𝐆𝐥𝐢 𝐚𝐧𝐚𝐛𝐨𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐫𝐢𝐧𝐯𝐞𝐧𝐮𝐭𝐢 𝐢𝐧 𝐜𝐚𝐬𝐚 𝐢𝐧𝐯𝐞𝐜𝐞, 𝐞𝐫𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐚𝐭𝐢 𝐚𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐨 𝐟𝐚𝐛𝐛𝐢𝐬𝐨𝐠𝐧𝐨 𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐚𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐦𝐚𝐢 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐫𝐢𝐯𝐞𝐧𝐝𝐮𝐭𝐢. 𝐂𝐢𝐫𝐜𝐚 𝐢 𝟏𝟎.𝟎𝟎𝟎 𝐞𝐮𝐫𝐨, 𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐚𝐬𝐢 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐫𝐢𝐦𝐚𝐬𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐞𝐧𝐝𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐚𝐥 𝐂𝐚𝐫𝐠𝐨𝐩𝐢𝐞𝐫
Le spese per il mantenimento della ex moglie, sommate al calo della propria attività sportiva come culturista e allenatore personale. Da qui la cessione della palestra di proprietà al Cargopier e – insieme alla dismissione dell’attività fisica – anche l’idea di far quadrare i conti inventandosi spacciatore!
Questa la giustificazione che Riccardo ZAGALIA, 41 anni, ha fornito al Tribunale di Macerata (competente in quanto droga e anabolizzanti sono stati rinvenuti dai Carabinieri presso l’abitazione di Porto Recanati) per dare un senso logico, in sede di convalida dell’arresto, alla quantità di roba proibita sequestrata.
Per tirare avanti in queste condizioni, ZAGAGLIA ha pensato male di dare ascolto ad un conoscente generico, non indicato in udienza, il quale gli avrebbe messo a disposizione 4 etti, anzi 410 grammi di cocaina. Proposta accettata dal personal trainer.
I 10.000 euro in contanti conservati in casa, invece, sarebbero legittimi costituendo, secondo l’ex body builder, la parte restante dell’avvenuta vendita del locale ceduto alla Sbrozzola.
Circa il materiale medico conservato in frigorifero (una ventina di confezioni di anabolizzanti vari, testosterone, nandrolone e ormoni della crescita) e in camera da letto e in bagno (compresse e fiale), ZAGAGLIA ha raccontato ai giudici che avrebbe utilizzato tutto quel materiale per il proprio fabbisogno e che era, pertanto, sua intenzione farne mercato. Il dottor Claudio BONIFAZI, nel confermare l’arresto – avvenuto lunedì mattina ad Osimo, frequentando ZAGAGLIA la palestra di via Molino Basso Iron House Gym, risultata estranea ai fatti – ha così disposto la permanenza dell’uomo ai domiciliari