STALKING, PRIMA AMMONITO
POI IL DIVIETO AD AVVICINARSI
E INFINE L’ARRESTO!
Per tenere Z.M, 40 anni, di Castelfidardo, lontano da quel rapporto extra coniugale serve il carcere
A volte, ultimamente troppo spesso, il sentimento maschile verso una femmina, può indurre l’uomo a non distinguere più tra l’amore e il suo esatto contrario: il possesso.
Specie se la femmina che da sempre custodisce le chiavi dell’amore-si o dell’amore-no decide di accendere la luce verde del no all’amore. O anche che l’amore non è più.
Senza arrivare al femminicidio (uno ogni tre giorni, di media, in Italia), il passo per trasformarsi in “stalkingrizzatori” è davvero breve per ciascun maschietto, da compiersi in un crescendo di azioni della peggior specie.
A confermare l’assunto, da ieri, è anche Z.M., 40 anni, operaio di Loreto residente a Castelfidardo, celibe.
L’aver voluto intrattenere una relazione extra coniugale – con una bella 32enne della cittadina della Fisarmonica, sposata e con un figlio – anche quando la femmina si era ormai stancata e voleva legittimamente cambiare partner, gli costerà chiaro.
Per poi scoprire, ma accadrà, solo tra qualche anno, che non ne valeva la pena essendo il mondo pieno zeppo di femmine, migliori in tutto di una che ti ha detto no e poi no. Anche se prima si è divertita a dirti si. E ancora si.
E dire che Z.M. era stato più volte messo in guardia dall’autorità costituita che con le femmine, specie se sposate e con figli, non si scherza. Quando esclamano, all’improvviso, game over significa che hai pochi giorni, a volte ore, per raccogliere la tua roba e salutare.
Così lo scorso 26 marzo l’uomo era stato a tutti gli effetti ammonito dal Questore di Ancona e, non soddisfatto, il 4 maggio scorso aveva anche ricevuto il cartellino giallo di avvicinarsi alla amata e anche ai luoghi da questa frequentati: in particolare l’abitazione, il luogo di lavoro e l’asilo del figlio.
Ottenebrato da quello che ancora considerava amore, l’uomo come gran parte degli amanti delusi da un giorno all’altro, non s’è n’è però mai dato per inteso, violando cartellini gialli e rossi come fossero coriandoli!
Ogni prescrizione è infatti stata allegramente violata da Z.M. che si è trovato a violare, per un paio di mesi, ogni ordine ricevuto.
Inevitabile l’intervento del giudice sportivo, alias Gip del Tribunale di Ancona, che il 16 giugno ha fischiato il game over e con la fine dell’incontro l’entrata in vigore della misura cautelare degli arresti domiciliari, quale unico sistema efficace contro l’invadenza e i metodi maneschi di Z.M. valevoli il reato di atti persecutori e violenza privata.
E’ infatti successo, anche dopo il 4 maggio, che l’amante deluso, reiterando gli atti di violenza contro l’ormai ex, sia incorso in ulteriori episodi e quindi querele da parte della donna, determinando un automatico aggravamento di una posizione giù grave e quindi la concessione dell’arresto presso l’abitazione di Loreto con l’ulteriore divieto di comunicare con la vittima allargato a qualsiasi mezzo tecnologico.
Cinque, in particolare, stando ai fatti dell’ultimo mese e mezzo, i capi di accusa messi insieme dall’informativa in Procura dei Carabinieri. Tutti tendenti ad ingenerare nella donna il fondato timore per la propria incolumità, tanto da essere costretta, pur di incrociarlo in strada, a mutare le proprie abitudini di vita.
1) inviava alla utenza telefonica della donna continue chiamate, sms e messaggi a mezzo l’applicativo whatsapp;
2) effettuava ripetuti appostamenti e pedinamenti presso i luoghi abitualmente od occasionalmente frequentati dalla ex, ovvero casa, scuola materna frequentata dal figlio, posto di lavoro e i locali pubblici);
3) in alcune occasioni, raggiunta la donna in locali pubblici dove la ex si trovava in compagnia di altre persone, Z.M. ha aggredito verbalmente l’amante;
4) negli stessi frangenti, mentre la donna faceva ritorno a casa, si poneva all’inseguimento della sua auto e la costringeva a fermarsi con manovre brusche e pericolose;
5) in più occasioni si recava presso l’abitazione della donna, molestandola e cercando di convincerla a revocare la sua decisione di interruzione della relazione amorosa extraconiugale. Non soddisfatto, aggrediva schiaffeggiava la poveretta provocando ecchimosi, nonché la frattura di una costola con una prognosi di giorni 30.
Atteso sotto casa nell’atto di rincasare, Z.M., mercoledì pomeriggio, è stato immediatamente bloccato e ammanettato dai militari operanti e condotto in caserma, ad Osimo, per il foto segnalamento e i rilievi dattiloscopici di rito. Dopo di che ha potuto far ritorno a casa, debitamente scortato, in regime di arresti domiciliari.