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𝐐𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐬𝐭𝐢𝐥𝐞 𝐞 𝐬𝐞𝐧𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀. 𝐆𝐫𝐚𝐝𝐢𝐭𝐨 𝐚 𝐠𝐫𝐚𝐧 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚̀, 𝐮𝐧 𝐒𝐢𝐧𝐝𝐚𝐜𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐧𝐨𝐧 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐞 𝐨𝐜𝐜𝐚𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐚 𝐬𝐛𝐚𝐟𝐨 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐢𝐧𝐨 𝐚𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐯𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐞𝐟𝐟𝐢𝐦𝐞𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐏𝐚𝐞𝐬𝐞… 𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢𝐜𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐝𝐚𝐭𝐞 𝐞 𝐬𝐢𝐠𝐧𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚𝐢𝐚 𝐞 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐢. 𝐀 𝐋𝐚𝐫𝐠𝐨 𝐓𝐫𝐢𝐞𝐬𝐭𝐞 𝐫𝐢𝐦𝐞𝐝𝐢𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐠𝐚𝐟𝐟𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐀𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐫𝐨𝐧𝐚 𝐝𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐩𝐨𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐚𝐥 𝐏𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐋𝐚𝐭𝐢𝐧𝐢

C’è chi ama la politica fatta a colpi di selfie, scegliendo Alberi di Natale da toccare con mano a Cortina, super presenziando ad analisi sociologiche del piffero persino sull’omicidio di un’ex compagna di scuola (si badi bene, purchè a favore di telecamera) o perché no, “rubacchiare” ad Antonio OSIMANI, Presidente Dea eventualmente avente diritto, una poltrona ad una serata del noiosissimo quanto ambitissimo Festival di Sanremo.

SI PRESENTASSE IL SEGUENTE QUADRO POLITICO A TRE, QUALE CANDIDATO PREMIERESTI?

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Deposta una corona di alloro sul monumento che ricorda il sacrificio di decine e decine di migliaia di connazionali, il Presidente dell’Assemblea regionale Dino LATINI, sosta in silenzio e in riflessione. In contemporanea il Sindaco Simone PUGNALONI posta sul proprio profilo Fb ed Instagram l’ultima scorribanda, in quel del Festival di Sanremo!

Liberi di impostare sotto i riflettori la propria immagine pubblica, tanto se più se indirizzata al momentaneo dimenticatoio; e tanto meglio se ad una bella fetta di Osimani – che non perdonerebbero lo stesso atteggiamento a nessun altro Sindaco diverso da PUGNALONI – tutto questo piace. E pure molto!

Restituisce al popolino l’idea, basata su chissà quale convinzione, di vedersi restituito qualcosa dal nuovo tipo Robin Hood 2.0 di turno; Simone che ruba le luci del palcoscenico e qualche paillettes rovinata a terra per restituirla al povero osimano, così lontano dalla rutilante vita dei vip.

IL Maestro DE AMICIS si presta, nel dopo serata, ad un selfie anche con perfetti sconosciuti…..

E molto poco conta, anzi vale proprio nulla, il fatto che nelle stesse ore gioiose vissute a sbafo in Liguria, si sia celebrata (in tutta Italia tranne che ad Osimo quanto a partecipazione dell’Amministrazione comunale) la XX Giornata del Ricordo.

Istituita dalla Legge 92 del 2004 per riparare al colpevole oblio della Patria, per oltre mezzo secolo, sui massacri comunisti perpetrati dai compagni di Tito nel dopo guerra e del conseguente esodo forzato di 300.000 italiani giuliano-dalmati, Osimo è l’unica città italiana, sottolineiamo l’unica, a potersi vantare di un monumento dedicato al ricordo degli eccidi Falce e Martello che si vorrebbero continuare a dimenticare.

Essendo stata sede dell’infame Trattato di Pace, la città dovrebbe condividere, più di altre città e territori, il dolore patito sulla carne viva dagli italiani che hanno pagato con la vita il fatto di non voler abiurare la Patria.

Forse (almeno si spera) l’ultimo selfie da consegnare alla storia negativa di un Sindaco improponibile, sempre sopra le righe, capace di segnare in negativo il vissuto della città, anche per molti anni futuri

Dovrebbe condividere. In 10 anni di Pugnalonesimo, in realtà, mai una volta il Sindaco ha ricordato la data e il Monumento con un convegno, una corona di alloro, una semplice preghiera.

La stessa manutenzione del sacello, realizzato dallo scomparso Ubaldo PIERPAOLI nel 1999, ben prima della Giornata del Ricordo, non è mai stata realizzata, vietando persino ai familiari, eredi dello scultore, di potervi provvedere a proprie spese.

Memore di tanto disinteresse, quest’anno il Presidente dell’Assemblea regionale Dino LATINI (che come Sindaco promosse l’iniziativa di Largo Trieste) ha organizzato degnamente la ricorrenza deponendo una Corona di Alloro alla presenza di un gruppetto nutrito di cittadini.

Dino LATINI, Monica BORDONI (probabile candidata a Sindaco delle Liste Civiche e del Centro-Destra), il Sindaco di Filottrano e altri cittadini hanno preso parte alla piccola cerimonia di Largo Trieste, sempre evitata dall’Amministrazione di Centro-Sinistra targata PUGNALONI

Assente per motivi “artistici” Simone PUGNALONI, trattenuto all’Ariston di Sanremo per un eventuale partecipazione extra al ballo del Qua Qua… almeno Michela GLORIO, quantunque continua ideologicamente con idee ancor più a Sinistra del festaiolo Sindaco, avrebbe potuto e dovuto sentire la necessità di partecipare e magari provare a guadagnarsi qualche consenso inesplorato, da ascrivere alla voce amor di Patria, riconciliazione delle Istituzioni con i cittadini.

Dopo PUGNALONI, fantasma per un intero decennio… non pervenuta alla cerimonia neanche Michela GLORIO. Che abbia allungato di qualche chilometro fino al Principato di Monaco?