Vicenda riconteggio delle schede. Stranezze della legge.
A PUGNALONI LA POLTRONA DI SINDACO…
MA ANCHE LE SPESE LEGALI DI LATINI!
Un tecnicismo, rilevato dal Consiglio di Stato, addossa al Sindaco una notula da 6.000 euro!

Vicenda riconteggio delle schede. Stranezze della legge. A PUGNALONI LA POLTRONA DI SINDACO… MA ANCHE LE SPESE LEGALI DI LATINI! Un tecnicismo, rilevato dal Consiglio di Stato, addossa al Sindaco una notula da 6.000 euro!

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Vince il ricorso al Consiglio di Stato ma deve soddisfare le spese legali sostenute da Latini! E’ decisamente un periodo poco fortunato per il nostro diversamente amato Sindaco. In attesa del difficile passaggio rappresentato dal decisivo voto di Bilancio, sembra continuare a piovere sul bagnato in casa Pugnaloni.

Simone Pugnaloni al voto l’8 giugno 2014

Detto che il voto, previsto per fine mese, costituisce un passaggio fondamentale ma dall’esito tutt’altro che scontato, conta a cui la maggioranza giunge con la teoria di un solo vantaggio (13 a 12), a preoccupare in queste ore il Primo cittadino è una grana economica non prevista.

La notula di 4.200 euro + Iva e spese, per circa 6.000 euro complessivi, chiesti dall’avvocato Mauro Pisapia di Milano, legale di Latini nella vicenda nota come il riconteggio dei voti contestati al ballottaggio, rischia di far perdere l’appetito a Pugnaloni.

La sentenza del Consiglio di Stato è ormai vecchia di oltre un anno, gennaio 2016, ma solo in queste ore OSIMO OGGI è venuto a conoscenza di un tecnicismo legale in base al quale il massimo giudizio, in tema di pubblica amministrazione – ovvero i giudici del Consiglio di Stato chiamati ad emettere la parola fine sulle schede pro o contro i due candidati alla poltrona di Sindaco nell’ormai lontano 2014 – ha emesso un verdetto apparentemente in contrasto: a Pugnaloni la poltrona di Sindaco… e sempre a Pugnaloni il doppio conto da pagare: quello del proprio legali ma anche quello del soccombente Latini!

Mauro Pisapia, Principe del Foro di Milano e legale di Latini

Come sia possibile motivare in maniera così contrastante non è cosa semplice da spiegare utilizzando il solo buon senso. Occorre fare uno sforzo in più e mettere in conto, affrontando simili livelli di giudizio, della possibilità di imbattersi in tecnicismi difficili da comprendere agli umani.

In pratica il Consiglio ha separato l’obiettivo finale (il nudo e crudo conteggio delle schede ammesse, risultanti 2 in più a favore di Pugnaloni) dall’iter scelto dai legali di Pugnaloni. Passaggio procedurale al Tar. contestato dal team giurisprudenziale in conto a Pugnaloni. Per facilitare la comprensione è come se l’avvocato del sindaco, contestando la procedura utilizzata dal Tar, abbia in qualche modo indirizzato la vicenda su un diverso binario del contendere.

La sentenza invece, nel ribadire Pugnaloni Sindaco con appena 2 voti di scarto – giusto il voto personale e quello della first lady – ha ammonito Pugnaloni dall’indicare al Consiglio di Stato quali elementi prendere in considerazione e quali no.

Non avendo convinto i giudici della giustezza dell’intendimento perseguito su cui si è incardinata la causa, il Consiglio di Stato ha liberato Latini dalle spese per il team difensore rappresentato dal legale Mauro Pisapia (fratello dell’ex Sindaco di Milano) addossando a Pugnalon la responsabilità dell’onorario da pagare.

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