𝐈 𝐝𝐮𝐞 𝐞𝐱 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐈𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐭𝐨, 𝐧𝐨𝐦𝐢𝐧𝐚𝐭𝐢 𝐢𝐧 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐒𝐢𝐧𝐝𝐚𝐜𝐨 𝐞 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐏𝐝, 𝐠𝐢𝐮𝐝𝐢𝐜𝐚𝐭𝐢 𝐫𝐞𝐢 𝐝𝐢 𝐚𝐯𝐞𝐫 𝐯𝐨𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐟𝐞𝐫𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐆𝐢𝐚𝐜𝐜𝐡𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐚 𝐏𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞. 𝐄𝐧𝐭𝐫𝐚𝐦𝐛𝐢, 𝐝𝐨𝐩𝐨 𝐚𝐯𝐞𝐫 𝐬𝐮𝐛𝐢𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐝𝐮𝐫𝐚 𝐜𝐫𝐢𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐀𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐞 (𝐭𝐫𝐚 𝐜𝐮𝐢 𝐥’𝐀𝐬𝐬𝐞𝐬𝐬𝐨𝐫𝐞 𝐏𝐞𝐥𝐥𝐞𝐠𝐫𝐢𝐧𝐢), 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐫𝐞𝐚𝐠𝐢𝐭𝐨 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐢𝐥 𝐦𝐚𝐧𝐝𝐚𝐭𝐨. 𝐏𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐞𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐨, 𝐥’𝐀𝐬𝐬𝐞𝐬𝐬𝐨𝐫𝐞 𝐆𝐥𝐨𝐫𝐢𝐨, 𝐜𝐚𝐧𝐝𝐢𝐝𝐚𝐭𝐚 𝐚 𝐒𝐢𝐧𝐝𝐚𝐜𝐨 𝐢𝐧 𝐪𝐮𝐨𝐭𝐚 𝐓𝐚𝐛𝐨𝐫𝐫𝐨, 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐞 𝐬𝐩𝐢𝐞𝐠𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢
Campana-PUGNALONI, il Cda perde due pezzi su cinque; e tutto finì in gran cagnara!
Neanche il tempo di festeggiare la chiusura della querelle giudiziaria e l’avvenuta riconferma di Gilberta GIACCHETTI a Presidente bis dell’Istituto permanente per Cultura, che la cronaca – mix tra nera e politica – ha ripreso il sopravvento!
E’ di questi minuti la notizia, confermata nei minimi particolari, anche quelli meno riferibili nero su bianco su un blog giornale, che all’indomani del clamoroso 5 a 0 fatto registrare dalla GIACCHETTI, il Sindaco PUGNALONI e l’Assessore alla Cultura PELLEGRINI – non disponibile per OSIMO OGGI – abbiano recapitato ai propri due rappresentanti, Francesco PIRANI e Luciano TABORRO, un terribile cazziatone di minacce, insulti e improperi non riferibili, circa la decisione dei due consiglieri rappresentanti la maggioranza del Consiglio comunale, di sostenere col proprio voto – un 5 a 0 a favore dell’esponente civica GIACCHETTI – un esito sarebbe dovuto essere tutt’altro.
Un passo indietro giusto per far capire il lettore meno attento: PIRANI e TABORRO, suggeriti all’ufficio scolastico regionale in nome e per conto del Sindaco PUGNALONI e della maggioranza a traino Pd, non avrebbero dovuto sostenere, di norma, la Presidenza GIACCHETTI, nota civica della prima ora, politicamente nemica giurata di Sindaco e compagni.
Essendo i votanti 5 ecco che la GIACCHETTI sarebbe dovuta andare, secondo le aspettative di PUGNALONI, in minoranza (a favore dello stesso PIRANI) o al limite risultare riconfermata ma col voto di 3 a 2 e non già con un umiliante cappotto di 5 a 0.
Non sappiamo (ed è l’unico aspetto della vicenda non chiarito) se il giorno prima la votazione in Cda PUGNALONI si sia fatto vivo con i due per ricordare loro come procedere; di sicuro il Sindaco (e l’Assessore PELLEGRINI, anzi quest’ultimo particolarmente) si sono intrattenuti a lungo al cellulare con entrambi, colmando di insulti ma anche minacce e avvertimenti politici un curriculum finora intonso!
PIRANI e TABORRO, inizialmente, hanno francescanamente sopportato il tono delle telefonate, finto di non udire e provato persino a dimenticare. Impresa davvero al limite del possibile considerato che, al Campana, gloria eterna a parte, c’è ben poco da guadagnare. Anzi forse solo un pò di tempo da perdere.
Sta di fatto che i due, confrontatisi a vicenda su quanto accaduto, hanno alla fine ragionato di non restare inerti come un punching-ball in palestra e di restituire con la tempesta la grandinata ricevuta.
Preso coraggio a due mani PIRANI e TABORRO, prima di correre al Campana per rassegnare le proprie dimissioni da consiglieri, hanno tenuto a far sapere a PUGNALONI cosa esattamente hanno sempre pensato dei modi di fare del Sindaco.
Anche in questo caso il bon ton ci impedisce di scendere in particolari; diciamo soltanto che i due sono andati assai vicino a pareggiare la partita, maledicendo il Pd e chi l’ha inventato. Cespugli compresi.
E dato che i problemi non arrivano mai soli, da registrare anche la richiesta di spiegazioni, senza esito, che l’Assessore Michela GLORIO – candidata a Sindaco, praticamente per disperazione, della attuale maggioranza – ha rivolto a PUGNALONI circa la mortificazione fatta subire a TABORRO, sponsor politico della GLORIO.
Fine di una giornata più che tumultuosa, quella post votazione al Campana dell’altro giorno; giornata su cui, natura degli insulti a parte, vi abbiamo raccontato quasi tutto.
Resta da citare come uno dei diretti interessati, l’ex Consigliere Francesco PIRANI, si sia mostrato alla richiesta di notizie fresche sul Campana, tanto gentile quanto irremovibile nel no comment.
Abbiamo provato almeno due o tre volte a strappare una considerazione di prima mano da regalare alla stampa (ancorchè non ufficiale) e agli osimani, ma il medioevista è stato cortese ed irremovibile e soprattutto saldo nelle proprie posizioni anti scoop, tipiche di chi non c’era e se c’era era poco attento.