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𝐈𝐥 𝐛𝐨𝐚𝐭𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐜𝐮𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐥 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐚 𝐛𝐚𝐬𝐬𝐚 𝐪𝐮𝐨𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐞𝐫𝐞𝐨 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐡𝐚 𝐬𝐜𝐚𝐭𝐞𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐜𝐮𝐫𝐢𝐨𝐬𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐜𝐞𝐧𝐭𝐢𝐧𝐚𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐨𝐬𝐢𝐦𝐚𝐧𝐢 𝐜𝐡𝐞, 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐢𝐧𝐬𝐢𝐞𝐦𝐞, 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐫𝐨𝐠𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐦𝐨𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚. 𝐈𝐥 𝐫𝐢𝐬𝐮𝐥𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐞̀ 𝐝𝐫𝐚𝐦𝐦𝐚𝐭𝐢𝐜𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐬𝐢𝐠𝐧𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐢: 𝐮𝐧𝐚 𝐭𝐫𝐚𝐠𝐞𝐝𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝟐𝟎𝟏𝟎 𝐞̀ 𝐫𝐢𝐚𝐟𝐟𝐢𝐨𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐮𝐭𝐞𝐫 𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐧’𝐨𝐫𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐢𝐧𝐨 𝐫𝐢𝐥𝐚𝐧𝐜𝐢𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚𝐥 𝐪𝐮𝐨𝐭𝐢𝐝𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐚𝐭𝐭𝐮𝐚𝐥𝐞! 𝐎𝐩𝐢𝐧𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐚 𝐚𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚𝐫𝐦𝐚𝐭𝐚 𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐜𝐚𝐨𝐬

Una lunga notte di lavoro, ben tre articoli con pezzetti di verità in spicciolata e finalmente la autenticità piena e assoluta, particolari compresi, sullo strano episodio di cronaca nera che da ieri sta facendo parlare tutta Osimo e dintorni.

Tutto è cominciato col clamoroso boom sonico, un rumore molto simile ma ben più avvertibile di un tuono, distintamente udito attorno le 18, tra le province di Ancona e Macerata.

In redazione il boom ha dato l’idea come se tutti i mobili del piano superiore fossero caduti in terra improvvisamente; altri, in spiaggia a Numana o a Porto Recanati, hanno pensato addirittura al distacco in mare di una parte del Cònero…nella maggioranza – almeno ad Osimo – è invece prevalsa l’idea di un boato, come una esplosione.

Ore 19.46, in rete da Ansa. Questo il dispaccio ripescato in Rete da Google e divenuto virale. Purtroppo il lancio, senza una verifica in loco, è stato scambiato per autentico da Vivere Osimo che l’ha pubblicato come attuale, accorgendosi solo troppo tardi che la notizia era riferita alle 19.46 del 31 gennaio 2010… Da ieri sera la città non si è ancora ripresa dal subbuglio ingenerato.

Al tempo di Google è così stato un attimo affinchè centinaia di privati cittadini, non avendo pazienza di attendere la notizia da fonti ufficiali, si siano inventati detective iniziando a digitare sul motore di ricerca più in auge al mondo la parola chiave “esplosione”.

E Google, abbinando la ricerca “esplosione” alla località di più forte interesse attorno le 18.30 di ieri, è andata a ripescare, nella propria infinita memoria, un lontano episodio – datato 31 gennaio 2010 – contenente i termini “esplosione” e “Osimo”; in particolare al motore di ricerca è piaciuto ripescare un vecchio dispaccio Ansa con orario – attenzione – 19.46 senza però indicare mese e anno.

Insomma, avrete giù compreso, la vecchia informazione Ansa del 2010 è improvvisamente ritornata virale, tra le 18.30 e le 19.30, su centinaia di computer e telefonini osimani!

Nulla di particolarmente grave, fenomeno di massa a parte, sarebbe comunque successo se, a compiere lo stesso gesto di ricerca, non si fosse trovata, in maniera diligente, la redazione osimana di Vivere Osimo.

Rinvenuta l’informazione riportante la notizia di un gesto, possibile suicidio, effettivamente costato la vita anche ad un bambino tunisino, con mamma e piccolo periti nelle fiamme della propria abitazione, a San Sabino… la redazione del quotidiano on line osimano, anziché verificare la notizia con Vigili del Fuoco e/o Carabinieri e/o altri soccorritori, ha dato la notizia per scontata e ufficiale preferendo, una volta su mille, arrivare prima sul traguardo dell’informazione…

Un lavoro di prestazione non attitudinale alla testata, ci perdoneranno a Vivere Osimo, rivelatasi, in effetti, prima una clamorosa Bufala ed infine un Boomerang!

Verificata la notizia a… posteriori e preso atto che nessuna abitazione era stata, per fortuna di tutti, data alle fiamme… Vivere Osimo ha preferito, anziché scusarsi con Osimo, le Forze dell’Ordini, i cittadini e l’informazione di aver inutilmente procurato un allarme (neanche piccolo) ha preferito rimuovere la notizia dal sito – come chi tira un sasso ma poi nasconde la mano – sperando l’avessero notata in pochi. O nessuno. Come capita spesso.

Purtroppo alle ore 20 la notizia, alimentata dalla Rete e dai soliti social cittadini – non facciamo nomi per carità di Patria – bravi a far parlare la gente su tutto, specie quando non c’è nulla da commentare, era già ampiamente di pubblico dominio.

Non confermata ma con la gente sempre più convinta… “Vedrai che qualcosa sarà successo in giro…”; portando a sostegno il fatto che anche il Corriere della Sera e altre testate nazionali, piccole o grandi, avessero narrato – “Guarda qui”, mostrando gli screen shot – la vicenda di San Sabino.

Che altro aggiungere? Solo auspici e speranze temiamo mal riposte. La speranza è che, in futuro, i lettori si calmino e prima di sfogarsi in rete attendino, con la dovuta pazienza, che gli addetti ai lavori sfornino il buon pane fresco della news, il preferito di ogni bravo lettore.

L’altra speranza, forse ancor più temeraria della prima, è che gli operatori dell’informazione osimana (e dintorni) – leggi VIVERE OSIMO ma l’invito è esteso a un pò tutti dei forse troppi quotidiani operanti in città – tornino a mostrare al pubblico almeno l’ABC del mestiere, senza cadere in mortificanti infortuni causati… si dal giusto desiderio di arrivare primi… ma non sempre supportato da una adeguata esperienza professionale.

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