Un banale post su Facebook dell’attivista e insegnante Simonetta Antonelli scatena l’ennesima “idea al giorno”
Vicenda Pugnaloni-cimiteri, dopo il ridicolo venne l’ora del delirio da onnipotenza.
Gli osimani, a migliaia, non hanno ancora terminato di commentare, condannandola, l’improvvida ordinanza delle aperture cimiteriali legate ad un numero massimo di 15 visitatori, che immediatamente il Sindaco rinfocola la polemica trasferendola sul meno nobile piano della intimidazione personale, aggravata da fatto politico.
Accade, come sempre più spesso accade, in rete. Esattamente sulla pagina Facebook di Simonetta Antonelli, attivista storica delle liste Civiche latiniane e incidentalmente insegnante elementare a San Biagio, con incarico anche di fiduciaria.
La Antonelli, di cui a ore dovrebbe giungere un comunicato di replica sulla vicenda, così dissertava domenica mattina su vecchie e nuove ordinanze:
“Dopo il casino vergognoso di giovedì al Cimitero maggiore, Pugnaloni apre i cimiteri mattino e pomeriggio; ma sabato e domenica no. Perché, dice, ci vuole gradualità.
In realtà, ignorantoni che siete, non lo sapete che la carica virale del Corona virus la domenica raddoppia?
L’idea di dipendere dall’arbitrio di queste persone (non solo Pugnaloni, eh… ma su su a salire) mi fa incazzare; e parecchio.
Avanti si vada, diceva il Conte Ricotti; e sapete che fine ha fatto”.
Questo, integralmente, il testo integrale pubblicato dall’insegnante Simonetta Antonella nella propria identità di libera cittadina impegnata in politica.
Non ravvedendo alcuna infrazione, neanche linguistica, al post in discussione, procediamo con un minimo di analisi logica del pensiero della Antonelli.
“Dopo il casino vergognoso di giovedì al Cimitero maggiore” è a tutti gli effetti un quadro, persino benevolo, di quanto accaduto giovedì mattina lungo il viale del cimitero Maggiore.
Proseguiamo. “Pugnaloni apre i cimiteri mattino e pomeriggio; ma sabato e domenica no. Perché, dice, ci vuole gradualità”. In questa affermazione della Antonelli ravvediamo l’unica imprecisione. Ci risulta che la seconda ordinanza preveda la chiusura proprio del giorno più adatto, la domenica. In ogni caso l’aver citato anche il sabato tra i giorni aut appare un chiaro errore veniale.
E andiamo avanti. “In realtà, ignorantoni che siete, non lo sapete che la carica virale del Corona virus la domenica raddoppia?” Qui nessuno dovrebbe dilungarsi troppo. Trattasi di chiaro di sarcasmo, della serie o lo capisci o mettiti a studiare.
Concludiamo con… “ L’idea di dipendere dall’arbitrio di queste persone (non solo Pugnaloni, eh… ma su su a salire) mi fa incazzare; e parecchio. Avanti si vada, diceva il Conte Ricotti; e sapete che fine ha fatto”. Qui il libero giudizio di Simonetta Antonelli si fa legittimamente politico (visto che in Italia l’appartenenza politica è assicurata dalla Costituzione non solo alle insegnanti ma persino ai giudici!).
Tutto al più si potrebbe eccepire che il termine “incazzare” è alquanto leggerino visti i danni potenziali che la vicenda cimiteri, con tanto di prolungato assembramento di super esposti al virus come gli anziani, ha provocato. E che, Dio non voglia, potremmo tornare a raccontare a fine quarantena.
Quanto al Conte Ricotti la vulgata racconta che, in alto mare e in piena tempesta, anzichè seguire i più miti consigli di rientro in porto, il Conte pronunciò alla ciurma incredula: “Avanti si vada!”, prima di morire affogato!
Ora tutto questo avrebbe dovuto essere stato incassato da Pugnaloni e portato a casa, riposto accanto a centinaia di commenti simili e ben più gridati rispetto alla composta presa di posizione dell’attivista civica.
Purtroppo Osimo, non vivendo più, da lungo tempo, giorni normali, ha confezionato nella mente del primo Cittadino tutt’altro convincimento. Trascorsa un’ora dalla pubblicazione “incriminata” ecco la replica, in perfetto stile Pugnaloniano, redatta dal Sindaco.
“Informerò il dirigente e provvederò alla denuncia. Il Sindaco ha il dovere di salvaguardare la salute dei propri concittadini”.
Dopo l’analisi logica al post della Antonelli, proviamo altrettanto con la replica di Pugnaloni.
Scrive il Sindaco: “Il rispetto per il Primo cittadino è un insegnamento di educazione civica. Se non lo rispetta una maestra, addirittura la fiduciaria di altrettante maestre alla scuola di San Biagio, è un peccato”.
A noi pare che il rispetto istituzionale alla figura del Sindaco non sia venuto meno, distinguendo saggiamente tra Pugnaloni e gli altri Sindaci eletti ad Osimo. Dopo di che, pretendere che una attivista della principale opposizione abbia per il Sindaco pro tempore lo stesso gradimento manifestato per altri esempi di primi Cittadini, sembra onestamente una pretesa fuori luogo. La critica politica, non a caso, si insegna a scuola, ad esempio, in luogo proprio della desueta educazione civica, insegnando ai giovanissimi scolari a leggere un giornale e a valutarne differenze, inclinazioni, valutazioni.
Insomma se Simonetta Antonelli insegnasse a scuola come disserta in rete sarebbe – come risulta essere – una ottima maestra elementare.
Di conseguenza il rispetto venuto meno, semmai, è proprio quello del Sindaco allargatosi su aspetti non di competenza (la professione della Antonelli) e lamentando un comportamento da egli stesso violato!
Chicca finale: “Informerò il dirigente e provvederò alla denuncia. Il Sindaco ha il dovere di salvaguardare la salute dei propri concittadini”.
Qui passiamo apertamente dalla intimidazione all’aperta minaccia, aggravata dal ruolo politico interpretato dalla Antonelli.
Promettere di informare il Dirigente scolastico, tal Mario Mattioli, dell’attività non solo privata ma persino politica osservata dall’insegnante Antonelli fuori del contesto scolastico, rasenta la follia. Con follia aggettivo non ancora sufficiente ad inquadrare la circostanza.
Ma c’è di più. Pugnaloni ha concluso la sua replica annunciando, oltre l’intervento professionale in capo al Dirigente, anche un “provvederò alla denuncia”.
Denuncia di cosa, a chi e perchè? Per saperlo abbiamo chiesto lumi allo stesso Pugnaloni il quale ha domanda ha così replicato, senza altro aggiungere: “La frase intende dire che se nel post ravviserò la diffamazione, procederò”.
Allarghiamo le braccia. Povera Osimo, in quali mani… Diffamazione in effetti c’è stata… ma del buon senso!