VIRUS SVUOTA CARCERI, CONOSCIAMO I PROTAGONISTI

VIRUS SVUOTA CARCERI, CONOSCIAMO I PROTAGONISTI

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Da oggi, fino all’allontanamento del Ministro Bonafede, pubblichiamo le 42 storie dei delinquenti messi ai domiciliari dall’ignobile intesa Stato-mafia. Iniziamo la rassegna con Paolo Zuppardo


Chi sono i 42 delinquenti liberati dallo Stato, complice il virus, grazie alla trattativa con la mafia?

Fino alle auspicate dimissioni dall’incarico del Ministro Alfonso Bonafede, contiamo di non mollare la presa raccontando, un caso al giorno, la liberazione di questi signori voluta dal Governo.

Iniziamo il viaggio tra questi mostri, di nuovo praticamente in libertà (a tanto vale la detenzione domiciliare per soggetti capaci di comunicare con l’esterno pure dal 41 bis), conoscendo tale Paolo Zuppardo, 43 anni, di Avola (Siracusa), autore tra l’altro, di minacce aggravate nei confronti del proprio Sindaco e di un giornalista.


Paolo ZUPPARDO, 43 anni, rilasciato agli arresti domiciliari

Ha lasciato il carcere di Teramo lo scorso 6 aprile per proseguire la pena residua ai domiciliari. Così ha deciso la Seconda sezione della Corte di Appello di Catania nel disporre provvedimento di scarcerazione per Paolo Zuppardo, condannato, con quattro avolesi, nella tentata estorsione ai danni di un noto imprenditore di Siracusa.

Fatti che avvennero nel 2017 con la vittima impegnata a realizzare una clinica sanitaria privata, alla periferia di Avola. 

La Corte di Appello di Catania ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari per Paolo Zuppardo, 43 anni, ritenuto meritevole di lasciare la casa circondariale di Lanciano (Chieti) dove si trovava detenuto. 

I giudici della Corte di Appello hanno ritenuto di accogliere la richiesta di scarcerazione, motivata da precise argomentazioni, presentata dagli avvocati Natale Vaccarisi e Antonino Campisi. 


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Zuppardo così potrà scontare a casa la pena residua della condanna applicata, 3 anni e quattro mesi, avendo già scontato in carcere 2 anni e 8 mesi. 

Lo stesso Zuppardo figura imputato, a piede libero, nel processo iscritto a carico di altre sei persone nell’ambito di una operazione dei Carabinieri di Noto, in fase di svolgimento presso il Tribunale di Siracusa: Zuppardo è accusato di essere il presunto capo e promotore di una associazione a delinquere, finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti; nonchè di tentata estorsione aggravata e minacce aggravate, attraverso Facebook, nei confronti del vice Direttore dell’Agi, il giornalista Paolo Borrometi. Inoltre Zuppardo sta rispondendo di minacce, stavolta verbali, contro il Sindaco di Avola Luca Cannata, costituitosi parte civile. 


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