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𝐔𝐧 𝐝𝐨𝐜𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐬𝐞𝐠𝐫𝐞𝐭𝐨, 𝐝𝐚𝐭𝐚𝐭𝐨 𝟐𝟐 𝐦𝐚𝐫𝐳𝐨, 𝐝𝐢𝐦𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐬𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐠𝐞𝐧𝐳𝐞 𝐭𝐫𝐚 𝐥𝐞 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐭𝐞𝐠𝐢𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐥𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫 𝐞 𝐥𝐚 𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐠𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐢 𝐞 “𝐜𝐨𝐥𝐨𝐧𝐧𝐞𝐥𝐥𝐢” 𝐝𝐢 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐚 𝐬𝐨𝐥𝐢. 𝐈𝐥 𝐝𝐢𝐬𝐢𝐦𝐩𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐒𝐮 𝐥𝐚 𝐓𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐚𝐧𝐧𝐮𝐧𝐜𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐠𝐢𝐚̀ 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐠𝐢𝐥𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐞𝐥𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚𝐫𝐢𝐞, 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐬𝐢𝐚𝐬𝐢 𝐫𝐢𝐬𝐮𝐥𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐟𝐨𝐬𝐬𝐞 𝐬𝐜𝐚𝐭𝐮𝐫𝐢𝐭𝐨. 𝐈𝐥 𝐦𝐞𝐬𝐬𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨, 𝐯𝐞𝐧𝐮𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐥𝐮𝐜𝐞 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐢𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐞 𝐨𝐫𝐞, 𝐞̀ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐞𝐫𝐦𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐚𝐬𝐬𝐞𝐦𝐛𝐥𝐞𝐚, 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐋𝐚𝐭𝐢𝐧𝐢, 𝐥𝐨 𝐬𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨 𝟏𝟎 𝐥𝐮𝐠𝐥𝐢𝐨. “𝐍𝐨𝐧 𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝟑𝟓 𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐩𝐞𝐫𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐬𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐫𝐢𝐝𝐨𝐭𝐭𝐢 𝐚𝐥 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐫𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐯𝐞𝐜𝐜𝐡𝐢 𝐚𝐫𝐧𝐞𝐬𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐨 𝐚𝐥 𝐜𝐨𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐩𝐚𝐫𝐚𝐟𝐮𝐥𝐦𝐢𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐧𝐨𝐢. 𝐌𝐞𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐥𝐚𝐬𝐜𝐢𝐚𝐫𝐜𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐥 𝐬𝐨𝐫𝐫𝐢𝐬𝐨”. 𝐒𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞 𝐢𝐥 𝐜𝐚𝐧𝐝𝐢𝐝𝐚𝐭𝐨 𝐚 𝐒𝐢𝐧𝐝𝐚𝐜𝐨 𝐒𝐚𝐧𝐝𝐫𝐨 𝐀𝐧𝐭𝐨𝐧𝐞𝐥𝐥𝐢. 𝐋𝐮𝐧𝐞𝐝𝐢̀ 𝐬𝐞𝐫𝐚 𝐥’𝐮𝐥𝐭𝐢𝐦𝐨 𝐭𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐜𝐢𝐯𝐢𝐜𝐨 𝐝𝐢 𝐟𝐚𝐫 𝐫𝐞𝐜𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐋𝐚𝐭𝐢𝐧𝐢 𝐝𝐚𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐭𝐞𝐧𝐭𝐨
Fine all’esperienza di Dino LATINI all’interno del movimento civico inventato e portato avanti dal politico osimano per quasi 35 anni!
Annusare per mesi, sempre più spesso, un clima inedito, come di sopportazione del vecchio leader;
registrare persino l’amara sensazione di sentirsi, anno dopo anno – se possibile accentuato proprio dal successo, pressochè personale, alle Regionali del 2020 – una sorta di ferro vecchio della politica;
di fatto costretto a prender nota, al di la delle parole di circostanza e – come vedremo – all’invito formale a ripensarci, che la maggioranza stessa, l’anima del “partito” cittadino creato nel preistorico 1988, è dissolta, sparita, evaporata… insomma non esiste più;
Per un vecchio leader, carico di esperienza ma ancora positivamente visionario, quasi come il primo giorno, sui risultati ancora da perseguire, è forse giunto il tempo della curva. Passare la mano, prima che i suoi stessi fedelissimi, accecati dall’accaparrarsi ciascuno la propria quota di eredità, abbiano a farlo da se stessi.
Dino LATINI, dunque, lunedì 10 luglio, ha compiuto il tanto atteso passo indietro, richiesto di fatto dalla base, con la reiterata indizione delle primarie, lo scorso 1° aprile, chiamate ad individuare il candidato a Sindaco 2024.
Il fondatore di Su la Testa – consapevole di giocarsi, con questa mossa a sorpresa, gran parte, se non proprio tutto di quanto resta della propria esperienza – sa bene di assumersi il rischio di vedere naufragare in vita l’intero castello di una politica faticosamente messa insieme, nel bene e nel male, in oltre tre decenni.
Decenni che non hanno cementato il gruppo come l’esperienza avrebbe dovuto consigliare, per vedere invece i Civici spaccarsi, distinguersi, allontanarsi se non tradire o anche vendersi al fronte opposto pur raccattare potere personale.
Tutto questo, con parole assai meno accusatrici ma comunque soppesando con gravità quanto accaduto nel movimento nell’ultimo anno, LATINI ha lamentato lunedì scorso 10 luglio, davanti ad una cinquantina di colonnelli, da tempo preavvertiti dello scoppiare qualcosa di grosso.
Che il movimento fosse in subbuglio era cosa chiara e nota da tempo, almeno agli addetti ai lavori, anche dall’esterno; ma che si giungesse a deporre su un vassoio di argento la testa di chi, per una vita, ha esortato tutti ad alzarla e a non temere di risultare alternativi, non era lecito prevederlo.
Eppure il gruppo dei sobillatori interni, quelli per un cambiamento radicale “costi quel che costi”, era stato avvertito del pericolo dallo stesso LATINI, non più tardi del 22 marzo scorso.
Eccone il testo esatto del messaggio, notificato a mezzo Whatsapp: “In bocca al lupo per le primarie, per i candidati, per i volontari della organizzazione. Collaborate e mandare a votare quante più persone possibili. Sarebbe un grande successo per le Liste civiche.
Per il dopo primarie – ha fatto presente LATINI – non ci sarò più, chiunque sarà ad arrivare primo. Ho capito da tempo, ma ancora più durante questa preparazione al voto, che rischio di diventare un vecchio arnese di cui non si sa cosa fare, salvo quando deve essere utilizzato come parafulmine di tutti, come sta succedendo anche ora.
Quello che faccio, poi… non è apprezzato e soprattutto non è difeso. Allora è meglio lasciare con il sorriso, cosa che avrei dovuto fare già tanti anni fa.
Penso di aver contribuito, insieme a voi, ad un tratto di strada per le Liste civiche e di lasciare un buon patrimonio. Penso… – ha messo le mani avanti il leader fondatore – non si sa mai.
Ma ora è il tempo della curva; con altri a fare da battistrada… al di là di cosa io farò, senza sentire addosso responsabilità e accuse che non merito; o di non avere quella giusta difesa che invece ho sempre, dico sempre, dato per tutti.
Ciò detto, di nuovo in bocca al lupo a tutti e buon cammino di visione, coesione e coraggio”.
Questo, dunque, quanto Sandro ANTONELLI e gli altri hanno tenuto nel cassetto, nascosto per mesi all’opinione pubblica osimana… nell’unica speranza che LATINI non risultasse conseguente alle proprie parole.
Riteniamo però che neanche lo stesso ANTONELLI, almeno il 22 marzo, potesse immaginare la portata “storica” di un addio promesso ma, al tempo, tutto effettivamente da realizzare. Insomma, cose che si dicono in un momento di amarezza, da non prendersi necessariamente alla lettera.
Così, di speranza silenziosa in silenziosa speranza, nell’incontro di lunedì sera 10 luglio, a quanto ci risulta, nessuno ha osato chiedere, come tanti Giuda prima del tradimento, chi fosse da iscrivere, a futura memoria, tra i reprobi dell’Idea; mirando col silenzio a confondersi reciprocamente e sfuggire, in conseguenza, al “tu quoque” della piccola, grande storia cittadina.
L’unico a prendere la parola per chiedere a LATINI, quantomeno, una pausa di riflessione, utile ad evitare l’irreparabile, è stato Stefano SIMONCINI, non a caso co-fondatore storico di Su la Testa e amico di vecchia data del leader.
Dinanzi all’invito cordiale ed appassionato dell’ex Sindaco, i due Primi cittadini civici 1999-2014, hanno concordato di rivedersi, tutti insieme, lunedì sera 17 luglio per tirare le somme di quanto accaduto.
A domanda precisa di far comprendere ad Osimo e agli osimani quanto bolle in pentola, LATINI ha invitato a pazientare essendo ormai imminente l’incontro programmato.
Una resa dei conti anomala – tutta interna ai Civici ma aperta al buio e con ripercussioni tutte da valutare con l’alleanza di Centro-Destra – si profila a ore.
Anche perché difficilmente, per la piega intrapresa dagli avvenimenti e per come conosciamo gli uomini, da martedì, da dietro la curva, scorgeremo ancora LATINI a tornare a capeggiare il gruppo.