa un’ora.