SAMUEL, NIPOTE E TUTELA CONTESA TRA I DUE ZII
BRACCIO DI FERRO TRA DI MICHELANGELO E SERRAIOCCO

SAMUEL, NIPOTE E TUTELA CONTESA TRA I DUE ZII BRACCIO DI FERRO TRA DI MICHELANGELO E SERRAIOCCO

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SAMUEL, NIPOTE E TUTELA CONTESA TRA I DUE ZII
BRACCIO DI FERRO TRA DI MICHELANGELO E SERRAIOCCO

Svelato, dopo quasi due anni, l’ostacolo che ha impedito Pugnaloni a donare il denaro


Ha fatto bene il Sindaco Pugnaloni a restituire la donazione richiesta indietro?

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Braccio di ferro tra le famiglie di Dino e Marina per ottenere la nomina tutoriale del piccolo Samuel, 9 anni? Questo, a quanto pare, il vero impedimento che, nella interpretazione della vicenda data dal Sindaco Pugnaloni in Consiglio comunale, ha finora impedito al Comune di Osimo di liberarsi della somma residua di 137.167 euro (detratti i 360 restituiti alla signora Cittadini) raccolti pro Samuel grazie alla generosità pubblica.

Giuseppe SERRAIOCCO

La svolta alla vicenda che consente di dare un senso ai ritardo con cui la somma messa insieme “per il futuro di Samuel” verrà effettivamente erogata, giunge dai numerosi interventi nei forum cittadini, social network in queste ore più che mai incandescenti sul tema.

Argomento talmente scottante e di attualità dal far trascendere Pugnaloni fino a minacciare poco eleganti querele verso quanti, non potendo comprendere quali reali difficoltà potessero ostare all’erogazione dei fondi, si sono lasciati andare a commenti elettorali anti Pugnaloni fuori posto, sopra e sotto qialsiasi riga.

Il problema, a quanto pare, risiede tutto nella scelta di quale famiglia scegliere quale tutrice degli interessi del ragazzino: il fratello di lui o il fratello di lei?

Proviamo a fare ordine, in modo, sarebbe augurabile, di non dover tornare più a mettere il naso in vicende che, non ballassero in mezzo 137.000 euro e rotti di denaro pubblico detenuto da un Sindaco, resterebbero giustamente rinchiuse in ambito familiare.

Avendo OSIMO OGGI contribuito, presso i propri lettori, a raccogliere (prima) e chiedere indietro (ora) le somme destinate al piccolo Samuel, riteniamo nostro preciso dovere, oltre che diritto, informare correttamente i lettori di quanto consta:

Alessandro DI MICHELANGELO

effettivamente il fratello di Dino, ovvero Alessandro Michelangelo, risulta destinatario del provvedimento del Tribunale per i Minorenni di Ancona quale tutore del ragazzino. Incarico affidato e mai revocato dal Tribunale dorico che vigila, sull’operato del tutore, attraverso un giudice denominato non a caso tutelare.
Insomma, come noto da sempre ai nostri lettori, un tutore nella piena efficacia del proprio potere presso Samuel c’è, c’era e ci sarà almeno fino a quando – chi può sapere quando? Mancando “appena” 10 anni scarsi alla maggiore età di Samuel, NdR.) un altro Tribunale, stavolta quello di Chieti su cui pende la richiesta di un altro fratello, stavolta di Marina, non si sarà espresso in via definitiva sulla persona più consona a proseguire in tale incarico, volto all’esclusivo interesse di Samuel.

Famiglia originaria di Marina a cui il Tribunale dei Minorenni di Chieti ha già affidato l’affidamento del piccolo Samuel; attenzione affidamento e non anche la funzione di tutore che, come vedremo, costituiscono funzioni diverse quand’anche pur sempre attinenti la figura dello stesso minore.

Ciò detto, considerando i tempi della giustizia in Italia, la cosa più probabile da ipotizzare allo stato delle cose è il raggiungimento, da parte di Samuel, della fatidica maggiore età con la quale ringraziare entrambi gli zii è fare finalmente di testa propria: data attesa per il compimento quella quale? 12 gennaio 2027.

Sempre che, beninteso, i circa 600 donanti dell’operazione pro Samuel, non dovessero nel frattempo aver deciso di far prima e risolvere la questione alla… radice. Come? Imitando la richiesta della signora Lorena Cittadini e di fatto svuotando di significato il gruzzolo attuale.



Ciò detto la vicenda dell’affidamento e del tutore di Samuel appare finalmente in contorni più chiari, senza i sottintesi o gli ammiccamenti che hanno portato una città e – per quel potesse valere in più – financo l’Italia intera a discutere su banali liti e contese familiari, insite da sempre nell’animo umano e vecchie quanto e più di Adamo ed Eva.

Per quanto riguarda OSIMO OGGI, ebbene, la notizia della raccolta fondi “pro Samuel” intestata dal sindaco Pugnaloni nel 2017… finisce qui.

Tornerà ad essere notizia, con un rigo di cronaca attuale (e il riassunto delle puntate precedenti) solo il giorno dell’effettiva consegna.


DIFFERENZE TRA AFFIDAMENTO E TUTELA

L’affidamento familiare è una forma di aiuto avente lo scopo di far crescere temporaneamente il minore in un ambiente familiare, evitando così il suo inserimento in una comunità.

L’autorità giudiziaria che rende esecutivo il provvedimento di affidamento, con decreto, è il giudice tutelare.

L’affidamento può essere disposto anche dal locale servizio sociale, previo consenso del tutore. Questo tipo di affido è definito anche “consensuale” e non può durare più di 2 anni ed è reso esecutivo dal giudice tutelare.

L’affidamento può essere disposto a seguito di un provvedimento del Tribunale per i Minorenni quando non c’è il consenso del tutore e quando è ritenuto necessario all’interesse del minore.

L’affidatario esercita ordinari poteri connessi con la potestà genitoriale sia per l’istituzione scolastica che in relazione del minore con le autorità sanitarie ed ove nominato anche tutore l’affidatario tiene conto di quanto da lui indicato e prescritto dall’autorità affidante.


TUTELA DEL MINORE

Il compito del tutore è invece quello di curare e proteggere il minore, rappresentandolo e sostituendolo nel compimento di tutti gli atti di natura patrimoniale di ordinaria e straordinaria amministrazione.
Per gli atti straordinari il tutore necessita per operare del consenso del giudice tutelare o – a seconda dei casi – del tribunale per i Minorenni.

La nomina del tutore, sulla base di quanto disposto dal codice civile, spetta al giudice tutelare presso i Tribunali circondariali e, in alcuni casi e in via provvisoria, al tribunale per i Minorenni.

Il giudice tutelare affianca il tutore in tutti gli atti più importanti.

Le funzioni del tutore sono previste dall’articolo 357 del Codice civile secondo il quale “il Tutore ha la cura della persona minore. Lo rappresenta in tutti gli atti civili e ne amministra i beni” (anche per mezzo di azioni legali o operazioni patrimoniali).


 

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