Mentre i grillini sostengono la cannabis di Stato per combattere la mafia, l’osimana – al terzo arresto in un mese – propone la cocaina quale soluzione di ogni problema! Nel mezzo i Carabinieri costretti a correre come trottole, notte e giorno
Terzo arresto consecutivo per Anna Mengoni! Sempre per la solita quantità di una decina di grammi di cocaina.
Resta da vedere – ma non si accettano scommesse essendo troppo facile indovinare – chi tra le parti alzerà per primo bandiera bianca: i giudici a rimetterla in libertà, i Carabinieri o la Polizia ad arrestarla o la “povera” Anna Mengoni a spacciare?
Tutto lascia pensare che a vincere saranno i giudici di turno, pronti a trovare l’ennesima scappatoia legale… pur di rimettere in circolazione una Mengoni mai, come nell’ultimo mese, attiva sul mercato.
I Carabinieri e i poliziotti, poveracci, ormai vanno di routine. Ad ogni incontro con la Mengoni, anche fortuito come questa notte, prima ancora di fermarla, preparano le manette e compilano la documentazione di arresto, con tanto di specialità della casa (cocaina) e peso (i soliti 10 grammi).
La Mengoni, poi, se una volta almeno si stizziva e imprecava al controllo, ormai non ci fa più caso.
Tanta è l’abitudine di indossare i braccialetti d’ordinanza… è lei stessa a consegnarsi in arresto per il solito viaggetto in Tribunale, ad Ancona.
Proprio di non farsi più vedere nel capoluogo, giusto l’altro giorno, era stata la raccomandazione del solito giudice buonista che, nel rispedirla a casa prima che i poliziotti operanti potessero terminare il turno (!) si era soprattutto raccomandato di non lasciare il territorio di Osimo.
In effetti Anna Mengoni proprio questo ha fatto. Dopo essere stata arrestata due volte ad Ancona ha seguito la prescrizione e si è fatta cogliere in fase di spaccio, nella zona di via II Giugno, periferia di Osimo city.
Peccato che il giudice, nel rimetterla in libertà, si è evidentente dimenticato del “perchè” non fosse gradita ospite nel capoluogo; non specificando che il motivo di tanta “cattiveria” non era perchè brutta e cattiva ma nella vendita, porta a porta, della cocaina…
Nulla immaginando la Mengoni ha così proseguito nell’attività, evidentemente ritenuta più che lecita.
La colpa dell’andazzo, è solo una ipotesi ma abbastanza fondata, oltre che del giudice che dovrebbe far rispettare la legge… stavolta dovrebbe ricadere, almeno moralmente, su un altro osimano, questa volta Onorevole, che dovrebbe fare buone leggi che i giudici dovrebbero far rispettare. Un deputato sconosciuto agli osimani a chiamarlo con nome e cognome: Paolo Giuliodori.
L’onorevole grillino, proprio l’altro giorno, ha rotto due anni e mezzo di prolungato silenzio per far sapere, a tutti noi osimani che lui e il suo partito – spesso simile, per idee propugnate, ad un concentrato record di adepti di scappati di casa – intendono combattere la mafia liberalizzando la cannabis in tutta Italia e a tutti gli italiani!
“Vuoi la droga – questo il messaggio che Giuliodori spera divenga legge – lo Stato te la consegna direttamente a casa… con i navigator della cannabis! Male che la vada, potrai trovarla in aromi assortiti dal tabaccaio, insieme a gomme da masticare e marche da bollo”.
Mescolando i messaggi incrociati di giudici e Onorevoli… ci sta che la confusa e povera Mengoni, in queste ore liberata per la terza volta senza conseguenze, sia andata in tilt… pigliando fischi per fiaschi.
In pratica è possibile che la 45enne osimana, intenta a piazzare cocaina per la terza volta in un mese, si sia sentita qualcosa di vicino tra una eroina e una libera imprenditrice della libera droga, tesa a sconfiggere finalmente la mafia e la sua esclusiva. O forse il contrario. O chissà cosa sarà passato in una mente in corto circuito tra i messaggi buonisti dei tribunali e l’invito vero dei parlamentari in carica a darsi da fare.
A questo punto ci sta tutto.
Sperando con tutti noi stessi che l’Italia non debba vedere mai realizzati i fantasiosi sogni di osimani probabilmente vittime solo del gran caldo estivo, scoppiato all’improvviso senza passare per la primavera.
In effetti non ci sono più le stagioni di una volta. Povera Osimo!
Che fine balorda che hai fatto, ero amico dei tuoi fratelli Stefano e Daniele, conoscevo benissimo tuo padre Neno, camionista di lungo corso, una famiglia di lavoratori e leggere questo articolo lascia l’amaro in bocca…..