𝗜𝗹 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼, 𝗰𝗼𝗻 𝘂𝗻 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗶𝗻𝗮𝘁𝘁𝗲𝘀𝗼, 𝗿𝗶𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲 𝗶𝗻 𝗿𝗶𝗴𝗮 𝗹𝗮 𝘀𝘂𝗮 𝘃𝗶𝗰𝗲, 𝘁𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗰𝗼𝗿𝘁𝗼 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗼𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝘂𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝘀𝗰𝗿𝗶𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗦𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗮 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘃𝗲𝗻𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮. “𝗟𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗳𝗲𝗱𝗲𝗹𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗺𝗼𝗰𝗿𝗮𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗲̀ 𝗳𝗼𝗿𝘁𝗲 𝗲 𝘀𝗮𝗹𝗱𝗮; 𝗠𝘂𝘀𝘀𝗼𝗹𝗶𝗻𝗶 𝗲 𝗶𝗹 𝗳𝗮𝘀𝗰𝗶𝘀𝗺𝗼 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘀𝗲𝗽𝗼𝗹𝘁𝗶”. 𝗟𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗼𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗔𝗻𝗱𝗿𝗲𝗼𝗻𝗶 𝗯𝗼𝗹𝗹𝗮𝘁𝗮 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗮 𝗗𝗲𝘀𝘁𝗿𝗮: “𝗚𝗿𝗼𝘁𝘁𝗲𝘀𝗰𝗼 𝗲 𝗮𝗻𝗮𝗰𝗿𝗼𝗻𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗼 – 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲𝗻𝘇𝗶𝗮 𝗹’𝗲𝘅 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗮 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗮𝗻𝗶 – 𝗮𝗽𝗽𝗹𝗶𝗰𝗮𝗿𝗲 𝗰𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶, 𝗶𝗱𝗲𝗲 𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘃𝗶𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗼𝗴𝗴𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗺𝗼𝗱𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗦𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗼 𝗽𝗶𝗮𝗰𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼”
Stop alla antistorica revoca della cittadinanza onoraria di Osimo conferita nel 1924 a Benito MUSSOLINI.
Era l’8 luglio, un martedì, quando l’allora Podestà Piero GALLO conferiva al futuro Duce del fascismo la più alta onorificenza cittadina.
Mai il Conte, all’alba dei primi 100 anni da quel provvedimento, avrebbe immaginato che un secolo dopo una vice Sindaco, per giunta donna (per giunta commentando con i sentimenti del tempo) invece di rammendare calzette, lavato piatti e messo al mondo figli, si fosse occupata di intrallazzare la politica con sentimenti oltretutto contrari.
A rimettere le cose a posto, ovvero al posto individuato dalla Storia, ha per fortuna pensato Simone PUGNALONI, Sindaco scarso ma non scarsissimo… ma anzi dotato di un fiuto politico che nettamente lo contraddistingue rispetto ai nani con cui si ama contornare per godere della differenza.
Con un post pubblicato su Facebook a poche ore dall’uscita pubblica della sua vice (ma almeno parlatevi prima…), PUGNALONI ha suggerito alla ANDREONI di guardare alla sostanza della Costituzione anti fascista, piuttosto che lambiccarsi il cervello con tesi, oltretutto improbabili, da tempo superate dalla Storia.
Questo il pensiero pugnaloniano: “E’ interessante leggere i documenti del nostro archivio storico, e nello specifico le dichiarazioni di fedeltà al regime fascista, a suo tempo, dal Sindaco (veramente sarebbe Podestà, NdR.) GALLO, ma è altrettanto certo che nella nostra vita democratica “fondata sulla Costituzione repubblicana” tutto ciò assume un puro valore di cronaca storica.
Infatti la nostra fedeltà democratica è forte e salda; il fascismo è sepolto!
Ciò di cui ci dobbiamo molto preoccupare, invece, sono i tentativi continui di restaurare forme di “neo fascismo” che si manifestano in tutto il mondo, nel tentativo di sopprimere la libertà di pensiero e di parola, negli episodi di razzismo sempre più frequenti , nelle ingiustizie sociali sempre più evidenti, nelle violenze e nelle sopraffazioni…
Soprattutto ciò di cui ci dobbiamo preoccupare – continua PUGNALONI – è la tendenza a cercare, a costruire il consenso cosiddetto popolare intorno a figure tutt’altro che democratiche; (figure) che solleticano gli istinti più immediati per espandere il proprio potere autoritario e dispostico.
Per tornare infine al documento di forzata concessione della cittadinanza onoraria , chi al tempo avrebbe mai potuto opporsi al regime ed alle sue liturgie?
Non per niente il documento parla di “devozione!”
Sappiamo bene qual’è stata la fine tragica di tanti oppositori al regime.
La revoca -ha concluso PUGNALONI con parole chiare – può risultare meramente simbolica… ed è stata ormai superata da fatti storici e dalla promulgazione della nostra Costituzione antifascisfa.
E’ più che sicuro che noi abbracciamo, con tutte le nostre forze, la democrazia; e quella cerchiamo di mantenere perchè è lei il vero valore assoluto”.
In contemporanea alle parole di PUGNALONI, nel mini dibattito apertosi in città sull’opportunità di procedere o meno con la revoca, registriamo il contributo, da Destra, dell’ex consigliera Maria Grazia MARIANI.
“Il vice Sindaco propone di togliere la cittadinanza onoraria, conferita nel 1924 a Benito MUSSOLINI dal Conte Piero GALLO, Podestà.
Ad Osimo non ci sono classi adeguate per i ragazzi in età scolastica; il Palazzo comunale cade a pezzi; le strade sembrano delle mulattiere… potrei continuare ma mi fermo qui. E noi? Di cosa di preoccupiamo?
Di cercare atti di un secolo fa, ormai caduti nel dimenticatoio, solo per il gusto di rilanciare l’eterna caccia alle streghe del regime passato.
E’ grottesco e anacronistico – sottolinea la MARIANI – applicare i criteri, le idee, le convinzioni del presente… al passato; per giunta con la pretesa di modificare la storia.
Elementare buon senso: puoi cambiare, forse, il presente e il futuro; ma ciò che è stato non puoi modificarlo, nel bene e nel male, resta lì duro e inflessibile come una pietra. Vale sempre!
Purtroppo l’assenza cronica di contenuti e di ideali porta a questo.
In molti se ne sono accorti; con la inevitabile conseguenza – conclude la candidata 2020 alle Regionali per Fratelli d’Italia – che il partito degli astensionisti sarà anche quest’anno sempre più imponente!
Peccato… peccato davvero”.