𝐈𝐥 𝐦𝐚𝐠𝐫𝐞𝐛𝐢𝐧𝐨, 𝐟𝐞𝐫𝐦𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐝𝐨𝐧𝐧𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐠𝐮𝐢𝐝𝐚, 𝐞̀ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐥𝐨𝐜𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐨 𝐚 𝐜𝐢𝐫𝐜𝐚 𝟑𝟎 𝐜𝐡𝐢𝐥𝐨𝐦𝐞𝐭𝐫𝐢 𝐝𝐚𝐥 𝐂𝐨𝐧𝐞𝐫𝐨, 𝐚𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚 𝐚𝐫𝐦𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐢𝐨𝐜𝐢𝐧𝐚 𝐮𝐭𝐢𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐜𝐜𝐢𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐊𝐥𝐚𝐣𝐝𝐢 𝐁𝐈𝐓𝐑𝐈, 𝟐𝟑 𝐚𝐧𝐧𝐢, 𝐚𝐥𝐛𝐚𝐧𝐞𝐬𝐞. 𝐈𝐥 𝐧𝐨𝐫𝐝 𝐚𝐟𝐫𝐢𝐜𝐚𝐧𝐨 𝐞̀ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐭𝐫𝐚𝐦𝐨𝐫𝐭𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐢 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐍𝐨𝐫𝐦 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐜𝐚𝐫𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐢 𝐓𝐚𝐬𝐞𝐫 𝐞 𝐪𝐮𝐢𝐧𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐥𝐥’𝐚𝐮𝐭𝐨 𝐞 𝐚𝐦𝐦𝐚𝐧𝐞𝐭𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐚 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐚.
La lite in strada con un automobilista (con moglie e figli a bordo) troppo lento ad una rotonda di Sirolo; poi le botte, tante botte interrotte dall’intervento di Klajdi BITRI, 23 anni, amico albanese del malcapitato alla guida, che seguiva con un’altra auto.
E’ a questo che Fatah MELLOUL, 28 anni, algerino, è tornato sui suoi passi, verso l’Opel Astra grigia condotta da una sua amica, ha estratto dal bagagliaio un fucile da sub ed è poi tornato, dopo un breve inseguimento a piedi lungo via Cilea, per puntarlo dritto al petto della povera vittima.
L’agguato si è così concluso, attorno alle 17, con la fiocina che ha colpito in pieno il malcapitato, uccidendolo all’istante, colpevole di aver preso le difese di un amico.
Il velo dell’orrore si è posato ieri pomeriggio su Sirolo e sui turisti, numerosi anche ieri, dell’ultima domenica di agosto; teatro dell’assurdo agguato una stradina a pochissimi passi dal centro di Sirolo.
L’operaio albanese – dipendente di un’azienda dei cantieri navali di Ancona – è morto dopo aver cercato di difendere un amico e la sua famigliola, un giovane papà, coetaneo, coinvolto in una banale lite scoppiata alla rotatoria con il killer.
Klajdi BITRI, dopo aver colpito mortalmente l’avversario, abbandonata sul posto la fiocina, si è poi fatto caricare dalla donna alla guida dell’Opel Astra, facendo rapidamente perdere le proprie tracce, tra la costernazione e l’incredulità dei molti che hanno assistito o comunque intuito la tragedia in corso.
Immediatamente è scattata da parte dei Carabinieri del Norm una autentica caccia all’uomo, durata circa quattro ore e terminata con l’arresto del 28enne aggressore algerino a ridosso della spiaggia di Palombina, circa 30 chilometri a nord dal luogo dell’omicidio.
A torso nudo, Fatah MELLOUL, aveva con se ancora il fucile subacqueo utilizzato per togliere la vita al considerato rivale alla guida, nonché reo di essersi intromesso.
L’algerino, di cui al momento non si conosce altro, è stato tramortito dai Carabinieri grazie l’utilizzo del taser e quindi spinto a terra, su un marciapiede e ammanettato.
Per poi essere condotto in caserma, ad Osimo, per essere ascoltato dal Pm Marco PUCILLI.