𝐈𝐧𝐝𝐢𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐀𝐥𝐞𝐬𝐬𝐚𝐧𝐝𝐫𝐢𝐧𝐢 𝐞 𝐯𝐨𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐏𝐮𝐠𝐧𝐚𝐥𝐨𝐧𝐢, 𝐢𝐥 𝐭𝐞𝐫𝐳𝐨 𝐧𝐨𝐦𝐢𝐧𝐚𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐬𝐞𝐦𝐛𝐫𝐚, 𝐩𝐞𝐫 𝐨𝐫𝐚, 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐬𝐜𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐀𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐛𝐛𝐚𝐧𝐝𝐨𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐥’𝐢𝐧𝐜𝐚𝐫𝐢𝐜𝐨, 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐠𝐢𝐚̀ 𝐏𝐢𝐫𝐚𝐧𝐢 𝐞 𝐓𝐚𝐛𝐨𝐫𝐫𝐨
Proposto dal Consigliere leghista ALESSANDRINI ma votato solo dal Sindaco PUGNALONI e dalla maggioranza a guida Partito Democratico! Questa la strana sorte politica toccata, due anni fa, al Consigliere dell’Istituto Campana Enrico TALIANI DE MARCHIO, formalmente rappresentante dei gruppi, partiti e movimenti di minoranza ma in realtà posto sulla poltrona dalla parte esattamente opposta! E come tale sensibile, almeno in teoria, ai desiderata del proprio inventore, quel Simone PUGNALONI detto non per nulla “il buono”, anzi il bene fatto persona.
Ora al “figlio” politico del patto segreto tra ALESSANDRINI-PUGNALONI la politica non piace più e ritrovata la parola grazie ad un miglioramento delle vicende personali che nei giorni scorsi gli avevano tolto il fiato, ha trovato il modo di dire la propria sulle ultime puntate della sempre più incredibile vicenda legata al buon nome perduto dell’Istituto Campana.
“Contesto sia le Liste civiche che hanno fagocitato politicamente l’Ente – ha dichiarato alla stampa on line TALIANI DE MARCHIO – sia l’Amministrazione comunale che lo ha trascinato in Tribunale. Basta politica nell’Istituto Campana.
Il voto unanime sulla rielezione di GIACCHETTI? Il Presidente si è presentato in Cda spiegando che se non fosse stata rivotato una seconda volta avrebbe perseguito le vie legali, impugnando la sentenza del Tribunale civile di Ancona che ha revocato l’elezione del maggio 2021 per la mancata nomina del quinto componente del Consiglio.
Per evitare il ricorso e cercare un dialogo tra Enti, io che vengo da una famiglia di diplomatici, ho sostenuto la rielezione di GIACCHETTI ponendo però dei paletti: A) distendere i rapporti col Comune; B) evitare di portare la politica nell’Istituto e concentrarsi su cultura e formazione”.
Obiettivo, quello appena sbandierato da TALIANI DE MARCHIO, grandemente fallito dal rappresentante dell’inciucio Lega-Pd che ora, proprio alla luce dello sradicamento ulteriore del paletto A e del paletto B, farebbe a valutare il consiglio già fattogli recapitare da PUGNALONI, sullo stile caro a Nerone: ti dimetti tu o debbo pensarci io?
Al momento il Consigliere del Campana parrebbe resistere, senza grande voglia, al mantenimento dell’incarico. Ma l’ennesima svolta potrebbe materializzarsi a sorpresa (relativa) ad ogni piè sospinto.
Piuttosto fa specie la visione Ottocentesca della vita pubblica vissuta quasi con sacralità da personaggi, quand’anche non di primo piano, che da uomini adulti dovrebbero essere ben consapevoli che la politica, ricacciata dalla porta, rientra sempre dalla finestra. Con gli interessi.