𝗙𝗶𝗻𝗶𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝘂𝗻 𝗰𝗮𝗻𝗮𝗹𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗴𝗶𝗼𝗰𝗮𝗿𝗲 𝗮 𝘀𝗰𝗶𝘃𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗻𝗲𝘃𝗲, 𝗔𝗹𝗯𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗔𝗴𝗼𝘀𝘁𝗶𝗻𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗲’ 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗿𝗮𝗴𝗴𝗶𝘂𝗻𝘁𝗼, 𝘀𝗮𝗻𝗼 𝗲 𝘀𝗮𝗹𝘃𝗼, 𝗱𝗮𝗹 𝘃𝗶𝗰𝗲 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗱𝗶 𝗔𝗽𝗶𝗿𝗼 𝗥𝗼𝗯𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗠𝗼𝗿𝗲𝗹𝗹𝗶, 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗶𝘃𝗼 𝗻𝗲𝗹 𝗱𝗮𝗿 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶, 𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗻𝗼 𝗱𝗮𝗹 𝗹𝘂𝗼𝗴𝗼 𝗶𝗻 𝗰𝘂𝗶 𝗶𝗹 𝗯𝗶𝗺𝗯𝗼 𝗲𝗿𝗮 𝘀𝗽𝗮𝗿𝗶𝘁𝗼. 𝗜𝗻 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗶𝗹 𝗿𝗮𝗴𝗮𝘇𝘇𝗶𝗻𝗼 𝗲’ 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝘁𝗿𝗼𝘃𝗮𝘁𝗼, 𝘀𝗲𝗴𝘂𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗲 𝗼𝗿𝗺𝗲 𝗹𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮𝘁𝗲 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗻𝗲𝘃𝗲, 𝗮 𝗾𝘂𝗮𝘀𝗶 𝟱 𝗰𝗵𝗶𝗹𝗼𝗺𝗲𝘁𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗱𝗶𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗮, 𝗮𝗳𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗶𝗺𝗽𝗮𝘂𝗿𝗶𝘁𝗼 𝗺𝗮 𝗼𝗿𝗺𝗮𝗶 𝗶𝗻 𝗽𝗿𝗲𝗱𝗮 𝗮𝗹 𝗳𝗿𝗲𝗱𝗱𝗼 𝗽𝘂𝗻𝗴𝗲𝗻𝘁𝗲 -𝟮 𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗲 𝗼𝗺𝗯𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗲𝗿𝗮 𝗮 𝗳𝗮𝗿 𝘁𝗲𝗺𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗽𝗲𝗴𝗴𝗶𝗼. 𝗜𝗻 𝗺𝗮𝗻𝗼 𝗮𝗱 𝗔𝗹𝗯𝗲𝗿𝘁𝗼? 𝗨𝗻 𝗳𝗲𝗿𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗮𝘃𝗮𝗹𝗹𝗼!
Bravo e fortunato. E con un Santo protettore.
A giovarsene, sabato pomeriggio, il piccolo Alberto AGOSTINELLI, osimano, 6 anni, scampato sul San Vicino, a tre ore sulla neve in solitario e a quasi cinque chilometri percorsi senza una meta ad una temperatura progressivamente avvicinatosi allo zero, fino a toccare i -2 del ritrovamento.
Una avventura a lieto fine con la montagna che ha laureato il piccolo osimano “ometto” a buon diritto grazie però ad una sorta di angelo protettore.
Se la vicenda – che ha tenuto comprensibilmente sulle spine il papà Francesco (artigiano nel settore pannelli solari, nonché allenatore delle giovanili dell’Osimana ed ex calciatore professionista in serie C con Parma, Spal e Baracca Lugo), una zia del piccolo e un’amica di famiglia, in trasferta presso la Grotta di San Francesco, sul San Vicino – ha conosciuto un lieto fine, molto merito va, oltre all’atteggiamento positivo tenuto dal piccolo Alberto, all’intuizione decisiva del vice Sindaco di Apiro Roberto MORELLI, conoscitore dei luoghi e persuaso a seguire una pista alternativa a quella seguita dalle squadre ufficiali di soccorritori.
“Devo dire – ha raccontato MORELLI il giorno dopo, col cuore, se possibile, ancor più ricolmo di felicità – che ha fatto quasi tutto Alberto, bravo a non perdersi d’animo e a cercare una soluzione avviandosi, sulla neve, a scendere in direzione fondo valle, piuttosto che tentare di risalire il costone da dove era precipitato”.
In effetti ad innescare la disavventura, per fortuna conclusasi con grandi abbracci e sorrisi da parte di tutti i protagonisti, ha involontariamente pensato lo stesso bimbo il quale, all’uscita con i grandi dalla Grotta, anziché attendere si è messo a giocare con la neve, scivolando sul terreno a mò di slitta immaginaria.
Nel divertirsi, come tutti i bambini, Alberto ha purtroppo preso velocità, non aiutato dal terreno in discesa, finendo in un costone innevato, non più seguito a vista dallo sguardo del padre”.
Papà Francesco, in effetti, attorno le 14 del pomeriggio, vedendo scomparire il figliolo nel bianco (nonostante un piumone celeste che avrebbe dovuto aiutare a scorgere l’esile figura), si è subito messo sulle tracce, non riuscendo però ad orientarsi sul luogo di caduta o sulla eventuale direzione di marcia intrapresa.
Immediati l’avvio dei soccorsi, con la macchina delle ricerche composta da soccorso alpino, vigili del fuoco, carabinieri e da un elicottero a sorvolare la zona, oltre a molti volontari.
Proprio l’intervento extra di alcuni residenti, gente pratica dei luoghi, tra cui proprio la decisiva presenza del vice Sindaco, ha consentito che la vicenda potesse giungere a conclusione prima del calare delle prime ombre, attorno le ore 17, che avrebbero reso complesse, al limite del possibile, le operazioni in corso.
“In effetti abbiamo avuto fortuna e un pizzico di intuito” – conferma MORELLI.
“Io e altre due persone, diversamente dalla zona al centro delle ricerche, ovvero tutto intorno la Grotta, abbiamo pensato a cosa avremmo fatto, se in condizioni di farlo, in una condizione del genere.
Abbiamo pensato che seguire il viottolo in discesa, in direzione del fondo valle e di qualche aiuto, di qualsiasi natura, potesse costituire una chiave possibile di lettura. Certo non per un bimbo di 6 anni che comunque si è davvero dimostrato molto più grande della sua età; fatto sta che a convincerci che la pista valeva la pena di essere seguita sono state le orme lasciate sulla neve da Alberto.
Orme non molto evidenti, dato il ghiaccio compatto, circa 40 centimetri e il peso relativo del bimbo che quindi ha potuto camminare, per 4 o 5 chilometri rispetto alla Grotta, facendo uno sforzo relativo rispetto a noi, ad esempio, che affondavamo nella neve ad ogni passo, inevitabilmente.
Il fatto di quelle orme fresche, compatibili con un bimbo di quella età, ci hanno così confortato a proseguire, fintanto, ad un certo punto, la sagoma di un ometto, con un piumone celeste, che camminava tranquillo, quasi come nulla fosse, si è stagliata sullo sfondo.
Abbiamo gridato “Alberto” e lui, come incuriosito che conoscessimo il suo nome, si è fermato ad aspettarci. L’abbiamo abbracciato e subito abbiamo avvisato i soccorsi del ritrovamento, molto più a valle.
Il bambino non era impaurito, per fortuna; e non aveva neanche danni fisici che lo scivolamento in velocità, contro qualche ostacolo, avrebbero potuto comportare.
Insomma tutto si è concluso bene, con l’occhio materno della montagna per una volta benigno su questa disgrazia evitata.
In effetti – ha sottolineato MORELLI – pur molto meglio di come si poteva legittimamente temere, abbiamo trovato Angelo discretamente infreddolito e prossimo al peggio se non fosse stato ritrovato prima del calar della sera.
Le ricerche sarebbero andate senz’altro avanti, comunque e in ogni caso… ma con evidenti difficoltà ulteriori”.
Curiosità particolare ad arricchire una vicenda che non abbandonerà mai, c’è da scommettere, la vita futura del piccolo osimano.
Alberto, nel suo vagare nella neve, si è imbattuto in un ferro di cavallo che ha raccolto e portato con se… senza sospettare dell’enorme fortuna che l’attrezzo pare riservare ai possessori per caso.
In effetti, in primavera/estate, la zona è sede di un galoppatoio dal quale è possibile organizzare escursioni guidate, a cavallo, sulle bellezze del San Vicino.
“Proprio questa mattina – ha rivelato MORELLI – nel sincerarmi col papà Francesco sulle condizioni di Alberto, mi sono ricordato che il ferro di cavallo è rimasto a me… insomma nella frenesia della vicenda è restato in tasca.
Meglio così. Vorrà dire che avremo un ottimo motivo per rivedersi con calma. E festeggiare!”