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𝗜𝗻 𝗧𝗿𝗶𝗯𝘂𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗹’𝗶𝗺𝗽𝘂𝘁𝗮𝘁𝗼, 𝘂𝗻 𝗮𝘃𝘃𝗼𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗕𝗲𝗻𝗲𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗶𝗺𝗽𝗲𝗴𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮, 𝘀𝗶 𝗲̀ 𝘀𝗰𝘂𝘀𝗮𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘇𝗶𝗼𝘁𝘁𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗳𝗿𝗮𝘀𝗲 𝗺𝗮𝗹𝗶𝗻𝘁𝗲𝘀𝗮, 𝗼𝘁𝘁𝗲𝗻𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗹’𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝗶𝗹 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗼𝗹𝘁𝗿𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗮 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗼 𝘂𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝘂𝘀𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲. 𝗟𝗮 𝘃𝗶𝗰𝗲𝗻𝗱𝗮 𝘀𝗽𝗲𝗰𝘂𝗹𝗮𝘁𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗮𝗴𝗶𝗻𝗲 𝗱𝗲 “𝗜𝗹 𝗙𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗾𝘂𝗼𝘁𝗶𝗱𝗶𝗮𝗻𝗼”

Viaggiava da Benevento alla volta del carcere di Montacuto, quando l’avvocato Gerardo GIORGIONE, 54 anni, è stato intercettato, all’altezza del casello autostradale, da una pattuglia del Commissariato.

Patente e libretto di rito. Peccato che il permesso di condurre, dimenticato in studio, da una verifica al terminale sia risultato anche non rinnovato. E quindi scaduto.

Il tutto, fermo sulla piazzola, con i minuti necessari al controllo che saranno sembrati ore a legale campano, peraltro fermato dalla pattuglia osimana già in ritardo rispetto all’appuntamento in cella con giudice e cliente.

L’avvocato beneventano al centro della vicenda 2018, Gerardo GIORGIONE, ex Mastelliano, anti e ora di Forza Italia

Scosso dall’orologio che implacabile aumentava il problema, tra l’avvocato e la pattuglia si è così sviluppato un crescendo di discussione, al limite del classico e sempre verde “lei non sa chi sono io”.

Forte del dono innato dell’arte oratoria, GIORGIONE ha così cominciato a mostrare sempre meno pazienza, fino ad inveire in particolare contro l’ispettrice che, più del poliziotto, si ostinava a redigere il verbale, sequestrare la patente, ecc.

Così, quando l’avvocato, nonostante l’ordine perentorio della poliziotta di non rimettersi alla guida, è tornato a sedersi al volante, Gerardo GIORGIONE ha sibilato la frase: “Ci penso io a lei…”.

Invettiva che a distanza di 5 anni ( i fatti sono del luglio 2018) è costata al legale la denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale e il conseguente rinvio a giudizio presso il Tribunale di Ancona.

Ieri in aula l’avvocato beneventano, tra l’altro politico locale di razza essendo stato Assessore del Sindaco MASTELLA, poi anti Mastelliano dichiarato e infine, attualmente vice coordinatore provinciale di Forza Italia, si è prontamente scusato con l’ispettrice osimana, ancora in servizio ad Osimo, sottolineando che il fatto ha avuto origine dalla pesante situazione di stress collegata al ritardo rispetto all’importante appuntamento di lavoro. Scuse accettate e fatte mettere a verbale dalla poliziotta, di fatto chiudendo il procedimento.

Il Pubblico ministero si è accodato alla richiesta del difensore ed anche il giudice onorario Antonella PASSALACQUA è risultato dello stesso parere assolvendo GIORGIONE perché il fatto non sussiste.

A proposito di fatti. Al giornale “Il Fatto quotidiano”; foglio di comprovata fede grillina, era pervenuta voce del prossimo appuntamento in Tribunale dell’esponente forzista; ghiotta occasione per extrapolare un articolo di colore, in vista del processo, a metà strada tra il gossip e l’interesse politico.

Di fatto informando Benevento tutta dei vecchi guai di Gerardo GIORGIONE (Mastelliano, anti e forzista) ieri al pettine della Giustizia. Giochi sporchi della politica, insomma, in chiave… stradale.

“CI penso io a lei…”, frase sdoganata dal Tribunale come lecita

Questo il commento dell’ex imputato: “La sentenza è la chiara dimostrazione che bisogna sempre attendere prima di veicolare certe notizie; notizie che possono intaccare anche equilibri familiari.

Per fortuna la mia amata famiglia, la mia adorata moglie e i miei figli, nonché gli amici e i conoscenti, mi sono stati vicino.

Ora la persona che ha voluto divulgare ad arte questa notizia, strumentalizzandola e mistificandola artatamente, dovrebbe avere il coraggio di chiedere scusa… poiché si è dimostrata falsamente garantista e poco cristiana.

Spero solo che non paventi una formazione cattolica – così si è congedato da Ancona il legale, alludendo al corvo beneventano – ma si professi praticante.

Per fortuna il tempo è galantuomo… torniamo a parlare di politica”.

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