𝗜𝗻𝗰𝗿𝗲𝗱𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗺𝗮 𝘃𝗲𝗿𝗼: 𝗽𝗲𝗿 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗲𝗻𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗼 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗶𝗱𝗲𝗮𝗹𝗲 𝘀𝗶 “𝗱𝗲𝘃𝗲” 𝗽𝗮𝗴𝗮𝗿𝗲. 𝗗𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗹𝗲 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗲 𝗹𝗶𝘀𝘁𝗲 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗲 𝗴𝗶𝗮̀ 𝗶𝗻𝘃𝗶𝘁𝗮𝘁𝗲 𝗮 𝗱𝗶𝘃𝗶𝗱𝗲𝗿𝘀𝗶 𝗱𝗲𝗺𝗼𝗰𝗿𝗮𝘁𝗶𝗰𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶 𝘀𝗮𝗹𝗮𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗮𝗴𝗮𝗻𝗱𝗮. 𝗜𝗻 𝗳𝘂𝗴𝗮 𝘂𝗻 𝗽𝗮𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗻𝗼𝗺𝗶𝗻𝗮𝘁𝗶𝗼𝗻, 𝗶𝗻𝗰𝗿𝗲𝗱𝘂𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗵𝗶𝗲𝘀𝘁𝗮. 𝗜𝗹 𝗳𝗲𝗻𝗼𝗺𝗲𝗻𝗼 𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝗹𝗮 𝗮𝗺𝗽𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗶𝗰𝗼𝗹𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗮 𝗰𝗼𝗹𝘁𝗶𝘃𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝗶𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗯𝗮𝘀𝗲 𝘀𝘂 𝗰𝘂𝗶 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗿𝘂𝗶𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗼𝘀𝘁𝗮
Fino a 400 euro per candidarsi a sostegno di Sandro ANTONELLI.
Non neghiamo che abbiamo stentato a crederci, salvo doversi arrendere di fronte alla realtà di candidati in fuga dall’ingegnere di Campocavallo; o ormai costretti a restare per aver “incautamente” posto la propria firma sul patto di adesione.
L’ultima volta che accadde fu molto tempo fa, quasi mezzo secolo, quando le famiglie osimane, quelle più avvedute, investivano in politica i figli migliori (e anche quelli usciti così così), proprio allo scopo di assicurare ai pargoli un futuro in vista e magari ben ricompensato.
Erano i (bei?) tempi, della Balena bianca; della Dc che dall’alto del suo 60%, conclamato e spalmato nei secoli dei secoli, poteva decidere sin oltre di vita o morte politica, degli uomini chiamati a rappresentarla in Consiglio comunale.
Con la rovinosa caduta della Dc e della Prima Repubblica e il contemporaneo avvento, in primis ad Osimo, del fenomeno delle Liste civiche (e a Sinistra delle varie mutazioni genetiche susseguitesi in seno al Pci-Pds-Ds-Pd) la politica praticata a livelli di base è tornata normale.
Per i vari candidati a Sindaco, complice anche la nuova legge elettorale che consente di personalizzare molto la singola offerta, è parso normale tornare all’antico e provvedere personalmente al pagamento del grosso dei costi; sostenuti economicamente, quando possibile, dai vari sponsors, piccoli o grandi, interessati (spesso defilati dietro le quinte) alla proposta politica locale.
Quindi quando questa mattina è “scoppiato” il problema Antonelliano dei costi – necessari per reggere il passo e prendere parte da protagonista alla consultazione elettorale più interessante per ciascun cittadino, quella del proprio Sindaco – abbiamo per davvero stentato a credere, salvo prendere atto di un paio di documentate realtà.
Trattasi di personaggi accomunati dal fatto di presentarsi per la prima volta al giudizio dei concittadini, quindi inesperti anche a livello basico dei vari comportamenti da tenersi, appartenenti al mondo di Centro-Destra, largamente maggioritario ad Osimo.
E’ il caso di una signora… in fuga da ANTONELLI, allarmatissima come se il proprio cagnolino fosse appena stato investito da un’auto pirata. In pratica la mancata candidata per l’area facsimile dell’area di Governo (che ANTONELLI narra sempre con minor convinzione di voler rappresentare) ha preso il telefono, più impaurita che delusa, per descrivere la propria prima volta in politica.
“Sentivo in me, come mai accaduto in passato, il desiderio di fare qualcosa e non restare a guardare gli altri occuparsi di me. Essendo anti comunista da sempre ho valutato identiche le due proposte alternative di PIRANI e ANTONELLI, accostandomi per prima, senza un motivo particolare, all’offerta di ANTONELLI. Probabilmente avrei anche potuto decidere di confermare la mia disponibilità… se non quando il discorso, casualmente (?) è scivolato in ambito economico sui costi, immagino non piccoli, a carico dei tre candidati a Sindaco.
Mai avrei immaginato, però, che quelle parole potessero essere spese per “avvisarmi” che si, c’è posto in lista… ma dietro partecipazione alle spese, da dividersi democraticamente tra tutti i partecipanti, pari a circa 400 euro!
Al che mi sono fatta ripetere il concetto, avendo pensato, non essendo del “mestiere”, di aver malinteso o male interpretato. E’ a questo punto che l’attivista con cui mi sono confrontata ha iniziato ad elencarmi una sfilza di spese sostenute: da quelle per la semplice adesione ai costi per stampare i “santini” elettorali (e nel caso dalla quantità necessaria), passando per la copertura di affitti locali, organizzazione serate, panini, porchette, varie ed eventuali. A quel punto mi sono congedata dal discorso, facendo presente la grande delusione per tutta una volta prima volta, immaginata molto diversa. Voglio sperare che quelli di PIRANI, se questa mattina dovessi essere ancora in tempo, facciano discorsi diversi. Altrimenti pazienza… certo che non si finisce mai di imparare”.
Da buon giornalista, preso atto di quanto narrato con abbondanza di particolari, abbiamo verificato la notizia andando ad interpellare un paio di candidati-altri, appartenenti alla medesima coalizione proponente ANTONELLI Sindaco.
Ebbene a questo punto, vista la pubblicazione della news, ognuno potrà immaginarne l’esito. I due candidati presi a campione, ovvero con le stesse caratteristiche-tipo della mamma in fuga descritta, c’hanno confermato di essere rimasti abbastanza perplessi, seppur ormai “incastrati” dal sistema avendo apposto la firma a competere.
“A noi non è stata indicata alcuna cifra o almeno non ancora” – questo il pensiero comune riassunto.
“Certo ci hanno detto chiaramente che è prassi partecipare (?) ai costi di un partito, movimento o lista civica e che è pure abbastanza normale. Prendiamo per buono quanto detto anche se, avendolo soltanto immaginato, non avremmo certamente aderito. Conto da pagare fino a 400 euro? Speriamo in molto meno… vorrà dire che quest’anno saranno vacanze più corte. A farle…”.
Ma porca gnacchera…
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