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𝗡𝗼𝗻𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗹 𝗿𝗮𝗱𝗱𝗼𝗽𝗽𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗶 (𝗱𝗮 𝟰𝟱𝟬 𝗮 𝟵𝟬𝟬) 𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗶𝗽𝗼𝘁𝗲𝘀𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗶𝗿𝗰𝗮 𝟯𝟬𝟬 𝘁𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮𝗻𝗱𝗶, 𝘀𝗮𝗯𝗮𝘁𝗼 𝗶 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗶 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘁𝗼 𝘂𝗻𝗮 𝗹𝘂𝗻𝗴𝗮 𝗳𝗶𝗹𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗰𝗲𝗻𝘁𝗶𝗻𝗮𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲, 𝗽𝗿𝗼𝗻𝘁𝗲 𝗮 𝗾𝘂𝗮𝘀𝗶 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗽𝘂𝗿 𝗱𝗶 𝘀𝗽𝗲𝗻𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗮𝗻𝘁𝗶𝗰𝗶𝗽𝗼 𝟭𝟰𝟱 𝗲𝘂𝗿𝗼 𝗮 𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝗰𝘂𝗹𝘁𝘂𝗿𝗮! 𝗟𝗮 𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲? 𝗔𝘀𝘀𝗮𝗶 𝗺𝗲𝗻𝗼 𝗻𝗼𝗯𝗶𝗹𝗲, 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗼𝗱𝗱𝗶𝘀𝗳𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗲𝘀𝗶𝗯𝗶𝗿𝗲 𝗼 𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗰𝗮𝗻𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮𝗻𝗱𝗼!

Esibire sotto il naso, ad amici e conoscenti, l’abbonamento a teatro? Ecco il nuovo status symbol della Osimo che conta; o almeno che ama farsi notare.

Un vezzo per il quale, di sicuro, non si risparmia: 27 euro al botteghino lo spettacolo singolo; 24,17 offerto in abbonamento.

Altrettanto certo, abbonandoti, non puoi obiettare la qualità del cartellone offerto; sei volte su sei lo spettacolo a teatro deve essere di tuo gradimento… infatti hai già pagato.

Non puoi neanche ammalarti, né avere un imprevisto, un compleanno o una festicciola tra amici… perché alla prima assenza il vantaggio di abbonarsi (circa 13 euro a stagione nel salvadanaio) se va in fumo.

Quest’anno poi non c’è neanche la scusa di non trovare posto in Teatro. La stagione, affidata all’Amat, proporrà sei serate e altrettanti bis il giorno dopo, così da raddoppiare a 900, di fatto, i 450 posti disponibili per ciascun spettacolo a “La nuova Fenice” (lo scorso anno gli abbonati furono circa 300, NdR.).

E allora, se abbonarsi alla stagione teatrale ha, di fatto, solo piccoli svantaggi… quale motivazione ha portato sabato mattina un centinaio di osimani a mettersi con santa pazienza in fila, con qualche spintone e parola di troppo, per accaparrarsi un “prezioso” tagliando da 145 euro?

L’offerta stagionale 2024-’25 de “la nuova Fenice” quest’anno raddoppia: spettacoli doppi anche il giorno dopo! Eppure gli osimani preferiscono la fila e pagare tutto e subito!!!

Una fila risolta, pare, solo grazie all’intervento fai-da-te del neo super Assessore alla Cultura Federica FANTASIA la quale, visto l’andazzo fuori norma, ha pensato bene di armarsi di penna, forbici e foglietti di carta spiegazzati per quattro, otto, sedici, ecc.. in modo da ricavare altrettanti “coupon” artigianali, ovvero numeri taglia fila da distribuire agli astanti.

La cosa pare aver funzionato. Le baruffe si son trasformate in chiozzotte “Sior si, balemo, devertimose, za che semo novizzi; ma la senta, lustrissimo, ghe vorave dir do parolette…” e in 40 circa hanno potuto riabbracciare l’amato tagliando.

Riabbracciare perché in coda, con la nuova Amministrazione PIRANI, pare sian finiti, per scelta politica, anche gli abbonati storici alla stagione teatrale, privati del diritto di prelazione storicamente accordato in passato.

Va bè, poco male. Se i problemi di Osimo sono le code per abbonarsi a teatro, la scelta della località di vacanza, dove passare il week-end e l’indecisione sul miglior nuovo ristorantino da raccontare agli amici… significa che la società Osimana, per fortuna, non ha più gravi e pressanti problemi a cui pensare o risolvere

Lunga vita alle code per abbonarsi a teatro. Teniamocele ben strette… fuori città, dicono, c’è gente che a volte deve decidere contro corrente se preparare pranzo o concentrarsi su un corroborante piatto unico serale…

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