Il verbo riciclare declinato all’italiana col meccanismo delle tre carte

IO (utente) DIFFERENZIO
TU (Sindaco) AUMENTI
EGLI (il Comune) INCASSA
NOI (cittadini) PAGHIAMO
VOI (Astea e dintorni) RINGRAZIATE
ESSI (le industrie del riciclo) SE LA RIDONO

Rincarano le bollette nonostante 7 osimani su 10 “lavorino”, di fatto, gratis!

Il verbo riciclare declinato all’italiana col meccanismo delle tre carte IO (utente) DIFFERENZIO TU (Sindaco) AUMENTI EGLI (il Comune) INCASSA NOI (cittadini) PAGHIAMO VOI (Astea e dintorni) RINGRAZIATE ESSI (le industrie del riciclo) SE LA RIDONO Rincarano le bollette nonostante 7 osimani su 10 “lavorino”, di fatto, gratis!

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Uno dei tanti motivi per cui il Vs. Direttore ha scelto di vivere in Spagna, ma tra tanti è probabilmente il più piccolo, è che nell’arcipelago Canario non esiste la raccolta differenziata.

Insomma si può ancora legittimamente fare di ogni erba un solo fascio, con la f minuscola, come usava anche in Italia fino a pochi anni fa. E gettare il tutto nel cassonetto sotto casa.

Gilberta Giacchetti, Su la Testa

Costo annuale della pratica? Non ricordo esattamente la cifra ma ci andiamo vicini indicando un pò meno di 100 euro a utenza, nel mio caso singola. Ovviamente in Spagna.

Ad Osimo, purtroppo (purtroppo evidentemente per gli osimani stanziali) dal 2009 introdotta dalle liste civiche vige la prassi di consegnare i rifiuti di casa o dell’attività differenziando il seme e quindi la raccolta.

I più ingenui, ad inizio 2009, dovettero aver pensato… “Bhè se per un anno intero differenzio carta, cartone, alluminio, vetro, plastica, umido e quant’altro è possibile che ci possa guadagnare qualcosa anch’io. In fin dei conti se la parte del lavoro più importante lo fa il sottoscritto in casa… è giusto vedersi riconoscere a fine anno qualche soldino. Non penseranno mica, in nome dell’ambiente, sfruttare il lavoro di tutti gli italiani…”.

Come è andata a finire lo sapete tutti senza che vengano aggiunti altri particolari all’anedotto…

Quegli osimani da ingenui divennero delusi; poi fecero perdere ogni traccia di se non commentando più, per precauzione, quanto avveniva intorno; fu il via a curiose ma salatissime tasse caratterizzate, di anno in anno, probabilmente per confondere il ricordo del popolo bue, da buffi nomi, ogni anno diversi e assortiti.

A conti fatti si può ben paragonare la vicenda-rifiuti con l’assai somigliante storico passaggio dalla lira all’euro, con le 1.936,27 lire del cambio ufficiale passato, di fatto, a sole 1.000 del vecchio conio; allo stesso modo il passaggio dalla “monnezza” incondizionata alla raccolta differenziata ha portato al mantenimento tale e quale del balzello senza alcun riconoscimento al sostanziale contributo “offerto”.

Anche quest’anno, di conseguenza, gli osimani conosceranno e pagheranno la Tari nonostante che, dicevamo sopra, più di 7 tassati su 10, conferiscano i propri rifiuti debitamente selezionati.

Detto – per inciso – che i 7 differenziati pagheranno stranamente tutto, come i 3 che – giustamente – non si sognano di farlo, si scopre sbirciando il Bilancio prossimo in discussione che, pagheranno anche caro!

238 euro l’anno, ovvero praticamente 20 euro al mese richiesti ad una famiglia di tre persone residenti in un appartamento di 100 metri quadrati, non solo sono 238 euro in assoluto ma sono 33 euro in più di quanto pagherà analoga famiglia di Castelfidardo, 37 euro in più rispetto ai cittadini di Numana e – venendo ad un esempio più simile per numero di abitanti – per 43 eurini in più l’anno rispetto ad analogo furto messo a segno dall’Amministrazione comunale di Jesi.

Possiamo comunque dirci fortunati e accontentarci. I 238 euro richiesti da Astea nel 2017 alla famiglia-tipo di Osimo sono nulla di fronte ad una imposta quasi doppia destinata agli uffici (non si comprende quanti rifiuti possano produrre, oltre a qualche foglio di carta, per sostenere una spesa di 468 euro) o peggio ancora a bar e ristoranti salassati ognuno addirittura oltre 5 volte tanto! Ovvero 1.282 euro.

Sulla vicenda registriamo una nota di Su la Testa, a firma Gilberta Giacchetti, che aggiungiamo a corredo del pezzo.

“Il Pd osimano non gradisce che si faccia sapere che la tassa sui rifiuti è più cara ad Osimo, rispetto ad altri Comuni limitrofi. I dati parlano chiaro sia per quanto riguarda le utenze domestiche, che quelle non domestiche.

Ci si incensa perché la raccolta differenziata è arrivata al 70,19% (avevano promesso il 75%) ma non si preoccupano di ridurre la tassa rifiuti da pagare.

Ricordiamo al Pd, che quando vuole non ha buona memoria, che il progetto differenziata è nato ad Osimo nel 2009 e il programma prevedeva un graduale aumento della percentuale di raccolta differenziata e – dopo i primi anni – una riduzione della tassa per i cittadini!

Non è andata in questo modo. Dal 2014 in poi, con Pugnaloni alla guida di questa Amministrazione, emerge come il Pd, nel triennio di propria competenza, non ha ridotto minimamente la tassa rifiuti nei tre anni di governo della città.

Sebbene l’Astea abbia chiesto ai cittadini di collaborare ancor più maggiormente per il raggiungimento di migliori percentuali, a questo non ha fatto seguito alcun riscontro e men che meno beneficio concreto per i bilanci familiari.

Perchè – si chiede amletica la Giacchetti – chiedere sempre e solo maggiori sacrifici se a questi non corrispondono vantaggi in cambio?”.

P.S. 1 Sembra che i bookmakers quotino la trasparenza sul riciclo dei materiali recuperati tutti i giorni dalle famiglie ad una quota superiore alla vittoria dello scudetto da parte del Crotone! Possibile che l’entità di guadagni milionari debba essere custodita al pari del terzo segreto di Fatima?

P.S. 2 Perchè non si ha il coraggio di riconoscere che rivendendo i materiali riciclati gratis dai cittadini e facendo loro pagare a caro prezzo il servizio di raccolta rifiuti senza tenere troppo in conto questi utili, con i rifiuti si guadagna bene… almeno due volte?

N.B. Corre l’obbligo di confermare che a Lanzarote la qualità della vita è decisamente interessante non solo per l’inesistenza della differenziata.

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