𝗖𝗼𝗻 𝘂𝗻 𝗱𝗼𝗰𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘂𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲, 𝗿𝗲𝗰𝗮𝗽𝗶𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗺𝗮𝘁𝘁𝗶𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗮𝗹 𝗣𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗦𝗶𝗺𝗼𝗻𝗰𝗶𝗻𝗶, 𝗶𝗹 𝗹𝗲𝗮𝗱𝗲𝗿 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗰𝗼 𝗵𝗮 𝗮𝗽𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗮 𝗣𝗶𝗿𝗮𝗻𝗶 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗽𝗼𝗿𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶, 𝗱𝗶𝗰𝗲𝗻𝗱𝗼𝘀𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗻𝘁𝗼 𝗮 𝘃𝗼𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗹’𝗢𝗿𝗱𝗶𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗮𝗯𝗼𝗿𝘁𝗶𝘁𝗼 𝗹’𝟭𝟭 𝗻𝗼𝘃𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲 𝗹𝗲 𝗹𝗶𝗻𝗲𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗿𝗮𝗺𝗺𝗮𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗮𝘁𝘁𝗲𝘀𝗲 𝗱𝗮 𝗹𝘂𝗴𝗹𝗶𝗼. 𝗟𝗮 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗿𝗮𝗽𝗿𝗲𝘀𝗮 𝗮𝗹 𝗳𝗶𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝘀𝗼𝗹𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗿𝗶𝘀𝗶 𝗮𝗺𝗺𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗶𝗻 𝗮𝘁𝘁𝗼
di Sandro PANGRAZI
Colpo di scena, annunciata la fine della crisi amministrativa in Comune!
Con un documento, probabilmente una pec, girata questa mattina al Presidente del Consiglio comunale Stefano SIMONCINI (e per conoscenza al Sindaco di Osimo Francesco PIRANI), l’avvocato Dino LATINI ha ufficializzato al dimissionario Sindaco (in queste ore in vacanza in Sicilia) la disponibilità propria e dei Consiglieri di Su la Testa MONTEBURINI, ZAGAGLIA e CARPERA a votare i punti già all’ordine del giorno del Consiglio comunale interrotto bruscamente nel pomeriggio di lunedì 11 novembre.
Seduta del Consiglio, ricordiamo, abortita come altre in precedenza, sulla discussione e la relativa mancata approvazione (sin da luglio) delle linee programmatiche dell’Amministrazione da qui al 2029; ennesima brutta figura che consigliò PIRANI, nella mattinata di mercoledì, di informare il Prefetto Saverio ORDINE delle proprie imminenti dimissioni, poi formalizzate giovedì scorso.
Questa mattina, come più fonti ci hanno più volte confermato, sia dall’interno della Giunta che dai banchi dell’opposizione di Centro-Sinistra, l’incredibile svolta messa in atto da LATINI, parrebbe convalidato da Palazzo comunale, senza nulla a pretendere!
Si ignorano al momento i retroscena politici che potrebbero aver indotto i Latiniani ad un allentamento significativo della tensione che, diversamente, in assenza di novità, il 4 dicembre avrebbe portato alla caduta politica del mondo civico e del Centro-Destra.
Di fatto nella nota che molti giurano aver visto e attentamente interpretato, è ben specificato l’invito a SIMONCINI di ripresentare tale e quale l’ordine del giorno boicottato, invitando PIRANI a cogliere l’occasione e a non lasciarsi sfuggire di mano l’opportunità di una composizione della crisi.
Quantomeno fino a febbraio-marzo quando la fine, per decapitazione, dovrebbe al fine arrivare consentendo di mandare gli Osimani al doppio voto, Comunale e Regionale.
Ma questa non è una notizia ma la interpretazione attendibile della mossa, diversamente lasciata, con destrezza degna di miglior causa, girare tra gli addetti ai lavori senza una spiegazione plausibile.
Se PIRANI abboccherà al richiamo del “volemose bene”, dunque, fine della crisi.
E tutti più amici di prima. Fino a primavera.