In manette un 41enne a Ponte Musone. In due serre insospettabili produceva droga a chili.
Campesino fai da te? Ahi, ahi… ahi!
La pubblicità, come è noto, si insinua nel fare quotidiano di ognuno di noi inducendo a far pensare, più o meno consapevolmente, al prodotto suggerito.
In questo Z.L., 41enne di Castel Rosino, ovvero nell’arte di arrangiarsi e fare da se, risultati alla mano, avrebbe anche potuto classificare come ingannevole lo spot pubblicitario se l’uomo avesse debitamente fatto i conti con il suo status di persona conosciuta nel mondo dello spaccio e soprattutto si fosse ricordato che il territorio scelto per la coltivazione intensiva di cannabis – un casolare adibito a serra munita di ogni attrezzatura, in località Ponte Musone – ricadeva in pieno sotto la giurisdizione del Maggiore Conforti e dei suoi uomini, tutti tipi da cui se non sei persona di specchiati costumi è meglio diffidare.
L’ignoranza ha così giocato un bruttissimo scherzo al campesino di casa nostra che ieri sera è stato colto sul fatto proprio mentre prestava la massima cura alle pianticelle in rapida crescita.
Una vera e propria “azienda biologica” capace di produrre, a buon ritmo, marijuana a chili, tutta produzione verace marchigiana!
I Carabinieri del Radiomobile e della locale stazione di Filottrano, diretti e coordinati dal Maggiore della Compagnia osimana Raffaele Conforti, hanno atteso in abiti civili che l’uomo, ufficialmente un artigiano, uscisse di casa per condurli, senza immaginare l’epilogo, fin sul luogo del vero lavoro.
Non immaginando la mala parata, Z.L. si è portato dritto dritto verso un casolare insospettabile nella campagna di Filottrano, località Ponte Musone. Qui il pregiudicato, una volta entrato nella “prova” della propria colpevolezza, è stato immediatamente fermato dal blitz dei Carabinieri in borghese, qualificatesi tali.
Agli uomini del comandante Conforti si è così aperto, in tutta la sua efficienza, il mondo parallelo costruito da Z.L. per rifornire la Valmusone e la Vallesina di sostanze prodotte direttamente, evitando costi e rischi del mestiere.
Un’idea, quella del 41enne, che non aveva fatto i conti con investigatori con occhi aperti H24 sul mondo della droga, gente che certo non si disinteressa troppo di come procede la vita dei propri inevitabili “clienti”.
Il pregiudicato, tratto in arresto in flagranza per il doppio reato connesso alla coltivazione e alla detenzione illegale di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio, è così tornato in un amen a casa, direttamente agli arresti domiciliari (disposti dalla dottoressa Bilotta).
Questa mattina, infine, in sede di convalida dell’arresto, il processo per direttissima è slittato al prossimo 18 aprile; su richiesta dell’avvocato difensore sono state concesse tre settimane di tempo per acquisire la pratica e predisporre la difesa dell’artigiano il quale, nell’attesa, resterà confinato ai domiciliari in località Castel Rosino.
Proposto per l’uomo anche il divieto di tornare a metter piedi a Filottrano nei prossimi tre anni, pratica abituale in questi casi che i Carabinieri hanno inoltrato per la valutazione in Questura.
Resta la soddisfazione, ancora una volta, di aver messo le mani e in tempo su una situazione potenzialmente di grave rischio; l’artigiano con il suo lavoro era riuscito a mettere in piedi, ben celate, addirittura due serre, coaudiuvate di tutte le comodità per le piante di crescere sane e in salute.
Luci e ventilatori per riscaldare e diffondere l’ambiente del clima caldo-umido più adatto in natura… erano state predisposte abilmente; tanto che ben 15 piante, alte quasi due metri, con tanto di etichettatura di qualità, erano ormai pronte per la raccolta e la messa in vendita in vista dell’imminente week-end pasquale.
Perquisendo ulteriormente il casolare, inoltre, i Carabinieri hanno rinvenuto, in altre stanze adibite all’essiccazione del prodotto, un raccolto di marijuana per circa un chilogrammo, oltre a tutto l’occorrente del perfetto coltivatore: concimi vari, bilance per la pesatura, riviste specializzate con tanto di consigli utili per far crescere la cannabis marchigiana in armonia come avviene naturalmente in Asia o Sud America.
Invece che sul mercato pasquale la sostanza rinvenuta (stimata in un valore approssimativo di circa 20.000 euro) è finita sequestrata, infliggendo con ciò un grave colpo alle attese di giovani e meno giovani delle due vallate.