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𝗖𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗶𝗴𝗶𝗲𝗻𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗿𝗶𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝘁𝗲 𝗱𝗮𝗶 𝗖𝗮𝗿𝗮𝗯𝗶𝗻𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗔𝗻𝗰𝗼𝗻𝗮, 𝗻𝗲𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶, 𝗻𝗲𝗹 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗰𝘂𝗰𝗶𝗻𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗹𝗼𝗰𝗮𝗹𝗲, 𝗰𝗼𝗻 𝘁𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗿𝗮𝗴𝗻𝗮𝘁𝗲𝗹𝗲 𝗮𝗶 𝗺𝘂𝗿𝗶. 𝗡𝗼𝗻 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗮𝘁𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗲 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗲 𝗛𝗮𝗰𝗰𝗽 𝘀𝘂𝗹𝗹’𝗮𝗻𝗮𝗹𝗶𝘀𝗶 𝗱𝗲𝗶 𝗿𝗶𝘀𝗰𝗵𝗶 𝗲 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗶 𝗰𝗿𝗶𝘁𝗶𝗰𝗶. 𝗜𝗿𝗿𝗲𝗴𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗹’𝗶𝗺𝗽𝗶𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝗱𝗲𝗼-𝘀𝗼𝗿𝘃𝗲𝗴𝗹𝗶𝗮𝗻𝘇𝗮, 𝗶𝗻𝘀𝘁𝗮𝗹𝗹𝗮𝘁𝗼 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗮𝘂𝘁𝗼𝗿𝗶𝘇𝘇𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲. 𝗜𝗹 𝘁𝗶𝘁𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗲 𝗜𝗹 𝗟𝗶𝗯𝗲𝗰𝗰𝗶𝗼 𝗲̀ 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝘀𝗮𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝘂𝗻𝗮 𝗺𝘂𝗹𝘁𝗮 𝗱𝗮 𝟯.𝟬𝟬𝟬 𝗲𝘂𝗿𝗼 𝗺𝗮 𝗵𝗮 𝗽𝗼𝘁𝘂𝘁𝗼 𝗿𝗶𝗮𝗽𝗿𝗶𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗿𝗶𝘀𝘁𝗼𝗿𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗮 𝘁𝘂𝗿𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗲 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗼, 𝘀𝗮𝗻𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗮 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗱𝗶 𝗿𝗲𝗰𝗼𝗿𝗱 𝗹𝗲 𝗰𝗮𝗿𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗶𝗴𝗶𝗲𝗻𝗶𝗰𝗵𝗲, 𝗿𝗶𝗹𝗲𝘃𝗮𝘁𝗲 𝗶𝗻 𝗰𝘂𝗰𝗶𝗻𝗮 𝗱𝗮𝗹 𝗡𝘂𝗰𝗹𝗲𝗼 𝗮𝗻𝘁𝗶 𝘀𝗼𝗳𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝘀𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝗔𝗻𝗰𝗼𝗻𝗮

Mercoledì mattina i Carabinieri del Nas di Ancona, insieme al Nucleo Ispettorato del Lavoro, hanno trovato il ristorante-pizzeria “LIBECCIO” di Marcelli, in cattive condizioni igieniche.

I militari del capoluogo hanno provveduto a segnalare il ristorante all’Azienda sanitaria territoriale e a seguito del blitz hanno eseguito il provvedimento di chiusura, disposto dalla Ast, per l’attività situata sul lungomare sud.

Quindi il “LIBECCIO” non avrebbe potuto riaprire al pubblico fino alla eliminazione delle gravi criticità igieniche rilevate e quindi sino al ripristino delle condizioni di normalità. Evento positivo avvenuto a tempo di record, nel breve volgere di poche ore.

In pratica in pochi tra i clienti del “LIBECCIO” hanno avuto sentore del blitz dei Carabinieri, eseguito al solito con la massima discrezione dagli operatori.

Marcelli, però, pure in estate, è troppo piccola per sperare di passare inosservati tra gli avventori, specie se affezionati della cucina marinara del locale.

E così la notizia è ben presto dilagata, di bocca in bocca, seppur contrastata da una riapertura super rapida del ristorante, consentita dalla legge, che ha spiazzato la curiosità di molti.

Marcelli, litoranea sud, al centro della vicenda Nas conclusasi col blitz di mercoledì al ristorante IL LIBECCIO

In particolare il LIBECCIO è stato trovato molto sporco nell’area della cucina, con gli uomini del nucleo anti sofisticazione e sanità ad annotare ragnatele alle pareti, forni incrostati da tempo e frigoriferi non puliti (contenenti però generi alimentari stoccati); anche le affettatrici, a leggere il rapporto redatto con l’ordine di chiusura sottoscritto dall’azienda sanitaria, presentavano sporcizia.
Il titolare del noto locale, un ristoratore del posto, oltretutto, stando al verbale, non ha rispettato nemmeno le procedure di autocontrollo previste dal manuale Haccp (Analisi dei rischi e controllo dei punti critici) mirato per legge a garantire la salubrità degli alimenti e basato su una serie di misure e comportamenti di prevenzione da attuare obbligatoriamente.

Nella foto di repertorio i Carabinieri del Nas di Ancona (nucleo anti sofisticazione e sanità) al lavoro

Per tutto questo il LIBECCIO, nella figura del ristoratore titolare del locale, è stato multato dai Carabinieri per 3.000 euro.

Contestata all’uomo anche l’installazione di un impianto di video sorveglianza, realizzato senza l’ottenuta autorizzazione.

Unica buona notizia la possibilità, parrebbe immediatamente sfruttata -oltretutto trovandoci in alta stagione (nonostante un turismo giudicato sotto tono rispetto alle aspettative degli operatori del Cònero) – con il pagamento della salata multa e soprattutto il ripristino del settore cucina del LIBECCIO a condizioni igieniche normate; da qui la conseguente immediata ripresa dell’attività.

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