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𝗟’𝗲𝗽𝗶𝘀𝗼𝗱𝗶𝗼 𝗮 𝗦𝗶𝗿𝗼𝗹𝗼, 𝗶𝗻 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗱𝗶 𝗖𝗼𝘃𝗶𝗱, 𝘃𝗲𝗻𝗻𝗲 𝗮𝘁𝘁𝗿𝗶𝗯𝘂𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗮𝗱 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗲 𝗶𝗱𝗲𝗲 𝗻𝗼 𝘃𝗮𝘅. 𝗗𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗘𝗻𝗽𝗮 𝗲 𝗟𝗮𝘃, 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗶 𝗻𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼, 𝘀𝗼𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗮𝗻𝗼 𝗶𝗻𝘃𝗲𝗰𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗮 𝘀𝘂𝗴𝗴𝗲𝗿𝗶𝗿𝗲 𝗮𝗹𝗹’𝘂𝗼𝗺𝗼 𝗹’𝗶𝗱𝗲𝗮 𝗱𝗶 𝘀𝗼𝗽𝗽𝗿𝗶𝗺𝗲𝗿𝗲 𝗶 𝘁𝗿𝗲 𝗰𝗮𝗻𝗶, 𝘀𝗶𝗮 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝗱𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝘃𝗲𝗻𝗱𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗺𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗽𝘂𝗻𝗶𝗿𝗲 𝗹’𝗮𝗯𝗯𝗮𝗻𝗱𝗼𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗲𝘅 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗴𝗻𝗮 𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗳𝗶𝗴𝗹𝗶𝗲. 𝗗𝗲𝗰𝗶𝘀𝗶𝘃𝗼 𝗹’𝗼𝗽𝗲𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗖𝗮𝗿𝗮𝗯𝗶𝗻𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗳𝗼𝗿𝗲𝘀𝘁𝗮𝗹𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘂𝘁𝗶 𝗶𝗹 𝟲 𝗳𝗲𝗯𝗯𝗿𝗮𝗶𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟭 𝗮𝗽𝗽𝗲𝗻𝗮 𝗶𝗻 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗺𝗽𝗲𝗱𝗶𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗿𝗲𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝘁𝗿𝗲 𝗯𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗹𝗲 𝗲 𝘀𝗰𝗼𝗽𝗿𝗶𝗿𝗲 𝗹’𝘂𝘁𝗶𝗹𝗶𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗺𝗮𝘀𝘀𝗶𝗰𝗰𝗲 𝗲𝘀𝗰𝗵𝗲 𝘁𝗼𝗽𝗶𝗰𝗶𝗱𝗲 𝗕𝗿𝗼𝗱𝗶𝗳𝗮𝗰𝗼𝘂𝗺 𝗺𝗲𝘀𝗰𝗼𝗹𝗮𝘁𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗮𝗽𝗽𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝗰𝗮𝗿𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗽𝗼𝗹𝗹𝗼. 𝗔𝘁𝘁𝗲𝘀𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗲 𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗮𝗻𝗻𝗮
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di Sandro PANGRAZI
Per fare secco un topolino domestico basta e avanza una pasticca di Brodifacoum, esca a base di sostanza attiva anti coagulante.
Per rimandare al creatore Max (sei anni) e i suoi cuccioli Diva ed Hermes (circa due anni) ne sono invece servite almeno cinque, mescolate nella pappa di più giorni.

Tra poco è Natale, p𝘂𝗼𝗶 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗮𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗣𝗼𝘀𝘁𝗲𝗣𝗮𝘆 5333 1750 9752 6856 (𝗶𝗻𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗗𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜)
𝗢𝗽𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗯𝗼𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗼 𝗯𝗮𝗻𝗰𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗜𝗯𝗮𝗻 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜 𝗜𝗧𝟳𝟵𝗝 𝟯𝟲𝟬𝟴 𝟭𝟬𝟱𝟭 𝟯𝟴𝟮𝟯 𝟯𝟴𝟬𝟵 𝟰𝟯𝟯𝟴 𝟭𝟮
Fino ad una lenta e atroce morte per avvelenamento di tre splendidi quanto incolpevoli setter irlandesi.
Ag aggravare il quadro della situazione, come non bastasse la morte dolorosa e in contemporanea di ben tre cani, il sospetto che si fa certezza che a muovere la mano del responsabile della triplice morte sia stato il proprietario dei tre setter, il 65enne avvocato Marco BATTELLINI di Sirolo.
E non basta ancora. Secondo i legali Claudia RICCI, Sara LEONI e Tommaso ROSSI, parti civili nel processo tenutosi ieri ad Ancona (in rappresentanza di Enpa e Lav) l’avvocato di Sirolo il 6 febbraio del 2021 – episodio maturato in piena emergenza Covid con BATTELLINI noto per le posizioni anti vaccino – avrebbe agito contro la famigliola setter ispirato da una sorta di ricatto, fino a mettere in atto una vera e propria vendetta trasversale – detta “violenza vicaria” – nei confronti della ex compagna e delle proprie figlie!
Dagli atti del processo è infatti emerso come l’avvocato BATTELLINI sia stato già condannato, oltre alla condanna a 8 mesi per la morte di Max, Diva ed Hermes, per stalking nei confronti della propria ex e del nuovo partner della donna.

In particolare l’avvocatessa RICCI ha sottolineato in aula come la vicenda abbia rappresentato un caso esemplare di violenza vicaria: colpire ciò che è caro alla vittima alla scopo di punirla e/o intimidirla.
La dolorosa soppressione dei tre setter, quindi – ha sostenuto la legale per conto dell’Ente protezione animali – dovrebbe essere chiaramente interpretata come un gesto punitivo, messo in atto dall’avvocato BATTELLINI, verso l’ex compagna e le figlie, in continuità con comportamenti persecutori già accertati.
La sentenza di condanna a soli otto mesi, emessa ieri dal giudice Paola MOSCAROLI, non dovrebbe, però, aver tenuto conto delle motivazioni che armarono la mano del professionista nell’acquistare, presso una ferramenta di Numana, le dosi letali topicide.
Secondo le associazioni animaliste, infatti, la triste vicenda non riguarda “solo” l’uccisione barbara di tre animali indifesi ma segnala alla società condotte potenzialmente molto pericolose.
La violenza contro animali, in particolare, spesso anticipa o affianca – come a Sirolo – la violenza in arrivo o in atto contro le persone. Il giudizio non può limitarsi al singolo fatto ma deve ricercarne le motivazioni, estendendo l’esame dei fatti all’intero contesto familiare”.
E dire che cinque anni fa, a denunciare la morte misteriosa, ovvero il brutale avvelenamento dei tre cani di famiglia, direttamente su Facebook come ormai di usa fare, era stato lo stesso BATTELLINI.

Tre splendidi setter irlandesi uccisi con una massiccia dose di Brodifacoum, banale veleno per topi.
“Il cerchio si sta stringendo, hai lasciato delle tracce. Mi fai ribrezzo”, scriveva a scoperta appena avvenuta.
A corredo della grave denuncia pubblica la macabra foto delle carcasse dei tre cani, morti nel vialetto del giardino della sua casa, a Sirolo, il 6 febbraio 2021.
Un episodio grave, denunciato con grande indignazione.
Peccato che alla fine di un’accurata indagine dei Carabinieri forestali di Ancona i sospetti si siano concentrati proprio sui di lui.
Tanto che l’avvocato finì a giudizio rischia fino a sei anni teorici di carcere.
Nella prima udienza, a giugno dello scorso anno, il giudice nell’incardinare il processo accolse la richiesta di costituzione di parte civile di Lav ed Enpa, destinatarie secondo sentenza ad un risarcimento da parte di BATTELLINI di 5.000 euro ad associazione.
“Il quadro emerso ad oggi – commentavano gli animalisti per bocca del Presidente nazionale Enpa Carla ROCCHI – fa orrore. Se è realmente lui il colpevole ci aspettiamo delle pene esemplari”.

In effetti, nel corso delle travagliate udienze – passate attraverso tre giudici diversi! – le prove raccolte dai Carabinieri forestali a carico dell’avvocato BATTELLINI sono state tante, tutte volte a confermare la responsabilità del proprietario dei poveri cani.
Dopo il post iniziale del 6 febbraio 2021, infatti, furono gli stessi militari a rivolgersi a lui per avere chiarimenti sul grave episodio denunciato.
In particolare, a caldo, non accontentandosi delle parole dell’avvocato, i Forestali chiesero di poter vedere i cani morti.
BATTELLINI rispose di averli già mandati in una struttura per l’incenerimento. Da qui la conferma dei primi sospetti. Perché incenerire i cani e non presentare anche formale denuncia?
I Carabinieri, senza attendere la risposta, si mossero velocemente, fiutando un racconto non aderente alla verità. E per fortuna di Diva, Max ed Hermes arrivarono appena in tempo, prima che venisse cancellata dal fuoco ogni traccia dell’avvelenamento.
Perché dalla successiva autopsia emerse la conferma che i cani avevano effettivamente in corpo una massiccia dose, equamente distribuita tra i tre setter, di veleno per topi, mescolato a residui di carne di pollo.
Ma l’autopsia riuscì anche ad orientare i militari anche sul tipo di esche utilizzate, guarda caso proprio il veleno anti topo acquistato qualche giorno prima dall’avvocato BATTELLINI in una rivendita di Numana.
Il professionista, ripreso anche da una telecamera antistante la rivendita, confermò la circostanza, giustificandosi alle domande sempre più incalzanti, dicendo di aver effettivamente comperato pasticche di Brodifacoum solo perché temeva di avere dei ratti nel giardino di casa.

E in aula, attraverso le parole di un collega difensore, l’avvocato Giovanni BORA, il padrone dei cani ha sempre respinto, con forza, ogni accusa.
“Quel veleno lo ha realmente acquistata solo per tenere lontani i topi», ha più volte affermato l’avvocato BORA, facendo anche notare:
“Stiamo parlando di tre meravigliosi setter ai quali erano molto legati sia lui che le sue figlie. Perché avrebbe dovuto sopprimerli? – si è chiesto il legale.
Tra l’altro i setter irlandesi hanno anche un discreto valore economico; tempo fa una signora voleva comprarne uno. Perché non venderlo, invece di sbarazzarsene in quel modo orribile?”.
Ovvie le conclusioni della difesa, fino all’ipotesi più elementare: “Magari i cani avranno accidentalmente ingerito il veleno”.
Personalità molto estroversa ed attivissimo sui social, l’avvocato BATTELLINI non nasconde le simpatie per la Destra, utilizzando i social come cassa di risonanza della propria vita privata.
Il professionista, di origini maceratesi, figura infatti quale rappresentante della Guardia d’onore alle reali tombe del Pantheon, istituto che dal 1878 mantiene viva la memoria legata alla Casa SAVOIA.
Convinto no vax, l’avvocato BATTELLINI nei suoi post nel corso del tempo, è arrivato a sospettare che l’uccisione dei suoi cani – Diva, Hermes e Max, sia il frutto di un gesto ritorsivo per le sue idee.
Per il momento, però, è il primo grado di giudizio ha raccontato tutta un’altra vicenda, con BATTELLINI gravato di una condanna, pur mite, ad 8 mesi.

Tra poco è Natale, p𝘂𝗼𝗶 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗮𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗣𝗼𝘀𝘁𝗲𝗣𝗮𝘆 5333 1750 9752 6856 (𝗶𝗻𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗗𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜)
𝗢𝗽𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗯𝗼𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗼 𝗯𝗮𝗻𝗰𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗜𝗯𝗮𝗻 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜 𝗜𝗧𝟳𝟵𝗝 𝟯𝟲𝟬𝟴 𝟭𝟬𝟱𝟭 𝟯𝟴𝟮𝟯 𝟯𝟴𝟬𝟵 𝟰𝟯𝟯𝟴 𝟭𝟮
Al di là dell’appello eventuale, per la memoria dei tre setter non finirà comunque in questo modo amaro. L’Enpa attende ora il deposito delle motivazioni, nei prossimi tre mesi, per verificare se il giudice MOSCAROLI abbia valutato anche la richiesta pericolosità sociale dell’avvocato BATTELLINI, aspetto che l’associazione ritiene centrale.
Se la circostanza dovesse trovare conferma nei motivi di sentenza, il caso di Diva, Max ed Hermes potrebbe costituire un riferimento futuro importante per indirizzare le indagini sui casi, in teoria “misteriosi”, di maltrattamento degli animali domestici… vicende in realtà legate a doppio filo a storie di violenza familiare della peggiore specie.
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