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𝗣𝗲𝗿 𝗿𝗶𝘀𝘁𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘁𝗿𝗮𝗻𝗾𝘂𝗶𝗹𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗮 𝗖𝗮𝘀𝘁𝗲𝗹𝗳𝗶𝗱𝗮𝗿𝗱𝗼, 𝗶𝗹 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗔𝘀𝗰𝗮𝗻𝗶 𝗻𝗲 𝗮𝘃𝗲𝘃𝗮 𝗰𝗵𝗶𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗹’𝗮𝗿𝗿𝗲𝘀𝘁𝗼, 𝗮𝗿𝗿𝗶𝘃𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗮 𝗰𝗵𝗶𝗲𝗱𝗲𝗿𝘀𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗚𝗶𝗽 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗺𝗮𝗻𝗰𝗮𝘁𝗮 𝗰𝘂𝘀𝘁𝗼𝗱𝗶𝗮 𝗰𝗮𝘂𝘁𝗲𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗮 𝗠𝗼𝗻𝘁𝗮𝗰𝘂𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗙𝗶𝗹𝗼𝗺𝗲𝗻𝗮. 𝗜𝗻 𝗿𝗲𝗮𝗹𝘁𝗮̀, 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗼 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲, 𝗽𝗲𝗿 𝗹’𝗲𝘃𝗮𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗲𝘁𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗼𝗺𝗶𝗰𝗶𝗹𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗲𝗱𝗲 𝗹’𝗼𝗯𝗯𝗹𝗶𝗴𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶𝗲𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗶𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲

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di Sandro PANGRAZI

In cella Giovanni FILOMENA, l’Arseni(c)o… poco LUPIN che per oltre due mesi, da settembre e fino all’altro giorno, ha “avvelenato” il clima altrimenti tranquillo di tutta Castelfidardo!

Tra poco è Natale, p𝘂𝗼𝗶 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗮𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗣𝗼𝘀𝘁𝗲𝗣𝗮𝘆 5333 1750 9752 6856 (𝗶𝗻𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗗𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜)

𝗢𝗽𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗯𝗼𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗼 𝗯𝗮𝗻𝗰𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗜𝗯𝗮𝗻 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜 𝗜𝗧𝟳𝟵𝗝 𝟯𝟲𝟬𝟴 𝟭𝟬𝟱𝟭 𝟯𝟴𝟮𝟯 𝟯𝟴𝟬𝟵 𝟰𝟯𝟯𝟴 𝟭𝟮

Un plauso (l’ennesimo) ai Carabinieri della Compagnia di via Saffi che, attraverso gli uomini della locale Stazione, sono riusciti, alla fine, a “convincere” il giudice di turno circa lo spazio più utile, alla società, occupabile da Giovanni FILOMENA, 51 anni spesi male, sino a guadagnare il titolo di “terrore” delle auto incustodite e pericolo numero uno dei bar e dei commercianti del centro storico fidardense.

Grazie al buon cuore di altri giudici e sfruttando vuoti legislativi clamorosi (tipo l’assenza, nel codice penale, dell’obbligo di permanenza in carcere per quanti vengono ripresi dopo essere evasi dai domiciliari!) FILOMENA è riuscito nell’intento di far guadagnare ai Carabinieri ore e giorni di lavoro straordinario, per ogni impresa combinata.

Un pò sfocato in volto ma trattasi dell’ex “primula” di Castelfidardo Giovanni FILOMENA, 51 anni.

Dal furto ripetuto di auto (la prima rubata ad Osimo Stazione e l’altra alle Fornaci) al furto di quanto lasciato incustodito nelle auto in sosta (vedi il borsello sottratto a Gianluca TAMBERI (fratello maggiore dell’olimpionico Gianmarco), sino ad un autentico tourbillon di imprese minori tipo entrare nei bar, consumare e non pagare o sottrarre al volo quanto gli capitava a tiro e/o a portata di mano, tipo conigli in porchetta e simili.

Insomma più che un ladro gentiluomo, un ladro disperato, tanto più pericoloso in quanto necessitante ogni giorno del bene di vivere.

Non castellano ma con regolare residenza nella città della Fisarmonica, l’uomo ha rappresentato un problema vero e proprio in quanto non “espatriabile” altrove, ad esempio nella nativa Chiaravalle e neanche ad Ancona dove Giovanni FILOMENA ha per lo più agito sino all’approdo fidardense.

Massimo ASCANI, Sindaco di Castelfidardo in scadenza di secondo mandato, si era molto meravigliato della rinnovata concessione dei domiciliari a FILOMENA.

E questo nonostante gli appelli del Sindaco ASCANI e la crescente preoccupazione dei cittadini di fronte ad un “problema”, quello rappresentato per mesi da FILOMENA a piede libero – libero soprattutto di arrecare danni e fastidio al mondo intero – di difficile soluzione.

Dopo svariate denunce a piede libero, neanche un primo arresto, la settimana scorsa, per un’altra sventagliata di spaccate e piccoli furti, era valso all’uomo un ricovero obbligato a Montacuto.

Finito in manette, il giudice per le indagini preliminari firmò però, nonostante il curriculum, solo la detenzione domiciliare; arresti a cui FILOMENA, manco a dirlo, si sottrasse la sera stessa… non appena lo stomaco reclamò di avere fame!

Non rispondendo alla verifica, i Carabinieri – ormai esperti “Filomenisti” – lo beccarono tranquillamente in pizzeria, seduto ad ordinare al tavolo, salvando almeno l’oste da un conto che non sarebbe stato onorato.

Solita trafila burocratica: riconoscimento, accompagnamento in caserma ad Osimo e nuova comparizione di fronte al Gip (non sappiamo se lo stesso o altro) che ne ordina il riaccompagno a Castelfidardo, anziché Montacuto.

Altra ondata di disperazione sociale e altra levata di scudi del Sindaco ASCANI, ignorante come tutti, della legge.

“Piena solidarietà a tutte le persone che hanno subito un furto o una violazione della propria casa; e un enorme ringraziamento alle forze dell’Ordine che hanno fatto tutto il possibile per evitare il peggio.

Oggi subiamo tutti una vera e propria umiliazione; un colpo definitivo – arriva a scrivere il Sindaco – alla credibilità delle Istituzioni.

Sono curioso di leggere le motivazioni…”.

A riportare Castelfidardo alla normalità, alla fine, è toccato fare allo stesso FILOMENA; martedì sera, non sapendo come ammazzare il tempo, ha rischiato di mandare al Creatore una bambina e la sua mamma, entrambe sfiorate dal lancio di frammenti di vetro dalla finestra di casa, incurante di chi si trovasse in strada!

L’intervento, ormai “personalizzato” dei Carabinieri, stavolta, alla fine, è risultato però premiato con la mai più invocata dalla pubblica opinione… l’attesissima custodia cautelare.

Per quasi tre mesi super lavoro extra per i Carabinieri, non abituati a lasciare pratiche in sospeso.

L’ennesimo Gip (anche qui ignoriamo se terzo giudice o “recidivo” nel giudizio) ha stavolta ritenuto che una cella in carcere più si attagliasse alla soluzione del problema, firmando il trasloco di Giovanni FILOMENA dalla caserma direttamente a Montacuto, senza ripassare per Castelfidardo… come nel “Gioco dell’Oca”, storico passatempo a percorso determinato unicamente dalla buona sorte.

Puntuale il pauso social del Sindaco ASCANI, a nome di tutti i cittadini.

“E’ giunta all’epilogo la triste storia del ladro seriale che ha messo in fibrillazione la città per diverse settimane.

Oggi pomeriggio (mercoledì, NdR.) l’uomo è stato portato in carcere dopo che, in poche ore (di libertà, NdR.), aveva rischiato di ferire una mamma con la sua bambina.

Ora speriamo di ritornare alla normalità; l’augurio – auspica ASCANI – è che si possano applicare, in futuro, misure più severe e restrittive con chi – come Giovanni FILOMENA (NdR.) – si macchia di crimini e comportamenti pericolosi”.

Tra poco è Natale, p𝘂𝗼𝗶 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗮𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗣𝗼𝘀𝘁𝗲𝗣𝗮𝘆 5333 1750 9752 6856 (𝗶𝗻𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗗𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜)

𝗢𝗽𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗯𝗼𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗼 𝗯𝗮𝗻𝗰𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗜𝗯𝗮𝗻 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜 𝗜𝗧𝟳𝟵𝗝 𝟯𝟲𝟬𝟴 𝟭𝟬𝟱𝟭 𝟯𝟴𝟮𝟯 𝟯𝟴𝟬𝟵 𝟰𝟯𝟯𝟴 𝟭𝟮

L’applauso vero, però, andrebbe indirizzato ai Carabinieri che, anche stavolta, sono rimasti sul pezzo, incuranti di interpretazioni e cavilli, fino all’avverarsi dell’unica soluzione logica compresa dalla gente.

QUI il tuo gradito commento:

Maria POLENTA, vedova MARINELLI
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𝗔𝗖𝗀𝗨𝗔π—₯π—’π—Ÿπ—œ π—œπ—‘π——π—œπ—©π—œπ——π—¨π—” π—œπ—Ÿ 𝗑𝗨𝗒𝗩𝗒 𝗣π—₯π—˜π—¦π—œπ——π—˜π—‘π—§π—˜ π—˜π—₯𝗔𝗣 π—œπ—‘ 𝗨𝗑 π—”π—‘π—§π—œ π—¦π—œπ—Ÿπ—©π—˜π—§π—§π—œ!

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