𝗔𝗹 𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗻𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗮 𝘁𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗠𝗶𝘀𝗲𝗿𝗶𝗰𝗼𝗿𝗱𝗶𝗮, 𝗶𝗹 𝗰𝗮𝗻𝗱𝗶𝗱𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼-𝗗𝗲𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗲̀ 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝘀𝗲𝗿𝗿𝗮𝘁𝗼 “𝗰𝗼𝗿𝘁𝗲𝗴𝗴𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼” 𝗱𝗶 𝗗𝗮𝗺𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗣𝗶𝗿𝗮𝗻𝗶 𝘀𝘂 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 (𝗲 𝗠𝗲𝗻𝗴𝗼𝗻𝗶 𝗮 𝗱𝗶𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗮, 𝗰𝗼𝗻 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗲𝗴𝗻𝗼 𝗮 𝗹𝗮𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗔𝗹𝗲𝘀𝘀𝗮𝗻𝗱𝗿𝗶𝗻𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮𝗿𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘃𝗶𝗻𝘁𝗼) 𝗳𝗶𝗻𝗮𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗱 𝘂𝗻𝗮 𝗮𝗽𝗲𝗿𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗽𝗽𝗮𝗿𝗲𝗻𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼. 𝗨𝗻𝗶𝗰𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗮𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗚𝗶𝘂𝗹𝗶𝗮 𝗗𝗶𝗼𝗻𝗶𝘀𝗶 𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮 𝗻𝗲𝗹 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝗺𝗶𝗻𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗿𝗮𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 “𝗯𝗲𝘀𝘁𝗶𝗮 𝗻𝗲𝗿𝗮” 𝗟𝗮𝘁𝗶𝗻𝗶. 𝗦𝗲 𝗻𝗲 𝗿𝗶𝗽𝗮𝗿𝗹𝗲𝗿𝗮̀?
E se la sera del 9 giugno le urne dovessero decretare il fallimento della cordata ANTONELLI, con l’esclusione dal ballottaggio e la chiusura anticipata della grande ammucchiata formatasi a Sinistra dell’ingegnere… cosa succederebbe?
L’interrogativo, man mano che le ore i giorni dell’attesa si esauriscono verso la resa dei conti finale, sta prendendo corpo nel candidato a Sindaco e negli animatori politici delle varie liste formatesi a sostegno.
Partiti a marzo con la forza di una auto convinzione contagiosa, irrorata dalle stimmate del povero politico buono fatto fuori dalla politica cattiva; spacciatosi a lungo per il nuovo che avanza e persino come terza via tra il Latinismo il Pugnalonesimo… il mondo di Sandro ANTONELLI si ritrova a dover fare i conti con la realtà e con somme che non tornano.
Passi per il “sondaggio” di OSIMO OGGI che li vede, al momento, fuori di un soffio ma fuori dal ballottaggio del 23 giugno, passi per una sorta di “braccetto corto” tipico del tennista senza esperienza nel momento del primo, possibile successo, passi pure un certo mal da scaramanzia che colpisce i politici fuori usciti da un movimento come i calciatori o i tifosi prima di uno scontro decisivo… insomma passi tutto ma certo in pochi si sarebbero aspettati, a due settimane esatte dal voto, un ANTONELLI a mani alzate, pronto a trattare la resa!
L’altra sera al salone della Misericordia che ha ospitato l’ennesimo faccia-a-faccia tra i tre aspiranti successori di Simone PUGNALONI, è stato, in effetti, tutto uno sventolio di invisibili bandiere bianche. Invisibili agli occhi ma fruscianti in mano.
Cosa è successo al termine dell’incontro da avvalorare la determinazione dell’entourage di Sandro ANTONELLI a trovare un accordo, da galantuomini, sul dopo 9 giugno, ovvero sulla necessità di dare comunque un senso a mesi di strategie, programmi, incontri e speranze… ovvero come collaborare affinchè l’obiettivo principale: mandare una buona volta a casa PUGNALONI, sia in pantaloni che in gonnella?
Buono, ancorchè tardivo, il proposito è stato avanzato a Francesco PIRANI prima da Damiano PIRANI, cugino di Sandro ANTONELLI, candidato a Consigliere e sponsor principale del golpe civico e della tentata impresa.
A sostenere il progetto denominato “importante non vinca Michela PUGNALONI”, anche Alberto ALESSANDRINI, per la verità apparso non particolarmente convinto di quanto stava narrando.
A lungo è stato tutto un florilegio di termini che sarebbero piaciuti a PAOLOROSSI: ricucire, ritoccare, assemblare, collaborare… insomma confezionare un bel progetto che possa portare, il 23 giugno, ANTONELLI a condividere l’iniziativa di PIRANI, così da sconfiggere il male comune e il male degli osimani.
Anche Giancarlo MENGONI, pur avvezzo, piuttosto, a saltare in pancia ad amici ed ex amici, che a lanciare frasi di amore, ha preso parte all’imprevisto corteggiamento.
Seppur a debita distanza, Giancarlo il netturbino-Principe ha a lungo ammiccato e spasimato in direzione di PIRANI, sforzandosi di fare gli occhi sempre più dolci… neanche avesse avuto davanti, come obiettivo di serata, la tascabile ma pur sempre appetitosa Diletta LEOTTA!
Tutti a sottolineare come, dopo tutto, gli Antonelliani meritino clemenza. Avrebbero potuto impostare una sanguinosa campagna elettorale, peste e corna, sull’ex leader abbandonato LATINI ed invece, ad oggi, il “grande vecchio” civico non è mai stato, effettivamente, sfiorato da alcuna velenosa critica.
Solo Giulia DIONISI si è distaccata dal coro, precisando a PIRANI e a tutti i presenti che no, lei non ci sta. La “Bestia nera”, così è stato appellato LATINI, non può essere sostenuto mai e comunque; anche a rischio di far rivincere PUGNALONI, GLORIO, BOLDRINI e tutte le ONG riunite possibili e financo immaginabili. Ma no a LATINI.
Tutto sommato, considerato che la psicologa muove pur sempre una manciata di voti, forse meno, si può considerare l’uscita per quella che è, a titolo personale ed eccezione che conferma la volontà di essere considerati, valorizzati, accettati in un governo futuro possibile.
Francesco PIRANI ha da prima fatto presente la propria indisponibilità di fondo alla operazione e quindi, vista l’insistenza con cui Damiano PIRANI in particolare si è speso, si è congedato lasciandosi scappare una mini promessa di cortesia. Una possibilità tesa a valutare la proposta, insieme con gli altri leader del raggruppamento di Centro-Destra, nel caso in cui…