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𝐋’𝐀𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐏𝐮𝐠𝐧𝐚𝐥𝐨𝐧𝐢, 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐮𝐭𝐚 𝐢𝐧 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐚 𝐆𝐢𝐧𝐧𝐞𝐭𝐭𝐢, 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐋𝐢𝐬𝐭𝐞 𝐜𝐢𝐯𝐢𝐜𝐡𝐞. 𝐒𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐨𝐧𝐞𝐯𝐚 𝐥𝐚 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨𝐫𝐚𝐧𝐞𝐚 𝐝𝐞𝐯𝐢𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐭𝐫𝐚𝐟𝐟𝐢𝐜𝐨, 𝐢𝐧 𝐮𝐬𝐜𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐚𝐥 𝐂𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐞𝐫𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞, 𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐯𝐢𝐚 𝐒𝐛𝐫𝐨𝐳𝐳𝐨𝐥𝐚, 𝐥𝐚 𝐫𝐨𝐭𝐨𝐧𝐝𝐚 𝐞 𝐢𝐥 𝐜𝐚𝐯𝐚𝐥𝐜𝐚𝐯𝐢𝐚 𝐬𝐮𝐥𝐥’𝐀𝐝𝐫𝐢𝐚𝐭𝐢𝐜𝐚… 𝐢𝐧 𝐚𝐭𝐭𝐞𝐬𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐨𝐭𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐚 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐨 𝐨𝐬𝐩𝐞𝐝𝐚𝐥𝐞 𝐈𝐧𝐫𝐜𝐚.

No alla messa in sicurezza dell’incrocio della Sbrozzola costato la vita, di recente, alla giovanissima Aurora CARUSO.

Ad un mese esatto dal tragico impatto sulla Adriatica, frontale che ha strappato al mondo una ragazza 22enne di Ancona, commessa al Cargopier, colpevole di immettersi sulla Statale dopo una giornata di lavoro, il Consiglio comunale ha emendato, rendendola inefficace, una mozione proposta dalle Liste civiche, alternativa all’attraversamento della Statale 16.

In pratica la soluzione prospettata, tanto più urgente per l’arrivo del periodo natalizio e del moltiplicarsi in zona del traffico, sollecitava l’Amministrazione PUGNALONI a concordare con l’Anas la chiusura dell’incrocio verso Ancona, sfruttando il cavalcavia recentemente ristrutturato.

Aurora CARUSO, 22 anni, vittima dell’incrocio della Sbrozzola lo scorso 4 ottobre

Una sorta di uovo di Colombo, a costo zero, finalizzato a deviare il traffico di via Sbrozzola e in uscita dal Cargopier, destinato a nord, direttamente sulla rotonda e da qui sul cavalcavia per Camerano, con ciò favorendo l’attraversamento in sicurezza e l’immissione sull’Adriatica, direzione Ancona, senza rischi.

La proposta, da attuarsi immediatamente visto il carico di lavoro natalizio in arrivo presso il Centro commerciale, non è però stata recepita dalla maggioranza e dal Consigliere GINNETTI che pure si è accodato al volere dei numeri, favorevoli a lasciare l’incrocio così com’è… nella speranza – parole di GINNETTI – “che le persone rispettino il Codice della strada…”.

La soluzione bocciata portata avanti alle Liste civiche, ancorchè non ottimale, aveva in se due vantaggi: eliminare qualsiasi rischio sin da subito in una zona ad alto rischio (oltretutto senza spendere un centesimo) e di limitare il disagio dell’attraversamento del cavalcavia al periodo necessario alla realizzazione di una nuova rotatoria, poche centinaia di metri più a sud, già deliberata dalla Regione per collegare Osimo al nascente nuovo ospedale Inrca.

Una soluzione tampone che, al semplice costo di qualche inevitabile rallentamento, avrebbe consentito a tutti, amministratori e automobilisti, di vivere sonni tranquilli per i prossimi mesi.

Sia via Sbrozzola, sia l’accesso al Cargopier e sia il versante sud del cavalcavia, infatti, ricadono nel territorio di Osimo, serviti dalla strada comunale e dalla rotonda già esistente… insomma trovare una soluzione appariva davvero semplice e a portata di buon senso.

Al contrario, non aver concesso il via libera all’operazione, magari solo perché non venuta in mente all’Amministrazione nell’ambito dello slogan elettorale 2019 “Una idea al giorno”, non costituisce davvero un servizio utile alla cittadinanza e agli operatori della zona che, più di altri, avrebbero usufruito della deviazione.

Non resta che affidarsi ad una maggiore consapevolezza degli automobilisti, fare affidamento sul rigoroso rispetto del Codice e soprattutto sperare che i prossimi emuli di Mattia BURATTINI (il cameriere 21enne di Polverigi che la sera del 4 ottobre sfrecciava sull’Adriatica come in autostrada) prima di dar fondo all’acceleratore… abbiano almeno avuto l’accortezza di buttare un occhio ai titoli di OSIMOOGGI.it !

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