𝗢𝗴𝗴𝗶 𝗽𝗼𝗺𝗲𝗿𝗶𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝟭𝟱.𝟯𝟬 𝗾𝘂𝗮𝗿𝘁𝗼 𝘁𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗱𝗶 𝗲𝗹𝗲𝗴𝗴𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗣𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗮𝗹𝗲. 𝗠𝗼𝗹𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗼𝘀𝘁𝗲 𝗱𝗮𝗹 𝘃𝗲𝗻𝘁𝗮𝗴𝗹𝗶𝗼 (𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗼𝘀𝗶𝘁𝗼 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗶𝘀𝘁𝗶 𝟯𝟰° 𝗲 𝗮𝘀𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗲𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼) 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗿𝗲𝘀𝗮 𝗹’𝗲𝗻𝗻𝗲𝘀𝗶𝗺𝗮 𝗳𝘂𝗺𝗮𝘁𝗮 𝗻𝗲𝗿𝗮. 𝗣𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝘇𝗲𝗿𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗹’𝗲𝘅 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗮 𝘁𝗿𝗮𝗱𝗶𝗿𝗲 𝟯𝟬 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗶𝗺𝗽𝗲𝗴𝗻𝗼 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝘂𝗻 𝗯𝘂𝗼𝗻 𝘀𝘁𝗶𝗽𝗲𝗻𝗱𝗶𝗼 𝗲 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝘇𝗲𝗿𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗼 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗦𝗶𝗺𝗼𝗻𝗰𝗶𝗻𝗶 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗮 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗴𝗹𝗶 𝗔𝗻𝘁𝗼𝗻𝗲𝗹𝗹𝗶𝗮𝗻𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗴𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗯𝘂𝗼𝗻𝗮 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮̀. 𝗦𝗶 𝗳𝗮 𝘀𝘁𝗿𝗮𝗱𝗮 𝗹’𝗶𝗽𝗼𝘁𝗲𝘀𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗮 𝗮𝗻𝗱𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗱 𝘂𝗻 𝗯𝗮𝗹𝗹𝗼𝘁𝘁𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗻𝗮𝘀𝗰𝗶𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗮 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗥𝗼𝘀𝘀𝗼-𝗡𝗲𝗿𝗮 𝗣𝗱 𝗲 𝗙𝗿𝗮𝘁𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗱𝗶 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝗗𝗮𝗺𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗣𝗶𝗿𝗮𝗻𝗶 𝗼 𝗔𝗹𝗯𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗔𝗹𝗲𝘀𝘀𝗮𝗻𝗱𝗿𝗶𝗻𝗶 𝗣𝗮𝘀𝘀𝗮𝗿𝗶𝗻𝗶 𝗲𝗰𝗰. 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗼𝘀𝘁𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗺𝗶𝗻𝗼𝗿𝗮𝗻𝘇𝗲 𝗲 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗮 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶, 𝘁𝗿𝗮𝗻𝗻𝗲 𝗶 𝗟𝗮𝘁𝗶𝗻𝗶𝗮𝗻𝗶
Loading ...E alla bella età di 57 anni per Stefano SIMONCINI è finalmente giunto il tempo della verità e della “prova d’amore”. Sperando che la mamma abbia avvisato per tempo il pupo e renderlo teoricamente edotto sulle gioie del sesso, oggi pomeriggio, al calor bianco delle ore 15.30 (previsti 34° all’ombra e assenza completa di vento), Osimo conoscerà parte del proprio (infelice) destino politico.
La verginità politica di SIMONCINI verrà infatti messa a dura prova dalla proposta indecente ideata dai “cinque della morte” – Sandro ANTONELLI, Marco FIORANELLI, Fabiola MARTINI, Carla VALENTINI e Alberto Maria ALESSANDRINI PASSARINI ecc. – e profferta in un Consiglio comunale convocato ad arte per non ospitare, sperano gli Antonelliani duri e puri – un Dino LATINI impegnato, come ogni martedì, in Consiglio regionale.
“Vuoi tu, oh Stefano SIMONCINI, sedere sullo scranno più alto di Presidente del Consiglio comunale e percepire regolarmente i 2.173,50 euro lordi (previsti quale indennità indicizzata al 2024) per i prossimi 58-59 mesi della tua vita?”.
Se la risposta dovesse essere “si”, ecco la seconda parte della liturgia.
“Sei tu, oh Stefano SIMONCINI, pronto a votare pedissequamente, senza battere ciglio, tutti e poi tutti i provvedimenti proposti dalla maggioranza, senza mai eccepire un “ma” o un “però”?”.
A questo passaggio dubitiamo abbastanza che Stefano SIMONCINI possa rispondere abbassando il capo “Si lo voglio”. Temiamo piuttosto che il Presidente-vergine, considerata anche ormai la veneranda età per certe “cosacce”, possa rispondere alla Totò, magari dopo aver finto di pensarci seriamente su, con un “Ma mi faccia il piacere…” destinato a fare epoca.
Insomma la prova d’amore ideata dai “diabolici cinque”, di congiungersi carnalmente con i nuovi amanti e dar vita ad una orgia dei sensi che si garantirebbe orgasmi a ripetizione e ben 58-59 mesi di stipendi arrotondati, potrebbe però costare per SIMONCINI, oltre alla perdita dell’amata verginità, anche la dannazione eterna di un animo ad oggi piro e gentile.
Ergo crediamo che davvero, anche per la quarta votazione consecutiva, non se ne farà nulla.
Attenzione però. Con la Statuto violentato dalle libere interpretazioni di un Segretario a tempo e di serie C come D’ANGELO, ogni sorpresa potrebbe ormai nascondersi dietro l’angolo, compresa la possibilità che qualcuno dall’opposizione, magicamente, chieda la parola e proponga di metter fine alla farsa facendo il nome di un Consigliere di maggioranza a caso, poniamo ad esempio Damiano PIRANI o Alberto Maria ALESSANDRINI PASSARINI ecc.
Due nomi, oltretutto, già tirati da Michela GLORIO sin dalla prima votazione.
Cosa accadrebbe in questo caso? Potrebbe succedere che il Segretario D’ANGELO, consultando lo Statuto, riesca a scoprire all’improvviso che proprio di un ballottaggio tra due nomi ci sarebbe bisogno… con tanto di eletto garantito al miglior votato, con qualsiasi cifra di consensi.
A questo punto ecco tutti gli scenari:
- Stefano SIMONCINI accetta la proposta indecente dei “cinque della morte” e vende corpo e anima in cambio di 58-59 interessanti mensilità; ecco che nel pomeriggio avremo Stefano SIMONCINI nuovo Presidente del Consiglio;
- Stefano SIMONCINI non accetta di vendere i propri anfratti al miglior offerente e con un gesto nobile e carico di sdegno, risponde: “Ma per chi avete preso?”;
- In questa ipotesi SIMONCINI dovrebbe, anche, seduta stante, ritirare la propria disponibilità a concorrere alla votazione, segando il dettato dello Statuto che prevede un ballottaggio;
- Uno fra Damiano PIRANI o Alberto Maria ALESSANDRINI PASSARINI ecc. potrebbe comunque essere proposto dalla minoranza e portato al voto con obbligo di giungere a quota 13. Con il Pd e compagni fermi a quota 9 chi avrà il coraggio di aggiungere gli, almeno quattro, mancanti? PIRANI o ALESSANDRINI o tutti due… magari con l’aggiunta di Fratelli di Italia?:
- Si potrebbe andare ancora per le lunghe con una quarta fumata nera, ovvero niente ballottaggio e nessun candidato a quota 13;
- C’è chi suggerisce di aggiudicare la Presidenza senza ricatti politici ma semplicemente giocandosela a testa o croce, pari o dispari o ai calci di rigore;
- Ultima possibilità, probabilità 0%: gli ANTONELLIANI potrebbero fingere di cedere la partita… votare SIMONCINI senza nulla pretendere in cambio, convinti del fatto che i LATINIANI si faranno intenerire il cuore quando in seguito ci sarà da accettare Marco FIORANELLI amministratore delegato di Astea in luogo della designata Gilberta GIACCHETTI.
