𝐀𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐛𝐚𝐥𝐭𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐧𝐞𝐥 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐚𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐈𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐭𝐨 𝐜𝐮𝐥𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐞; 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐨 𝐀𝐧𝐬𝐞𝐥𝐦𝐢, 𝐢𝐧 𝐜𝐚𝐬𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐞𝐫𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐦𝐚𝐧𝐜𝐚𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐨𝐬𝐩𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐞𝐧𝐭𝐞𝐧𝐳𝐚, 𝐩𝐨𝐭𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐨𝐫𝐢𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐝 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐜𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐥𝐥𝐞𝐠𝐚 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐨 𝐏𝐢𝐫𝐚𝐧𝐢 𝐚 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐨 𝐏𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞
Traballa la maggioranza a favore della Presidentessa Gilberta GIACCHETTI, al Campana. Gli effetti della sentenza emessa venerdì dal giudice Pietro MERLETTI (Tribunale Civile di Ancona), cominciano a produrre effetti.
L’annunciato appello alla sentenza, con tanto di richiesta di sospendere gli effetti del verdetto fino a nuovo giudizio, probabilmente dovrà essere affrontato in proprio dall’ex candidata a Sindaco, già molto bocciata dagli elettori, alle primarie delle Liste civiche.
Il Cda del Campana, ovviamente, non si è ancora riunito in merito per valutare il da farsi (accettare l’esito tribunalizio e andare a nuova elezione del Presidente o proporre Appello?) ma… tutto lascia intendere che rispetto a due anni fa siano però mutate le condizioni politiche che portarono ad un clamoroso 4 a 0 per l’elezione della GIACCHETTI a Presidente, prima donna del Campana.
Insomma la nuova maggioranza che potrebbe venirsi a creare – segnatamente con il subodorato cambio di preferenza del consigliere Marco ANSELMI (rappresentante l’ufficio scolastico regionale) propenso ad appoggiare la candidatura a Presidente del collega Francesco PIRANI – potrebbe avere come primo effetto quello di non far convergere il Cda del Campana in blocco verso il ricorso, costringendo la GIACCHETTI ad agire personalmente, a tutela propri interessi.
Poco o nulla cambierebbe sull’atto pratico (che verrebbe comunque valutato dal Tribunale Civile di Appello quale opposizione della sentenza di primo grado); molte, invece, le ripercussioni sul lato politico, equivalendo la decisione eventuale di correre da sola, ad una esplicita ammissione di difficoltà, una dichiarazione di avvenuta minoranza, realizzata di fatto all’interno del Cda.
Ultima opportunità: salvare la faccia e intentare Appello in maniera unanime e concorde, offrendo la sponda ad una sorta di continuità col voto del 3 maggio 2021
Spese legali e processuali a parte, riteniamo però la scelta di compattezza formale come estremamente difficile da ottenere.